F1 | Singapore, sventato un possibile attacco terroristico. Il Gran Premio nel mirino?
Tale attacco sarebbe dovuto partire dalla vicina isola di Batam, situata a circa 15 chilometri dalla parte meridionale della città-stato asiatica. Ovviamente si tratta una notizia che contribuisce ad innalzare al massimo livello la soglia di attenzione, già di per sé elevatissima in una zona considerata potenzialmente a rischio. Occorre sottolineare come al momento non sia emersa alcuna prova relativa alla volontà della banda di colpire proprio nel week-end della gara, anche se rimane facilmente ipotizzabile come essa rimanga nel mirino di potenziali attacchi, visto il numero di spettatori e la risonanza di tale evento a livello globale.
I sei arrestati, di età compresa tra i 19 e i 46 anni, sarebbero direttamente collegati alla figura di Bahrum Naim, una delle menti dell'attacco terroristico andato in scena a Giacarta nello scorso mese di gennaio, quando a perdere la vita furono otto persone (compresi i quattro attentatori). Secondo il portavoce della polizia indonesiana, le mire dei terroristi erano rivolte verso "obiettivi vitali e aree affollate di persone, inclusi gli uffici delle autorità", mentre per il momento non sarebbero ancora emerse prove tangibili relative alla presenza di eventuali missili. Il ministro degli Interni di Singapore, Kasi Shanmugam, ha dichiarato: "Questo episodio dimostra come i nostri nemici stiano cercando di attaccarci attraverso modalità diverse. Cercheranno di passare attraverso i nostri check-points, ma tenteranno di colpirci anche dall'esterno. E tutto ciò in aggiunta ai possibili attacchi solitari".
Come di consueto, anche quest'anno il fine settimana del Gran Premio vedrà decine di migliaia di spettatori assistere dal vivo alla spettacolare gara in notturna, ma anche ai numerosi eventi di contorno che lo accompagneranno, come l'attesissimo concerto dei Queen che si svolgerà nella serata di sabato. In ogni caso, l'allerta sarà più che mai ai massimi livelli.
Marco Privitera