Ferrari, ora serve uno step evolutivo
Ferrari ancora giù dal podio a Sepang. Fernando Alonso ha concluso quarto con un distacco dal vincitore Lewis Hamilton di 36", esattamente lo stesso accusato al termine della gara inaugurale da Rosberg. Raikkonen è stato autore di una prova sfortunata, che lo ha visto involontario protagonista di un contatto all'inizio del secondo giro con la McLaren di Magnussen, in seguito al quale è stato costretto ad una sosta imprevista ai box per sostituire lo pneumatico posteriore destro forato. Al termine, il finlandese non è riuscito ad andare oltre il dodicesimo posto, rallentato anche dalla carenza di carico aerodinamico dovuta al danneggiamento del fondo, avvenuto proprio durante il giro percorso prima di rientrare ai box. Ma la sensazione, in termini generali, è che il livello di competitività espresso dalla F14T si trovi in una fase interlocutoria: mai troppo veloce per lottare al vertice, ma nemmeno troppo lenta per non poter pensare di puntare, almeno a breve termine, al podio. Del resto, è stato lo stesso Alonso a sottolinearlo, evidenziando la necessità di uno step evolutivo che possa consentire alla vettura di avvicinarsi alla (per ora) imprendibile Mercedes: “I punti guadagnati oggi sono il risultato di un weekend senza problemi - ha dichiarato lo spagnolo - in cui i piccoli miglioramenti hanno funzionato secondo le aspettative e la vettura ha dimostrato una grande affidabilità. Sicuramente dobbiamo lavorare ancora molto, perché mentre noi andiamo avanti anche gli altri team procedono nello sviluppo, ma tutta la squadra sta dando il massimo per recuperare. In queste prime gare è ancora tutto da scoprire, anche se non è un mistero che la velocità di punta è da rivedere, come emerso nel duello con Hulkenberg: con lui sono riuscito a spuntarla grazie a gomme più fresche, ma certamente dobbiamo cercare di migliorare la prestazione già dalla prossima gara. In Bahrain farà molto caldo e le mescole saranno più morbide: questo potrebbe darci qualche vantaggio, perché qui con pneumatici più duri si scivolava molto, e in più grazie alle informazioni raccolte durante i test invernali potremo sfruttare un potenziale maggiore. Ma questo sarà uguale per tutti”. Uno dei dati più interessanti emersi dall'analisi dei tempi, al di là dell'impietoso confronto con le Mercedes, riguarda il fatto che la F14T fosse particolarmente competitiva nel T2, ovvero il tratto più guidato della pista di Sepang: un elemento che conferma come la Rossa garantisca un buon riscontro in termini di carico aerodinamico, mentre sia ancora in ritardo relativamente alla velocità di punta rispetto alla power unit prodotta dalla casa di Stoccarda. Se non altro, in Malesia la Ferrari ha vinto il confronto diretto con la McLaren, avvicinandosi ad essa anche in classifica Costruttori, dove il Cavallino continua ad occupare il terzo posto. E proprio con una McLaren Kimi Raikkonen ha avuto il contatto nelle fasi iniziali che gli ha compromesso la gara: “Sono molto dispiaciuto per il risultato di questa gara perché ero partito bene - ha dichiarato l'ex iridato - ma poi il contatto con Magnussen ha danneggiato il mio pneumatico posteriore destro, costringendomi ad una sosta fuori programma. Questo ha vanificato qualsiasi possibilità di lottare per un buon piazzamento. Dopo l’incidente il comportamento della vettura non è stato più lo stesso, la gomma ha danneggiato il fondo provocando la perdita di carico aerodinamico. Con i primi set di gomme ho avuto qualche difficoltà e solo dopo l’ultima sosta, in cui ho montato le Medium, è andata meglio, quando ormai era troppo tardi. Difficile dire come poteva andare se non avessi avuto questo problema, perché i nostri avversari erano molto veloci, ma forse sarei potuto finire vicino a Fernando. E’ stata una giornata davvero sfortunata, ma nel complesso siamo riusciti a migliorare la nostra performance e adesso dobbiamo rimanere concentrati sui lati positivi di questo weekend e lavorare per poter migliorare già dalla prossima settimana in Bahrain”. Infine, l'analisi di Pat Fry lascia trapelare un cauto ottimismo in vista della gara in Bahrain: La F14 T continua a crescere e a dimostrare una buona affidabilità, ma sappiamo che questo non basta. Siamo consapevoli di essere nella direzione giusta, ma se vogliamo ridurre il distacco dalla vetta della classifica dobbiamo fare un grande passo avanti. Il Bahrain si preannuncia una tra le gare più difficili del Campionato: lì certamente la gestione dei consumi giocherà un ruolo fondamentale”. Marco Privitera
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