L'evento di Nashville, che da questa stagione sarà sotto l'egida di Penske Entertainment
Credits: IndyCar Official website

Tra meno di dieci giorni i motori della Indycar si riaccenderanno per il primo weekend ufficiale della stagione, a St. Pete. In Florida si aprirà un 2025 interessante e fondamentale sotto tanti punti di vista per la categoria e per Penske Entertainment, la società del Capitano Roger che la gestisce, e che agirà da promoter diretto in ben sette eventi dei diciassette in programma. Un aspetto che merita un’attenzione particolare, e che sarà sicuramente tenuto d’occhio da Liberty Media per il futuro.

Dalla California a Nashville: un mondo racing targato Penske

Alla fine dello scorso gennaio, Penske ha comunicato ufficialmente che l’ultimo evento stagionale della IndyCar, la gara decisiva che si terrà anche nel 2025 sull’ovale di Nashville, sarà organizzato direttamente dal campionato stesso. In questo modo, i weekend di gara che avranno il patrocinio diretto della categoria saranno sei in totale, con ben sette gare interessate. Long Beach, Indianapolis (stradale e 500 Miglia), Detroit, Iowa (due gare) e, appunto, Nashville: questi i weekend controllati direttamente dal gruppo Penske. Ad essi si andrà ad aggiungere il GP di Arlington dal 2026, che probabilmente sarà l’atto inaugurale di quella stagione; inoltre, sono già in fase avanzata le trattative per la creazione di un nuovo circuito cittadino a Denver, Colorado

Ma come si è giunti alla decisione di intraprendere questa direzione? Partiamo da un fatto: quando Roger Penske e i suoi uomini sono saliti ai vertici della categoria, le criticità “comunicative” intorno alle gare IndyCar erano tante, con probabilmente l’unica eccezione nella Indy 500. In tanti casi, il ritorno in termini di immagine e presenze sulle tribune era molto basso, soprattutto se paragonato all’altra categoria di riferimento a stelle e strisce, la Nascar. Questo soprattutto a causa di una strategia di promozione spesso insufficiente, che spesso faceva percepire gli eventi quasi come fossero di secondo piano, nonostante si trattasse sempre della categoria a ruote scoperte di maggiore importanza nel Nord America. 

Sotto questo punto di vista, è sicuramente da sottolineare il lavoro svolto dagli uomini di Penske Entertainment. I numeri sono dalla loro parte, e la crescita del periodo post Covid è lì a testimoniarlo. Non è un caso che una struttura europea come Prema abbia deciso di prendere parte alla categoria, e l’introduzione del sistema Charter e di un tetto alle iscrizioni sono sicuramente aspetti da considerare. Inoltre, giova ricordare che l’evento dell’Iowa Speedway, con ben due gare in un weekend in calendario, è stato inserito praticamente dal nulla, in una regione, quella del Mid-West, storicamente poco propensa ad accogliere questo tipo di competizioni (Mid-Ohio esclusa, ovvio). Si è trattato da subito di un successo, un instant classic a cui vengono associati concerti di grandi star della musica americana come Kenny Chesney e Eric Church. Insomma, la gestione diretta degli eventi da parte di Penske, fino ad ora, ha portato benefici per tutto il sistema IndyCar.

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Iowa Speedway, uno dei più grandi successi targati Indycar

Un sistema replicabile, anche nel Circus

Non è un segreto che il target del management della categoria americana sia espandersi ancora di più, magari con altri eventi cittadini oppure, ancora meglio, ampliando le tappe fuori dai confini USA, che ora sono ridotte al lumicino con la sola Toronto. Avere sotto il proprio controllo la promozione di un evento consente di creare una sorta di modello che poi è replicabile in praticamente ogni situazione, oltre ad avere un pool di persone che si occupa in pratica solo di quello. Certo, i costi per il promoter aumentano, ma i ritorni, come visto in questi anni, sono senza dubbio una giustificazione più che valida. Le 300.000 presenze che ogni anno si registrano per la Indy 500 sono lì a dimostrarlo.

 Il modello IndyCar potrebbe essere implementato anche in F1? Al momento, Liberty Media non si è esposta più di tanto, ma è chiaro si stia pensando di operare in questa direzione. L’evento di Las Vegas è gestito interamente da LM sin dal suo esordio nel 2023, e molto probabilmente lo sarà anche quello di Madrid. Certo, le dimensioni del Circus non sono paragonabili a quelle della IndyCar, ma non ci stupiremmo se in futuro questo tipo di eventi sempre più “autogestiti” dal promoter diventassero, se non la regola, quantomeno più assidui. 

Veekay con Dale Coyne, griglia completa

Nel frattempo, anche l’ultimo spot libero sulla griglia di partenza è stato assegnato, e tutti i tasselli sono così andato al loro posto. Rinus Veekay, infatti, ha raggiunto l’accordo con Dale Coyne Racing giusto in tempo prima di iniziare la stagione, e dunque potrà tornare al volante in tutte le 17 gare della stagione 2025, dopo la risoluzione del contratto con Ed Carpenter. 

Credits: IndyCar Official website

 

Sono felice di annunciare la mia partnership con Dale Coyne Racing per la stagione 2025 della NTT INDYCAR SERIES. Mi rende orgoglioso vedere il mio nome tra i piloti che gareggiano in questa fantastica categoria per il sesto anno consecutivo. Dopo un inizio difficile della mia off season, sono lieto di concludere l'inverno con questa notizia.

L’olandese, già vincitore del Grand Prix di Indianapolis nel 2021, merita sicuramente un’altra occasione e un posto da titolare. La qualità non gli manca di sicuro, ora si tratta di trovare costanza di rendimento, fondamentale in una realtà come il DCR, che al suo fianco farà debuttare Jacob Abel, promosso dalla IndyNXT al termine della passata stagione. 

Tutto è pronto dunque: il 2 marzo si accenderanno i motori per un campionato, quello del 2025, che avrà mille spunti di interesse, dentro e fuori dalla pista. 

Nicola Saglia