F1 | GP Singapore, Pérez mantiene la vittoria nonostante la penalità
A quattro mesi di distanza dalla vittoria di Monaco, Sergio Pérez torna a vincere approfittando della giornata no di Max Verstappen. Non bastano i 5" di penalità che la direzione gara gli ha comminato a 2 ore dal termine del GP per il mancato rispetto della distanza dalla SC. Un successo ampiamente meritato per il messicano che ritiene come questa di oggi sia stata la sua prestazione migliore in carriera.
SPECIALISTA DEI CITTADINI
Due vittorie, a Monaco e Singapore, una pole, in Arabia Saudita, e i podi di Australia e Azerbaijan. In questo 2022, Pérez è ormai una costante nei circuiti cittadini. La sua quarta vittoria in carriera è giunta al termine di un GP comandato dall’inizio alla fine. È, così, la prima volta che Checo conquista una vittoria conducendo la gara sin dal via ed è il 58° pilota nella storia della F1 a riuscirci.
DECISIVA LA PARTENZA
Una vittoria arrivata al termine di una prestazione eccezionale per il messicano, che al via ha bruciato Leclerc prendendo la leadership del GP alla prima curva per mantenerla fino all’arrivo. In una gara condizionata da una serie di SC e VSC, Pérez ha sempre mantenuto il comando, arrivando sul traguardo con 7”5 di vantaggio su Leclerc. Una gara, secondo Checo, che è stata la migliore della sua carriera: “Sicuramente è stata la mia miglior performance in Formula 1. Ho controllato la gara, anche se il riscaldamento delle gomme era abbastanza difficile”, ha detto. “Gli ultimi giri sono stati veramente intensi. Ho spinto e ho dato tutto per poter vincere oggi”.
Per Pérez, che mancava il podio da un paio di GP, il successo è anche l’occasione di togliersi qualche sassolino dalla scarpa: “Questa è una vittoria che significa tanto. Ovviamente ogni successo è speciale, ma sono il tipo di persona che lavora in silenzio e lontano dai riflettori. Sapevo che non stavo passando un grande momento, era da un paio di gare che stavo mancando il podio. La stampa ne stava facendo un caso, forse perché sono messicano e si fanno una serie di paragoni che ritengono che il mio arrivo in Red Bull sia il più grosso errore che il team abbia mai fatto”, ha affermato. “Sono veramente contento di aver vinto e con una prestazione di questo tipo”.
Pérez si affianca alla SC per alzare il ritmo al 39° giro. Fonte: f1.com[/caption]L’INVESTIGAZIONE E LA SENTENZA
Pérez è finito sotto investigazione dopo la seconda ripartenza dalla Safety Car – quella causata al giro 36 dall’incidente di Yuki Tsunoda. L'accusa sarebbe quella di “non aver mantenuto la distanza di 10 macchine tra sé e la SC prima della ripartenza”, con una potenziale infrazione dell’articolo 55.10 del regolamento sportivo.
“Non so cosa sia successo, mi è stato detto che ero sotto investigazione e quindi ho dovuto aumentare il gap”, ha detto a caldo prima di andare più nello specifico nel post-gara: “Penso ci sia stata una mancata comunicazione con loro”, ha spiegato. “La SC stava andando veramente piano in determinati punti dove potevo stargli dietro mentre in altri punti dove io non potevo starle vicino andava molto forte. Noi guidavamo sul bagnato con le slick e con le temperature non è stato facile”. Alle 22.33 ora locale la FIA ha ufficializzato la vittoria di Pérez, al quale sono stati comminati 5" di penalità, una reprimenda e due punti di penalità sulla licenza.
FESTA RIMANDATA
Con questo risultato, e con la contemporanea giornata storta di Verstappen, il titolo non è stato assegnato e la festa di Max è stata rimandata a Suzuka. Pérez è ancora tenuto in gioco dalla matematica ma ormai il titolo è indirizzato verso l’altra parte del box: “Sarebbe bello per Max vincere il titolo in Giappone, così come per il team e per la Honda sarà un qualcosa di molto speciale. Direi che è stata una giornata fantastica”.
Mattia Fundarò