F1 | Williams e il telaio che non c’è: un caso su cui riflettere
La mancata partecipazione al GP d'Australia da parte di Sargeant deve essere uno spunto di riflessione per tutta la F1
La situazione che durante il weekend di F1 si è vissuta all’interno del box Williams in Australia ha del paradossale. Un caso che ha costretto Logan Sargeant a vivere il GP di Melbourne da spettatore a causa della mancanza di un telaio di riserva. Una situazione pressoché strana per il Circus, che dovrà porsi degli interrogativi in merito. Qualcuno, infatti, potrebbe anche buttare una provocazione: ma come, nessuno vuole l’undicesimo team per avere maggiori dividendi, e poi un team non ha i fondi per portare ai GP un telaio di riserva?
Albon sbaglia, ma paga… Logan
I fatti ormai li conosciamo bene: Alex Albon, nel corso delle FP1 del GP d’Australia è andato a sbattere violentemente con la sua Williams nella veloce chicane Marina, andando a distruggere la propria monoposto contro le barriere, e rovinando irreparabilmente il proprio telaio, nonostante il grande lavoro effettuato dagli uomini del team di Grove. Un dato curioso: nella passata edizione del GP il tailandese aveva effettuato lo stesso errore, questa volta in gara. C’è chi in F1 ha perso il posto per molto meno, ma questo è un Circus che a qualcuno spesso perdona cose che ad altri non sono per nulla concesse.
Quindi, una volta appurato che il telaio della FW46 #23 era ormai inutilizzabile, si è venuto a creare un problema enorme. Nel box, infatti, non era presente nessun telaio di riserva; questo ha in pratica condannato la Williams a correre con una sola vettura. Sì, ma quale? Per rispondere a questa domanda, James Vowles, insieme ai suoi uomini, ha preso una decisione che ha fatto e farà discutere: Logan Sargeant ha dovuto infatti cedere il proprio telaio al caposquadra, rimasto appiedato da un proprio errore. E così, lo statunitense è passato da protagonista a spettatore in meno di un secondo.
Verstappen: “Non avrei mai rinunciato alla mia macchina”
Una decisione sicuramente importante, e che avrà degli strascichi. Ora, nessuno di noi è un ingenuo: se Vowles, o chi per lui, ha preso questa decisione, è chiaro che ha le spalle coperte. Il contratto di Sargeant, è evidente, prevede questo tipo di possibilità, altrimenti è chiaro che non sarebbe stata neppure presa in considerazione. Ciò non toglie che si sia trattata di una vera e propria ingiustizia nei confronti dell’americano.
Togliere la possibilità ad un pilota di ultimare il proprio weekend per cedere la vettura ad un team mate che ha effettuato un errore enorme, è poco edificante, per usare un eufemismo. Tanto più che stiamo parlando di un pilota giovane, che deve effettuare sempre più chilometri al volante di una F1, sport in cui, giova ricordarlo, è praticamente vietato allenarsi. E in cui, evidentemente, il vecchio adagio “Chi rompe paga” vale solo in determinate occasioni.
Non va dimenticato, inoltre, il fatto che Albon sia ancora un pilota Red Bull; un dato questo, che ha un certamente avuto un peso specifico determinante. Proprio dal team campione in carica, però, è arrivato uno dei commenti forse meno eleganti, ma certamente più genuini sulla vicenda, a sostegno di Logan Sargeant. E da chi poteva provenire, se non dal solito Max Verstappen, come sempre uno dei pochi ad uscire dal coro?
Non è stata certo una buona decisione per Logan. Capisco la decisione della squadra, ma io non avrei mai rinunciato alla mia macchina. La avrei prima distrutta e resa inutilizzabile, per poi salire su un aereo e tornarmene a casa.
E per Liberty tutto ok?
Ovviamente, sui social si sono scatenate discussioni e polemiche, tra chi accusava il team e chi ricordava che in passato sono stati vinti Mondiali grazie a vetture cedute dal compagno di squadra. Il paragone regge però poco; in primis perché i tempi sono cambiati da quegli anni, e in secondo luogo perché a Melbourne la Williams si giocava ben poco, tanto che Albon non è neanche arrivato alla zona punti. La questione, casomai, è un’altra, e ben più spinosa.
Liberty Media davvero può accettare quanto successo? Perché, signori, dobbiamo dircelo ancora una volta chiaro e tondo: in F1, 20 vetture al via sono poche, 19 già dalla mattina del sabato sono una miseria assoluta. C’è poco da girarci intorno; Albon, Sargeant o qualunque pilota mancante in griglia crea un ennesimo buco che danneggia l’intero Circus. È mai possibile che in epoca di Drive to Survive, youtubers e super esperti da salotto buono, questi aspetti siano ancora una volta trascurati?
Vedere uno di quei team che non vuole dividere in più parti la torta degli introiti non avere i fondi per portare un telaio di riserva a Melbourne è qualcosa di scandaloso. Ovviamente, ogni riferimento al caso Andretti è puramente voluto. Soprattutto considerando che stiamo parlando di Williams, un team storico, che ha una tradizione invidiabile. Viene da chiedersi cosa avrebbe pensato il vecchio Frank di questa magra figura fatta dai suoi uomini. Ma attenzione: non è un problema solo del team inglese, ma tutto il sistema F1 che deve darsi una regolata, prima di arrivare ad un punto di non ritorno.
Nicola Saglia