Credits: Gresini Racing
Credits: Gresini Racing

A Buriram, in Thailandia, i fratelli Márquez sono stati gli indiscussi protagonisti dell’appuntamento inaugurale del Mondiale 2025 della MotoGP, facendo la storia della classe Regina. Dopo il primo podio condiviso al Sachsenring lo scorso anno, riuscendo in un’impresa che non accadeva dagli anni ’90 con i fratelli Aoki, i due spagnoli sono diventati i primi fratelli a chiudere al primo e al secondo posto. Un risultato giunto non a sorpresa, visto l’andamento generale del weekend, ma che è arrivato con una dinamica di gara particolare.

Marc condizionato dalla pressione della gomma

Dopo aver chiuso 1° e 2° in qualifica e aver ripetuto il risultato anche nella Sprint, i due Márquez hanno mantenuto lo stesso ordine anche nella gara lunga della domenica, ma con una dinamica di gara inattesa. Se nella Sprint Marc ha comandato la gara dall’inizio alla fine, in gara il #93 ha dovuto fare i conti con la pressione della gomma anteriore che lo ha costretto, al 7° giro, a dover cedere il passo al fratello Alex nonostante il vantaggio di 1” accumulato nei primissimi giri. 

Lo spagnolo del team ufficiale Ducati ha così passato 17 giri dietro al fratello per rientrare in parametri che non gli costassero una qualsiasi penalità, come ha spiegato poi lo stesso #93 dopo la gara.

La verità è che sono partito bene e mi sentivo benissimo, ma ho visto che la pressione non era nei limiti ed è andata così per 3 giri. Quindi mi sono detto di aspettare e di mettermi in scia, avevo tre giri di margine perché avevo contato tutto velocemente. È per questo che sono stato dietro Alex per tutta la gara, non volevo perdere un giro con la pressione. Era molto difficile, faceva caldissimo, era complicato anche respirare. Quando ho visto che ero rientrato nei limiti, ho attaccato e ho preso margine. Oggi ho avuto la fortuna di avere la velocità per gestire la situazione. Avevo previsto di fare una gara in testa, ma non dobbiamo dimenticare che il team è nuovo, avevamo i dati dello scorso anno ma è una moto nuova. Anche io, quando mi sento veloce, alla domenica cambio stile per gestire il rischio, spingo meno con l’anteriore e sicuramente la pressione o la temperatura non arrivava. Sicuramente in futuro ci servirà.

Con la vittoria di oggi, Marc ha vinto per la prima volta dopo 11 anni la gara inaugurale del Mondiale e ha raggiunto a quota 112 podi Dani Pedrosa. Per lo spagnolo è un inizio da sogno, ora che dopo diverso tempo ha a disposizione il materiale tecnico per poter puntare al nono titolo iridato. Il tutto considerando che, anche dal punto di vista emotivo, questo fine settimana è stato perfetto anche per la sua famiglia.

Sono contento e felice di iniziare così, è stato un weekend perfetto. Ringrazio Ducati perché già dal primo test mi sono sentito bene, sono sempre stato un pilota unito al team e sento la fiducia. Sono felice, veloce, contento e ciò aiuta in tutto. È il weekend più felice della mia vita, con mio fratello abbiamo fatto un weekend incredibile, siamo sempre stati 1° e 2°. Alex andrà forte tutto l’anno, è un weekend felice per tutta la famiglia, sarà difficile ripeterlo.

Alex Márquez ottiene il massimo con la GP24

Per il fratello Alex, invece, il weekend di Buriram gli consegna il miglior risultato possibile e una rafforzata consapevolezza di potersi giocare risultati importanti nel corso della stagione come da desiderio di Nadia Padovani. Giunto al via di questo Mondiale dopo ottimi test, il #73 ha confermato le sensazioni positive a bordo della GP24, che gli hanno permesso di ottenere il suo miglior risultato in carriera in una gara di MotoGP. Una grande soddisfazione giunta con una gara condotta per gran parte in testa a causa della scelta – inattesa, per stessa ammissione di Alex – di Marc di restare dietro per gestire la pressione della gomma.

Onestamente pensavo di conoscerlo, mi aspettavo che restasse primo e facesse la lepre, così che potessi avere un riferimento, usare meno energia e gestire e invece l’ha fatto lui. Io ho dato tutto, quando si è messo dietro ho cercato di spingere perché sapevo che Pecco sarebbe arrivato nel finale. Lì ho perso un po’, sulla lavagna non mi hanno messo la differenza con Pecco e ho perso un po’ il riferimento, ma ho dato tutto. Sapevo che non potevo perdere tempo, che il mio ritmo con Pecco era simile e che dovevo spingere dall’inizio alla fine. Non è stato facile, ho fatto un errore in curva 1 al via, ho recuperato in modo veloce ma abbiamo fatto quasi la gara perfetta. Sono contento del weekend.

Il #73 non ha nascosto che per un attimo ha sperato nella vittoria, ma si è reso conto subito dopo il sorpasso giunto a 2 giri dalla fine che Marc ne avesse di più per poter chiudere davanti a tutti.

Vincere? Ci ho pensato, c’è stato un momento in cui ho sperato che gli si scaldasse davanti così che non mi potesse superare in staccata, quest’anno ho una moto che mi permette di staccare tardi e mi sono dovuto controllare. Ho avuto la speranza, ma quando mi ha passato ho visto che ne aveva di più in due curve, avendo risparmiato gomma. È stato perfetto. 

Se però l’inizio di Alex Márquez è questo, sicuramente nel corso della stagione il #73 potrà pensare di poter lottare per la vittoria in più di un’occasione, appoggiato da un team e da una moto che si sono dimostrati all’altezza delle zone altissime della classifica.

Mattia Fundarò