Che Lewis Hamilton fosse giunto in Canada con l'intento di riscattare lo sfortunato weekend monegasco, lo si era già intuito dal miglior tempo fatto siglare nella prima sessione di prove libere a Montreal. Ed anche nella seconda ora e mezza il campione del mondo in carica è stato, in tutti i sensi, l'assoluto protagonista: prima un'incomprensione con Grosjean all'ultima chicane, poi un "salto" sul cordolo sempre nello stesso punto, quindi il miglior tempo assoluto realizzato prima dell'arrivo della pioggia. A questo punto, è arrivato il "botto" finale": nel senso che il pilota Mercedes, entrato in pista con pneumatici intermedi, è finito in aquaplaning andando dritto contro le barriere all'altezza del tornantino. Insomma, si è trattata di una seconda sessione di prove libere, quella svoltasi sul circuito Gilles Villeneuve, particolarmente movimentata per Lewis Hamilton: anche se la costante della giornata è stata quella di averlo sempre visto là in cima, al comando della classifica dei tempi.

Di sicuro, il britannico avrebbe fatto volentieri a meno della "disavventura" conclusiva, quando il box Mercedes ha deciso di mandare in pista lui e Nico Rosberg sull'asfalto allagato dalla pioggia con gomme intermedie: un errore di valutazione che è costato alla scuderia di Brackley un'ala anteriore, andata in frantumi nell'urto. Dopo l'inevitabile esposizione della bandiera rossa nessuno si è voluto più avventurare in pista nei 45 minuti finali, complice l'intensificarsi della pioggia che ha reso il circuito di Montreal simile al limitrofo bacino del fiume San Lorenzo. Eppure, nella parte di sessione svoltasi su pista asciutta, non erano mancate le indicazioni interessanti: a partire da una Mercedes confermatasi al top, dopo i distacchi chilometrici inflitti al mattino, ma con una Ferrari dimostratasi competitiva sia in ottica qualifica che, soprattutto, sul passo gara.

Al semaforo verde, complici le previsioni meteo che annunciavano l'arrivo della pioggia dopo 35 minuti (poi rivelatesi azzeccate), buona parte dei protagonisti sono entrati in pista direttamente con gomme Supersoft: tra di essi anche i due ferraristi, i quali sono riusciti a mettersi alle spalle Rosberg, prima dell'arrivo di Hamilton che è stato l'unico ad abbattere la barriera dell'1'16", realizzando l'1'15"988 che gli è valso la migliore prestazione cronometrica. Passando invece all'analisi del passo gara, si nota invece come i due ferraristi abbiano evidenziato un ritmo con la mescola più morbida decisamente superiore rispetto a quello dei piloti Mercedes, girando costantemente sotto l'1'19", mentre Hamilton e Rosberg non sono praticamente mai riusciti a girare su simili pretazioni: un dato che evidenzia come, molto probabilmente, in casa Mercedes abbiano deciso di optare per una simulazione con un carico di benzina ben diverso da quello utilizzato dalla scuderia di Maranello. Interessante anche il riscontro relativo alle velocità di punta, con le due SF15-T sorprendentemente al vertice con 336.2 km/h (Raikkonen) e 335.8 km/h (Vettel), mentre le due Mercedes non sono apparse nemmeno nella top ten: una chiara dimostrazione di come la nuova evoluzione della Power Unit Ferrari abbia dato i suoi frutti, anche se è facile ipotizzare che il gioco di scie possa aver influito sotto questo punto di vista.

Insomma, sarà necessario attendere la terza sessione di libere per avere un quadro più chiaro della situazione, anche se nel frattempo si è confermata competitiva la Lotus, quinta con Maldonado e settima con Grosjean, mentre nei primi dieci si sono posizionate anche Williams e Red Bull. Decisamente attardate, invece, le due McLaren, nonostante l'incoraggiante nono tempo fatto siglare da Alonso al mattino: la quasi totale assenza di novità aerodinamiche sulla monoposto di Woking di certo non rappresenta un segnale positivo per un team costretto già a fronteggiare le evidenti lacune di un propulsore ancora lontano dai valori della concorrenza. La pioggia, dopo essere caduta in abbondanza nella seconda parte della sessione odierna, dovrebbe concedere una tregua per il resto del weekend: sfida aperta, dunque, su un circuito che storicamente non ha mancato di regalare grandi sorprese ed emozioni.

Gp Canada - 2° sessione di prove libere:

1. Lewis Hamilton (Mercedes W06) - 1'15"988 - 22 giri
2. Sebastian Vettel (Ferrari SF15-T) - 1'16"304 - 19 giri
3. Kimi Raikkonen (Ferrari SF15-T) - 1'16"310 - 20 giri
4. Nico Rosberg (Mercedes W06) - 1'16"440 - 22 giri
5. Pastor Maldonado (Lotus E23-Mercedes) - 1'16"600 - 15 giri
6. Valtteri Bottas (Williams FW37-Mercedes) - 1'16"849 - 18 giri
7. Romain Grosjean (Lotus E23-Mercedes) - 1'16"864 - 15 giri
8. Felipe Massa (Williams FW37-Mercedes) - 1'17"041 - 19 giri
9. Daniil Kvyat (Red Bull RB11-Renault) - 1'17"092 - 10 giri
10. Daniel Ricciardo (Red Bull RB11-Renault) - 1'17"111 - 16 giri
11. Nico Hulkenberg (Force India VJM08-Mercedes) - 1'17"120 - 15 giri
12. Marcus Ericsson (Sauber C34-Ferrari) - 1'17"261 - 17 giri
13. Carlos Sainz (Toro Rosso STR10-Renault) - 1'17"318 - 23 giri
14. Sergio Perez (Force India VJM08-Mercedes) - 1'17"367 - 20 giri
15. Fernando Alonso (McLaren MP4/30-Honda) - 1'17"627 - 21 giri
16. Max Verstappen (Toro Rosso STR10-Renault) - 1'17"657 - 23 giri
17. Felipe Nasr (Sauber C34-Ferrari) - 1'17"751 - 21 giri
18. Jenson Button (McLaren MP4/30-Honda) - 1'18"135 - 20 giri
19. Roberto Merhi (Manor 04-Ferrari) - 1'19"531 - 15 giri
20. Will Stevens (Manor 04-Ferrari) - 1'19"734 - 13 giri

Marco Privitera

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