IndyCar | Penske, che tensione tra gli uomini del Capitano
Giunti al rush finale della IndyCar, gli uomini del team Penske devono ritrovare la serenità se vogliono lottare per il titolo.
Alla vigilia degli ultimi quattro round del campionato IndyCar 2024, c’è una scuderia in particolare in cui la tensione sembra essere alle stelle. Si tratta senza dubbio del team Penske, che si trova ad oggi con Will Power quarto in campionato dopo essere stato a lungo secondo alle spalle di Alex Palou. Proprio l’australiano, due volte campione in carriera, si è però trovato al centro di un paio di episodi nelle ultime due gare a Toronto e St. Louis che lo hanno visto protagonista di situazioni poco… “amichevoli” con i propri team mate, McLaughlin prima e Newgarden poi. Cose che succedono in gara, certo, ma che a lungo andare possono scalfire anche una squadra solida come quella del Capitano Roger, e aprire un varco in cui gli avversari non tarderanno di certo ad infilarsi.
Will manda a muro Scotty Mac a Toronto
Il primo dei due episodi “incriminati” risale all’ultima gara prima della pausa estiva. Sul cittadino di Toronto mancano ormai solo una decina di giri alla bandiera a scacchi, e Will Power e Scott McLaughlin sono in lotta per la terza posizione del podio dietro al duo Andretti formato da Herta e Kirkwood. All’ingresso del settore finale, composto da una serie di curve strette e senza vie di fuga, Power forza un attacco improbabile all’interno del team mate, i due si toccano per la mancanza di spazio e a farne le spese è il kiwi, che finisce la sua gara contro le barriere. Una mossa che da subito è apparsa quanto mai avventata, rischiosa, in un punto in cui è praticamente impossibile non arrivare al contatto in caso di attacco. Lo ha sottolineato chiaramente anche McLaughlin, nelle interviste a fine gara.
È stata una manovra con pochissime probabilità di successo, si capiva da subito. Will era troppo distante per tentare una cosa del genere; potevamo avere una buona giornata ma così non è stato. La domanda è: ha senso fare questo ad un compagno di squadra? Non lo so.
Parole chiare, senza dubbio. McLaughlin si è inoltre detto d’accordo con la direzione gara che aveva affibbiato al team mate un drive through di penalità. È vero, si è trattato di un incidente di gara, ma ha ragione Scott a domandarsi se avesse avuto senso, da parte di Power, tentare una manovra così azzardata ai danni del compagno di squadra, con una percentuale di rischio di contatto palesemente elevatissima. Manovra che, tra l’altro, gli ha tarpato non poco le ali in ottica campionato.
La… fisarmonica di Newgarden tradisce Power
Tornati dalle ferie estive belli carichi, ecco che gli uomini Penske si sono ritrovati subito con una bella polemica interna, in una giornata comunque positiva, dal momento che ha visto il ritorno al successo di Josef Newgarden, forse quello che più di tutti ne aveva bisogno. Proprio il driver di Nashville, però, si è reso protagonista di un episodio che ha scatenato le ire di Power. Alla ripartenza a nove giri dal termine, infatti, si è trovato a dover gestire il ritmo sull’ovale di Madison, accelerando per poi frenare bruscamente all’altezza di curva 4, prima di dare lo strappo decisivo. In molti alle sue spalle sono rimasti spiazzati, e a farne le spese maggiormente è stato il team mate Will Power, colpito da Alexander Rossi e costretto al ritiro.
L’australiano non ha esitato a rendere evidente la sua frustrazione nel momento in cui il team mate gli è sfilato a fianco nel corso del giro successivo, mostrando quello che gli americani chiamano “the bird”, un bel dito medio. Una scena che è sembrata un misto tra Top Gun e Giorni di tuono, e che ha messo a nudo lo stato d’animo del pilota, che poi si è anche spiegato meglio nel momento delle interviste.
E’ partito, poi si è fermato, poi l’ha fatto di nuovo. Dove sarei dovuto andare? Sapevo che sarebbe successo, e mi sono mosso di conseguenza, ma non è bastato. Peccato.
Parlerò con Will e cercherò di spiegarmi il prima possibile. Capisco che sia deluso: è un contendente al titolo e si è visto rovinare la gara a pochi giri dal termine. So anche che è uno che si scalda abbastanza velocemente, ma sono sicuro che appena rivedrà le immagini capirà che non ho fatto niente di diverso da quello che si fa di solito in questi casi.
Parole, quelle di Newgarden, che sembrano voler in qualche modo allentare la pressione e calmare gli animi, giustamente; ma che non nascondono come l’aria in casa Penske non sia delle migliori, e non da oggi.
La necessità della serenità; meno male che ci sono gli ovali
Il 2024 non era nato sotto una buona stella per il team Penske. La squalifica di St. Petersburg aveva gettato un’ombra pesante sugli uomini migliori della squadra, con Newgarden costretto a difendere sé stesso e il team davanti alle telecamere. Ne hanno fatto le spese Tim Cindric e altre due figure apicali, sospesi per un paio di gare dalla squadra, ma certamente l’onda lunga di questi avvenimenti ha continuato a farsi sentire e forse non si è ancora placata del tutto.
Nonostante ciò, Will Power era tornato per lunghi tratti di stagione ad esprimersi nel migliore dei modi, arrivando anche in seconda posizione e ad essere un serio contendente di Palou per il terzo titolo iridato. Lo è ancora, nulla è perduto. Ma una cosa è chiara: occorre ritrovare quella serenità che sembra mancare. E qui dovrà essere per forza il patron, Roger Penske, a scendere in campo. La sua figura unica, riconosciuta da tutto il paddock IndyCar, carismatica e ricca di esperienza deve essere il faro illuminante di questo finale di stagione in cui sarà necessario remare tutti nella stessa direzione, quantomeno per evitare che gli avversari in crescita come Andretti possano insinuarsi e diventare i veri contendere dell’armata Ganassi.
Un fattore che gioca a favore del team sono sicuramente i tracciati su cui si andrà in questo finale di stagione. Dopo Portland, infatti, sarà la volta del Milwaukee Mile e del Nashville Superspeedway. Come avvenuto nel 2023, Penske si è dimostrata padrona assoluta degli ovali, con i propri alfieri a dominare ogni gara disputata su questo tipo di tracciato. Ecco, forse proprio questa sarà la chiave di volta per ritrovare la serenità e la fiducia internamente al team, e lottare con Will Power fino alla fine per la conquista del titolo.
Nicola Saglia