Le pagelle del Gp Malesia
Mark Webber: voto 9. Il vincitore morale della gara. Dopo un'altra qualifica ancora in ombra, ci si sarebbe aspettati la solita prestazione senza infamia e senza lode. Invece, l'australiano sorprende tutti sin dal via, con uno scatto eccellente che gli fa subito guadagnare posizioni. Durante la gara, gestisce bene gli pneumatici e si ritrova davanti al compagno di squadra grazie al gioco dei pit-stop. Il resto è storia: non riesce a contenere gli attacchi dell'arrembante Vettel perchè (dice) stava ormai viaggiando a velocità da crociera. Mai fidarsi troppo presto...
Nico Rosberg: voto 8. Sul podio ci sarebbe dovuto essere lui, come riconosciuto dallo stesso Hamilton. Nico reclama strada via radio, ma dal muretto la risposta è negativa. Da buon uomo squadra, il tedesco ubbidisce, seppur a malincuore. Ma adesso, dopo quattro anni nel team, si aspetta che il favore gli venga restituito con gli interessi.
Lewis Hamilton: voto 7. Porta a casa il primo podio stagionale per sè e per la Mercedes, dopo un ottimo 4° tempo in qualifica. Rischia il risultato (ma non la figuraccia...) quando rientra per errore al box McLaren durante il pit-stop, mentre nel finale, ormai in crisi di gomme, viene scortato dal compagno. Ma se pensa di aver trovato un fido scudiero, Lewis si sbaglia di grosso...
Felipe Massa: voto 7. In prova ritrova la prima fila dopo tre anni, e l'occasione è troppo ghiotta per non rimediare un voto alto. Eppure, in gara si perde: finisce quinto e distaccato, dopo essere andato da subito in difficoltà. Umido o asciutto, la Ferrari non è sembrata abbastanza veloce: e lui non ha fatto molto per cambiare le cose.
Jules Bianchi: voto 7. Come a Melbourne: primo degli "ultimi", riesce a far sembrare la Marussia una vettura di Formula 1. Termina 13° a 1 giro ma era impossibile chiedergli di più. Il vero affare 2013 della Marussia è stato aver mollato Razia per prendere il francese.
Jenson Button: voto 7. La McLaren di questi tempi è davvero poca cosa, eppure Jenson riesce ad uscire dall'anonimato arrivando anche ad occupare le posizioni di testa, prima che dai box si dimentichino di fissargli l'anteriore destra al pit stop.
Sebastian Vettel: voto 6. La qualifica è da 10 e lode: rifila un secondo a tutti in condizioni di pista umida, ripetendo la prodezza da campionissimo già mostrata a Melbourne. In gara, una volta ritrovatosi dietro al compagno, qualcosa gli scatta nel cervello: ignora gli ordini del team e si getta come un forsennato all'attacco, strappando la vittoria a Webber ed aprendo una pericolosa frattura all'interno del team. Nel dopo-gara, infine, le parole di pentimento. Troppo comodo: se è un campione dimostri di esserlo fino in fondo.
Adrian Sutil: voto 6. E' competitivo ma non riesce, per un motivo o per l'altro, a sfruttare il potenziale della vettura. E' vittima della giornata disastrosa del suo box, che ne combina di tutti i colori. La Force India deve sbrigarsi a concretizzare i risultati adesso perchè il resto della stagione sarà sempre più difficile.
Paul Di Resta: voto 6. Leggi come sopra. Con l'aggravante (suo malgrado) che il team lo manda in pista troppo tardi nel Q2, quando la pioggia ha già reso impraticabile la pista. Lui ci prova comunque, finendo due volte in testacoda.
Romain Grosjean: voto 6. In tutte le sessioni di prova è sempre distante dal compagno, ma in gara riesce a tirare finalmente fuori una prestazione consistente. Ora gli mancherebbe solo di ritrovare almeno un pizzico di quell'aggressività che sembra perduta.
Kimi Raikkonen: voto 6. Non riesce ad avere il giusto feeling con la vettura: la sua guida è nervosa e scorbutica, ma riesce comunque ad agguantare un settimo posto importante per il campionato.
Nico Hulkenberg: voto 6. Primi punti stagionali per la Sauber, indovinate grazie a chi? La macchina, almeno per ora, sembra inferiore alle attese, ma il tedesco è un pilota veloce e concreto che riesce a nasconderne i difetti di gioventù.
Jean-Eric Vergne: voto 6. Finisce a punti più per le disgrazie altrui che per meriti propri, ma di questi tempi per la Toro Rosso è oro colato. In qualifica non riesce a superare il Q3.
Daniel Ricciardo: voto 6. Scatta 13°, anche approfittando delle incerte condizioni meteo. In gara, poi, paga la pochezza e la scarsa affidabilità della Toro Rosso.
Sergio Perez: voto 5. Può fare di più. Conquista i primi due punti stagionali, ma il talento mostrato l'anno scorso in Sauber quest'anno non si è visto. Sembra ancora intimidito: vedremo quanto durerà il processo di apprendimento.
Valtteri Bottas: voto 5. Di lui si era detto un gran bene. Per ora, il finlandese non ha fatto vedere cose trascendentali. In qualifica deve ancora trovare il guizzo, ma poi compie una gara regolare che lo porta a ridosso della zona punti.
Esteban Gutierrez: voto 5. Finisce 12° senza fare troppi danni, ma sembra confermare le impressioni di coloro che lo indicavano come un pilota sopravvalutato. Diamogli tempo.
Charles Pic: voto 5. Con la Caterham, l'unica battagli reale può essere quella con le Marussia e con il compagno di squadra. E, almeno sotto questo punto di vista, il francese non sfigura.
Pastor Maldonado: voto 4. L'anno scorso dominava in Spagna. Quest'anno è un'altra storia. Con l'aggravante che continua a passare più tempo sull'erba che sull'asfalto.
Fernando Alonso: voto 4. Ogni tanto succede anche ai migliori di vivere un week-end storto. Battuto da Massa in qualifica, tampona Vettel alla seconda curva danneggiando l'ala. Quando tutti (forse anche dal box) si aspettano un rientro per la sostituzione, lui decide di proseguire, con i risultati che conosciamo. Certo, la fortuna aiuta gli audaci: ma questa evidentemente non era la sua giornata.
Max Chilton: voto 4. E' lento come la Marussia, il che è tutto dire. Bianchi sembra di un'altra categoria, ma forse è la stessa Formula 1 che è troppo per lui.
Giedo Van Der Garde: voto 4. Idem come sopra. Non riesce nemmeno a tenere il passo di Pic, che non è certo un fulmine di guerra. Si dice che a 27 anni un pilota sia nel pieno della maturità: siamo a posto...