F1 | Gp Spagna, le pagelle ai protagonisti
Max Verstappen 10: Fenomenale. Nemmeno il tempo di sedersi sulla sua Red Bull che incomincia a suonarle come un pugile sul ring al compagno di squadra Ricciardo, salvo accodarsi a lui durante le qualifiche. Poi in gara è tenace nelle prime fasi nel non far andare via l'australiano e altrettanto tenace nello sfruttare la strategia differente studiata per lui dal muretto. Rintuzza gli attacchi di Raikkonen grazie alla trazione monstre della sua vettura e vincendo fa splendere ancora di più la sua stella di predestinato.
Kimi Raikkonen 10: La lode sarebbe arrivata con la vittoria, ma Kimi merita il voto massimo perchè salva l'onore Ferrari in una giornata dove non possono sorridere gli uomini in Rosso. Riscatta la deludente qualifica (questa volta non per suoi demeriti) con una gara francobollato a Verstappen, ma l'impossibilità nell'avvicinarsi alla Red Bull nel tratto di attivazione del Drs lo porta a svariati giri di frustazione dietro l'olandese nell'attesa di un errore che non arriverà mai.
Sebastian Vettel 6,5: Perennemente dietro al compagno di squadra, sembra un pò opaco quasi come se la realtà di non poter lottare con le Mercedes, almeno in qualifica, lo avesse svuotato di energie. In Ferrari per lui optano per una strategia di marcatura su Ricciardo, dimenticandosi (come fece il muretto Ferrari con lui ad Abu Dabhi nel 2010) di Verstappen. Nel finale deve guardarsi dallo scatenato ex-compagno di squadra, ma la fortuna questa volta è dalla sua parte e conquista un podio che però sa tremendamente di palliativo.
Daniel Ricciardo 8: Mastica amaro e perde il sorriso vedendo in Verstappen quello che fu lui con Vettel. Penalizzato dalla strategia e dalla pista che non offre molte possibilità di sorpasso, tenta comunque di conquistare il gradino più basso del podio ma una foratura lo toglie dalla bagarre.
Vallteri Bottas 7: Conquista il massimo possibile di questi tempi combinando regolarità e strategia. Certo che stride rispetto alla seconda posizione di Sochi in qualifica...
Carlos Sainz Jr. 7: La promozione in Red Bull dell'ormai ex compagno di squadra deve avergli acceso il fuoco dentro. In qualifica è immediatamente dietro i primi, in gara fa una partenza eccezionale e sfruttando il caos causato dal crash dei due Mercedes si ritrova addirittura terzo. Non può resistere a lungo alle due Ferrari e a Bottas, ma porta a casa un sesto posto che viene offuscato, purtroppo per lui, dalla vittoria di Verstappen.
Sergio Perez 7: Si sarà annoiato Checo. Non effettua un sorpasso e guadagna due posizioni esclusivamente grazie alle Mercedes. Ma visti i tempi che corrono, porta punti pesanti alla Force India superando il proprio compagno di squadra nella classifica piloti.
Felipe Massa 6,5: Partendo dalla diciottesima posizione compie quasi un miracolo risalendo fino all'ottava grazie a degli undercut in occasione delle soste ai box. Certo il rammarico rimane per una scellerata gestione della strategia in qualifica.
Jenson Button 6,5: Altra posizione a punti per l'inglese che però scavalca le due Haas solo grazie alla strategia ai box. Ma è encomiabile per come si è calato nel ruolo di sviluppatore senza mai rilasciare una dichiarazione sopra le righe. Chi vuole capire capisca...
Daniil Kvyat 5,5: Penserà di svegliarsi da un incubo e di avere ancora indosso la tuta Red Bull. Ma purtroppo per il russo questa è realtà: nel giorno del trionfo di colui che gli è subentrato riscatta parzialmente la qualifica prendendosi l'ultima posizione utile per i punti. Ma sembra un pugile suonato...
Esteban Gutierrez 6: La zona punti gli sfugge per un niente, penalizzato da gomme meno perfomanti di Kvyat. Ma, finalmente, dà segnali di risveglio e finire davanti al compagno di squadra lo può comunque far sorridere. Ma serve di più...
Marcus Ericcson 6: Il dodicesimo posto è più frutto delle disgrazie altrui che di meriti propri. Però vince il Gran Premio degli altri e la sfida in famiglia, a voler vedere il bicchiere mezzo pieno.
Jolyon Palmer 6: Voto di incoraggiamento. Dopo essere stato costantemente battuto da Magnussen riesce a stargli davanti e la cosa ha ancora più valenza se si considera il lavoro perso a causa delle sessioni di libere saltate.
Felipe Nasr 5: Sparisce nell'anonimato del fondo gruppo. Eppure, nonostante il budget che porta, nelle categorie propedeutiche aveva dimostrato di avere del talento.
Kevin Magnussen 5: In versione gambero rispetto a Sochi. Non riesce mai a trovare un passo costante, venendo anche penalizzato per una manovra decisamente eccessiva nei confronti del compagno di squadra.
Pascal Wehrlein 6: Il talento c'è e si sa. Ma vederlo espresso (si fa per dire) sulla Manor è veramente delittuoso e al buon Pascal non resta che suonarle al povero Haryanto.
Ryo Haryanto 5: Perennemente in ultima posizione, si chiederà sicuramente se il gioco vale la candela. Se non altro porta la macchina al traguardo.
Romain Grosjean 5: Anche lui sottotono rispetto alle prime gare. In lotta per la zona punti con Gutierrez e Button prima che un ritiro (preceduto da un lungo) non lo tolga dalla contesa.
Fernando Alonso 6: Peccato per il ritiro che lo estromette da una zona punti che avrebbe meritato e dedicato al pubblico di casa. Certo che vederlo lottare per certe posizioni fa davvero male...
Nico Hulkenberg 5: Un altro ritiro per il tedesco che sembra davvero il lontano parente di quello che ha vinto la 24 Ore di Le Mans.
Nico Rosberg 3: Pasticcia con il volante ma vede rosso quando dai suoi specchietti compare la sagoma argento di Hamilton. Dall'alto del suo vantaggio in classifica avrebbe potuto benissimo gestire meglio la situazione e portare a casa altri punti pesanti.
Lewis Hamilton 3: Allo start si fa infinocchiare come un principiante da Rosberg, poi come se fosse l'ultimo giro tenta un attacco in una zona non propriamente adatta e, portato dal compagno di squadra sull'erba, va in testacoda trascinandosi dietro pure l'altra Freccia d'Argento. Come per il tedesco avrebbe potuto avere più pazienza...
Vincenzo Buonpane