WTCR | Dal BoP alla questione-gomme: verso un declino inesorabile?
Mikel Azcona è attualmente al comando del FIA World Touring Car Cup (WTCR) dopo la sfida di Vallelunga, in una prova che ha visto nuovamente nel ruolo di protagoniste le gomme ed i tantissimi problemi annessi che continuano a caratterizzare ad un campionato che non gode di buona salute.
WTCR: Vallelunga, un film iniziato in Germania
I problemi sono sotto gli occhi di tutti. La cancellazione per 'motivi di sicurezza' di entrambe le gare del Nuerburgring dello scorso maggio è stata solo l'inizio di un incubo che continua ad ogni fine settimana. Vallelunga ha scritto una nuova pagina "nera" per un 'Mondiale' che si sta sgretolando con il passare delle stagioni. Il WTCR di qualche anno fa, con 30 elementi presenti in griglia, è un ricordo appannato che molto probabilmente non tornerà più.
Il 2022 doveva essere un anno di riscatto con una griglia limitata, ma di qualità. Muller, Huff, Coronel, Ehrlacher, Monteiro, Azcona e compagni non hanno bisogno di presentazioni, ma si tratta di un insieme di protagonisti impossibilitata a duellare nei vari fine settimana per un insieme di fattori che rendono la serie quasi indecifrabile.
Il cambio di format, con la race-1 che acquista maggiore valenza rispetto alla race-2, è forse l'unica nota positiva per una categoria che ad ogni fine settimana si trova a fronteggiare un Balance of Performance che per certi versi è ridicolo. Il WTCR ha sperimentato un sistema alternativo basato sulle qualifiche, una regola che rende difficile valutare i veri valori in campo con i team che 'giocano' alla grande tra i vari settori per non aver una limitazione nei round successivi.
La qualità viene meno, l'interesse del sabato decade e non rinasce alla domenica con delle competizioni in cui obiettivamente sono poche le sorprese. Sicuramente non aiutano i tracciati scelti per le manifestazioni, poco adatti per accogliere determinate tipologie di eventi. Ricorderete tutti il round della passata stagione in quel di Adria o il discutibile evento di Vila Real in cui, per creare 'incertezza', gli organizzatori furono costretti ad utilizzare un 'Joker Lap'.
Gomme, uno dei tanti problemi del WTCR
Cyan Racing, équipe politicamente rilevante visti i risultati sportivi degli ultimi anni e la bellezza di cinque unità in griglia, ha deciso di saltare la tappa italiana per dei problemi dovuti alle gomme. Dopo la cancellazione delle sfide al Nuerburgring, Goodyear è tornata nell'occhio del ciclone, con i cinesi che hanno preso le dovute decisioni anche in seguito ad un incidente durante le prove libere da parte di Muller in curva 2.
Gli asiatici hanno riportato sul tavolo una polemica che era stata apparentemente dimenticata: la race-1 di Vallelunga ha visto in difficoltà Audi e Honda, anche se la situazione è stata ben differente rispetto all'evento teutonico. Il tracciato italiano non è infatti paragonabile all'Inferno Verde, in cui il FIA WTCR perse l'occasione di gareggiare davanti alla bellezza di 250.000 presenti per la mitica 24h.
WTCR: saluti dall'Oriente
Il costruttore cinese ha lanciato l'allarme togliendo dal gruppo le proprie auto dopo il giro di formazione. 9 vetture sono rimaste in griglia, uno spettacolo indecoroso per un 'Mondiale' che dal punto di vista numerico è superato in scioltezza dal TCR Europe e dal nostro TCR che è senza dubbio il migliore tra quelli nazionali.
La classifica 'regionale' è capitanata dal prodotto italiano che al momento sfida senza molti problemi il campionato europeo come il migliore del globo. Realtà che hanno saputo mettere in ombra un Mondiale che sembra precipitato nello stesso tunnel che fu percorso negli ultimi anni del FIA WTCC.
In quel caso i costi eccessivi costrinsero tutti ad un cambio di rotta che si rivelò un successo a brevissimo termine. La fine non è ancora certificata, ma sicuramente è vicina per un campionato certamente non è stato aiutato dall'emergenza sanitaria. Il COVID-19 ha fatto emergere infatti parecchie lacune dal punto di vista organizzativo, non a caso il WTCR è l'unico campionato al mondo a non avere un calendario definitivo al terzo anno di pandemia.
Il mercato asiatico è obiettivamente vitale per il WTCR, ma è anche il più critico da raggiungere al momento. Resta in ogni caso molto discutibile assistere a dei cambi di location continui vista la presenza in Oriente del Mondiale di F1, della MotoGP, della FIA Formula E e del FIA World Endurance Championship. Tutte queste realtà sono tornate o effettueranno le proprie trasferte entro la fine del 2022, una missione che non riuscirà al Mondiale turismo. Per fare un esempio concreto, il round autunnale del WTCR di Inje (Corea del Sud) è stato cancellato come gli altri, mentre il championship decider della Formula E sarà ad agosto nella nota Seul.
Il futuro è preoccupante, le gomme sono forse il minore dei mali
Sono tanti i fattori da tenere in considerazione ed il limite delle gomme non è isolato e non deve passare inosservato. Goodyear ha ricevuto quest'anno critiche su più fronti, ma solo nel WTCR questi limiti non hanno trovato una soluzione. Pensate ad esempio alla NASCAR attuale ed a quanto accadeva ad inizio anno con una serie di problemi continui ad ogni round (in particolare per le Next Gen della Cup Series). A questo punto siamo proprio sicuri che tutta la colpa sia da attribuire al fornitore statunitense?
Futuro ibrido? Ma in che modo?
Resta ora da decifrare cosa accadrà nell'imminente futuro: qualche costruttore potrebbe stancarsi e virare verso altri lidi (l'endurance potrebbe essere un'idea). Bisognerà valutare anche l'importante nodo delle auto ibride, con un regolamento ancora in fase embrionale che porta tantissime incognite.
Il passo da compiere è in ogni caso doveroso: non basta al momento spingere sul PURE ETCR visto che al momento sono 'solo' tre i costruttori presenti. Qualcuno potrebbe essere alle porte, ma il FIA WTCR può diventare solamente elettrico?
Ai posteri la sentenza finale. Il tutto mentre il TCR Italy si trova puntualmente 30 auto presenti sullo schieramento, risultato che conferma la scommessa vinta per le attuali TCR. L'ibrido appare in ogni caso una strada corretta da seguire, ma serve chiarezza nei regolamenti come accade nel BTCC (British Touring Car Championship) che già dal 2022 ha adottato questa nuova tipologia di turismo.
Gli inglesi fanno scuola o sbagliano? Al momento sono una trentina le unità in griglia nel Regno Unito, le gomme montate sono 'Goodyear' e non vi sono problemi in quelle prove che forse rappresentano l'ultimo esempio puro di Turismo in circolazione. Solo il futuro ci regalerà le risposte e definirà i confini del FIA WTCR. Non ci resta altro che attendere l'evolversi della situazione e gustarci quanto accade in Inghilterra, nel TCR continentale e soprattutto nel 'Bel Paese', Nazione in cui passa troppo inosservato un campionato oltremodo interessante che puntualmente regala emozioni ben più grandi del cosiddetto FIA WTCR.
Luca Pellegrini