MotoGP | GP Australia: Bagnaia macina punti, l'azzardo di Martin non paga
Il GP d'Australia di MotoGP ha visto ribaltarsi i giochi all'ultimo giro. Pecco Bagnaia si stava giocando il secondo posto con i compagni di marca Johann Zarco e Fabio Di Giannantonio, oltre che Brad Binder, mentre Jorge Martin sembrava ormai andato. I tempi di Jorge si stavano alzando, come è normale che fosse, ma a quel punto non era facile pensare ad un crollo tale da poter permettere a quelli dietro di riagganciarsi allo spagnolo in un giro e mezzo. E invece, come prevedevano gli ingegneri ad inizio gara, così è avvenuto, con Johann Zarco primo sul traguardo, seguito da Bagnaia al secondo posto e Jorge Martin solamente quinto a chiudere il gruppo.
Una scelta fin troppo azzardata quella di Martin
Martin è il secondo Gran Premio consecutivo che ha in mano senza però riuscire a concretizzare. A Mandalika è caduto mentre era in testa, regalando la vittoria al suo rivale Bagnaia, e oggi ha preso un grande rischio volendo la gomma morbida al posteriore, sconsigliata da tutti. Il risultato sono altri 9 punti guadagnati per Pecco, che è riuscito a staccare Jorge di ben 27 punti. Domani Martin deve riuscire a vincere la sprint, e ha tutte le carte in regola per farlo, se vuole riportarsi sotto a Bagnaia, riducendo il suo svantaggio il più possibile.
Oggi non è stato il solo ad azzardare: la sua scelta l'hanno fatta anche Marc Marquez, Pol Espargaro e Raul Fernandez. Tre piloti che non si stanno giocando il Mondiale e che erano ben consapevoli che, in condizioni normali, non si sarebbero potuti giocare nè il podio nè la top 5 e per questo hanno tentato l'azzardo. Un azzardo che, anche per loro non ha pagato: dopo una prima parte di gara molto buona, come prevedibile, sono sprofondati nei bassifondi della classifica chiudendo tra la quindicesima e la diciassettesima posizione. Normalmente, un pilota che si gioca il Mondiale in queste scelte deve essere più conservativo possibile, soprattutto se non parte da dietro ma dalla pole.
Martin ha spiegato che ha scelto la soft perchè si trovava meglio rispetto alle medie, con cui aveva girato in FP2 dimostrando comunque il miglior passo. Come ha detto anche lui nelle interviste, forse la squadra avrebbe dovuto imporsi di più nella scelta, facendo capire al loro pilota, dati alla mano, che quello che voleva fare era un'autentica follia.
Pecco sicuro di sè: "non mi sono mai preoccupato"
"Secondo me eravamo tutti abbastanza in difficoltà con la gomma dietro, non mi sono mai preoccupato. Sapevo che la gara era molto lunga, me lo ricordavo dall'anno scorso. Se Martin avesse avuto la media mi sarei preoccupato di più. Ma avendo la soft sapevo che se non avesse fatto più attenzione avrebbe fatto fatica. O se ne andava con 7-8 secondi di margine oppure con la soft oltre 20 giri avrebbe fatto fatica". Bagnaia ci ha, quindi, sempre creduto in questo risultato, consapevole dei suoi mezzi e del rischio che si era preso Martin. Molto interessante anche la lettura su come abbia influito l'inversione tra sprint e gara: "la sprint, se fosse stata oggi, l'avremmo fatta tutti con la soft dietro e avremmo capito che per la gara lunga avrebbe fatto fatica". Quindi, secondo Bagnaia, Martin l'azzardo non se lo sarebbe preso se il weekend fosse stato normale.
"Penso che Jorge sia velocissimo e fortissimo, ci stiamo scontrati in modo diverso, perché di testa a testa non ci sono stati, a parte il Sachsenring dove le due gare le ha vinte lui. Secondo me è difficile in questo momento chi è più forte. In India in gara ero più veloce io, nelle due dopo sono state diverse ma le piste che ci sono state non erano favorevoli a me, lo dovrebbero essere le prossime, quindi vedremo". Questa la chiosa di Pecco Bagnaia che, a giudicare dalle sue parole, sente di potersela giocare con Jorge anche in termini di velocità nelle prossime gare.
Appuntamento quindi a domani alle 4:00, quando andrà in scena la sprint. Jorge Martin, vista la velocità dimostrata, è il favorito ma attenzione alle condizioni meteo che potrebbero mischiare ulteriormente le carte in tavola.
Francesco Sauta