F1 | GP Abu Dhabi, Rosberg: "Un successo partito dallo scorso anno a Austin"
Game, set and match per Nico Rosberg che ad Abu Dhabi chiude i conti con Hamilton portandosi a casa il primo Mondiale di Formula 1 della sua carriera. Il tedesco riesce nell’impresa compiuta soltanto dalla famiglia Hill (Graham e Damon) riuscendo a bissare il titolo conquistato dal padre in passato, correndo una gara accorta e senza prendersi eccessivi rischi, chiusa alle spalle del suo più blasonato compagno di box. Grandi celebrazioni per Nico nell’immediato dopo-gara con i donuts sul rettilineo principale e nel box, dove si è lasciato andare anche ad un coro in italiano con gli amici venuti appositamente da Montecarlo (sua località di residenza). Nella press conference e sul podio il neo-campione ha trattenuto a stento le lacrime, per l’emozione di un titolo finalmente conquistato grazie a impegno, sacrificio e dedizione. Ma ecco le dichiarazioni salienti del nuovo re della Formula 1 nella conferenza stampa post-gara.
D: Nico, adesso che hai conquistato il titolo, ti torneranno sicuramente in mente i sacrifici fatti per arrivare fino a questo punto, insieme a tutte le persone che sono state al tuo fianco.
NR: Sicuramente voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno supportato, tutti i miei fans che sono venuti a sostenermi sui vari circuiti ho seguito davanti alla Tv. Sono veramente grato a ognuno di loro. E poi un ringraziamento a chi lavora a stretto contatto con me, ovvero il team Mercedes, la mia famiglia da corsa. E poi tutti i miei mentori, dal karting alla F3, passando alla GP2 sino alla Williams, il mio primo team, nelle persone di Sir Frank Williams, Sam Michael e Patrick Head, che mi hanno permesso di debuttare in Formula 1 nel 2006. Infine, un grazie a chi ha creduto in me portandomi in Mercedes: Norbert Haug, Ross Brawn, Nick Fry, Toto Wolff, Paddy Lowe e Niki Laudaper aver permesso tutto questo.
D: Ieri Lewis ha detto che la notte prima della gara del 2014 non era riuscito a dormire. Come hai affrontato questo periodo con tutta la pressione addosso?
NR: Come puoi immaginare non sono stato completamente trasparente nel weekend ed ho dovuto un po’ proteggermi dal vostro mondo, dai media, perché è stato un fine settimana intenso per me. Ci sono stati momenti tosti in gara all’inizio, soprattutto con Verstappen, ma anche alla fine. Non è stato facile.
D: La Germania sta festeggiando un nuovo campione del mondo ora, ma quanta parte di questo successo regalerai al tuo lato finlandese, considerando anche le origini di tuo padre?
NR: Beh, secondo le mie statistiche ora ci sono due Rosberg campioni del mondo! Ho il passaporto finlandese e sono felice di avere sostenitori in Finlandia. Una parte di me è finlandese è sono molto orgoglioso di questo.
D: Che importanza ha avuto la tua famiglia in questo percorso?
NR: La mia famiglia è stata importante per me: mia madre per la parte privata e mio padre per quella sportiva. Lui mi manda sempre un messaggio ogni sabato notte e per me rappresenta sempre uno stimolo in più per la gara. Mia moglie è qui, mia madre era nel garage e mio padre sta arrivando per festeggiare con noi. Non vedo l'ora di vederlo”.
D: Come cambierà la tua vita adesso?
NR: Cercherò di rispondere. Sicuramente festeggerò e stasera sarà fuori controllo, per cui non sarò disponibile nei prossimi giorni...
D: L’attacco è sempre la miglior difesa. Pensavi di poter attaccare Lewis visto il suo gioco? O viceversa volevi usare Vettel come carta per infastidirlo?
NR: Lewis ha usato tutta la sua abilità per portare a termine il suo intento. Naturalmente ci ho provato, ma Lewis sa usare bene le sue carte e non è mai facile da passare in un modo o nell’altro. Lo ha fatto in maniera perfetta.
D: Hai vinto qui lo scorso anno, dopo aver conquistato le ultime gare della stagione e le ultime sei pole del campionato. Quanto è stata importante per te la pausa invernale per ricaricare le batterie dopo un periodo difficile? Ha giocato un ruolo, magari rappresentando la base di quanto si è concretizzato oggi?
NR: Austin l’anno scorso è stato un momento di svolta per me, perchè ha rappresentato un weekend orribile. Dopo la gara mi sono chiuso a riflettere un paio di giorni e mi sono detto che non avrei mai più voluto ripetere un'esperienza del genere. Quindi sono ripartito da lì e in seguito ho vinto sette gare di fila. Quell'episodio mi ha dato la forza giusta per affrontare questo Mondiale e trovarmi qui oggi.
D: Pensi che l’anno prossimo gareggerai con l’1 o terrai il numero di famiglia 6?
NR: Non lo so ancora. Amo il numero 6, mio padre ha vinto il Mondiale con quel numero, ma ancora non lo so.
D: Nico, conosciamo il tuo legame con l'Italia. Ogni tanto ti capita di pensare in italiano? Il fatto di essere ora il numero uno di consentirà di correre più rilassato il prossimo anno?
NR:Amo l’Italia e mi fa onore tutto il tifo che ho, come si è potuto vedere sotto il podio a Monza; nei primi video post-gara vedrai che abbiamo celebrato cantando “campioni del mondo” con alcun amici italiani. Per cui sì, ho un grande legame con l'Italia. Sicuramente l’anno prossimo correrò più rilassato rispetto a quest’anno, nel quale ho corso con tanta pressione addosso.
D: Nico che sapore ha battere Lewis?
NR: Beh, è speciale. E’ un grandissimo pilota, uno dei più bravi della storia. Ci siamo affrontati sin da piccoli nei go-kart ed è sempre stato bravo a portarmi al limite e vincere titoli. E’ una sensazione incredibile essere riuscito a portargli via un titolo.
Marco Pezzoni