Le pagelle del Gp Australia
Kimi Raikkonen: voto 10. Freddo, veloce, efficace. Aggressivo quando serve tirare fuori gli artigli (vedi sorpasso ad Hamilton), attendista quando occorre risparmiare le gomme: il finlandese tira fuori una prestazione da vero campione, interpretando al meglio vettura e pneumatici. Forse il miglior Raikkonen di sempre: eppure lui dice che è stato facile. Bissare il titolo del 2007 non sembra più solo un'utopia.
Fernando Alonso: voto 9. Al solito, riesce a massimizzare il potenziale della vettura, cogliendo un secondo posto eccellente. Nel finale, tenta la rimonta su Raikkonen, ma il finlandese risulta anche per lui imprendibile. Anticipa il secondo pit stop per balzare davanti a Massa e Vettel, e la tattica risulta vincente. E' soprattutto con la cattiveria agonistica e la costanza di risultati che si può lottare per il titolo: lo spagnolo è il migliore interprete di questa filosofia.
Adrian Sutil: voto 9. Un rientro fantastico, il suo. Dopo un anno di assenza, e dopo aver avuto la certezza del posto a sole due settimane di distanza da Melbourne, si mette alle spalle il compagno in quasi tutte le sessioni di prova. In gara, la Force India sembra tra le vetture più bilanciate e "gentili" con le gomme, al punto che si ritrova in testa per diversi giri, tenendo autorevolmente a bada Vettel e compagnia bella. Peccato per il crollo finale, causato dall'eccessivo degrado della mescola morbida: ma la sua prestazione complessiva è forse la sorpresa più grande della gara.
Sebastian Vettel: voto 8. Nelle prove è imprendibile: da antologia la sua pole sull'umido dove rifila 1" a tutti, prima di abortire il tentativo successivo per manifesta superiorità (e per risparmiare le gomme). In gara, però, la musica cambia: la vettura non è più imprendibile e lui si difende come può, correndo in maniera intelligente e portando a casa un terzo posto che però, viste le premesse della vigilia, ha il sapore di un brodino.
Felipe Massa: voto 8. Il brasiliano prosegue sulla falsariga di quanto mostrato nella seconda metà del 2012: ovvero come un pilota ritrovato. Nelle qualifiche è vicino ad Alonso, in gara scatta come un fulmine guadagnando quattro posizioni, e si concede persino il lusso di battagliare con il compagno di squadra nelle prime fasi. Il quarto posto finale lascia un pò l'amaro in bocca, perchè il Massa visto in Australia avrebbe probabilmente meritato di finire sul podio.
Lewis Hamilton: voto 8. Se la Mercedes è tornata ad alti livelli, il merito non può certo essere soltanto suo. Eppure l'inglese porta entusiasmo e fiducia al team, anche se la strada da fare è ancora lunga. Coglie un fantastico terzo posto nelle qualifiche, in gara si batte come un leone, ma alla lunga la vettura mostra di essere ancora un gradino inferiore rispetti ai diretti rivali. Arriva quinto e distante, ma il gradino più alto del podio è meno lontano di quanto potesse sembrare alla vigilia.
Nico Rosberg: voto 7. Peccato per il ritiro, perchè Nico è apparso in palla per tutto il week-end. Sempre veloce e motivato, si è espresso sugli stessi livelli del più blasonato compagno di squadra. Il duello in casa Mercedes si preannuncia come uno degli scontri interni più interessanti di tutto il campionato.
Jules Bianchi: voto 7. E' vero, termina 15° a 1 giro, ma con quella vettura che si ritrova cosa avrebbe potuto fare di più? Ha il merito di tenersi dietro per tutto il week-end il compagno Chilton, pur avendo percorso molti meno chilometri al volante prima di arrivare a Melbourne. E la Marussia sembra aver almeno superato la Caterham, in termini di prestazioni complessive. Una buona stagione potrebbe aiutarlo a trovare uno sbocco in team più competitivi.
Paul Di Resta: voto 6. Sembra soffrire la grinta del rientrante Sutil. Brutto segno, visto che lo scozzese aveva già patito abbastanza, nel finale dello scorso campionato, il confronto con Hulkenberg. E' un buon pilota ma ancora gli manca qualcosa per poter puntare ad un top team.
Mark Webber: voto 6. E' la media tra un'ottima qualifica ed una gara da dimenticare. In prova, sfrutta al meglio il potenziale della Red Bull anche se becca quasi mezzo secondo dal compagno Vettel. Al via scatta come una lumaca e rimane in ombra per tutti i 68 giri: e menomale che era di fronte al proprio pubblico. Sembra un pilota spento e la lista dei candidati al suo sedile nel 2014 si fa sempre più agguerrita.
Jenson Button: voto 6. Fa quello che può con una McLaren indecente, specie se si pensa che lui a Melbourne aveva trionfato giusto un anno fa. Corre con esperienza e porta a casa due punticini, mettendo a cuccia il giovane rampante Perez.
Jean-Eric Vergne: voto 6. La Toro Rosso non è certo un fulmine di guerra, e lui ci mette del suo finendo più volte ad arare il prato di Melbourne nelle prove. In gara corre con regolarità terminando 12°, ma l'impressione è che di questo passo potremmo presto vedere un replay di quanto accaduto a Buemi ed Alguersuari a fine 2011.
Romain Grosjean: voto 5. Mentre il compagno vince in carrozza, lui a stento coglie un punto iridato, giungendo alla fine con un ritardo di quasi un minuto e mezzo. Decisamente troppo: va bene cercare di correre senza fare danni, ma dov'è finito il pilota dal piede pesante vistosi lo scorso anno? Valsecchi, con una Lotus del genere, avrebbe fatto molto meglio.
Sergio Perez: voto 5. Mister spavalderia abbassa la cresta, dopo aver constatato che forse non potrà lottare per il titolo come pensava. La McLaren non è all'altezza ma lui è perennemente fuori dalla top ten e dietro a Button. Può solo migliorare perchè di certo le doti non gli mancano.
Valtteri Bottas: voto 5. La Williams è forse la delusione più grande di questo inizio stagione, ed il deb finlandese si ritrova invischiato nelle retrovie. Non corre comunque male, in prove e gara non è troppo distante da Maldonado ed ha almeno il merito, rispetto al venezuelano, di non incorrere in errori da principiante.
Esteban Gutierrez: voto 5. Ne ha ancora di strada da fare, il giovane messicano. Nelle prove becca distacchi importanti da Hulkenberg, ma del resto ci può stare, per uno che è arrivato in Formula 1 forse troppo presto. Si distingue con tempi interessanti sul bagnato, e la domenica arriva in fondo senza creare guai.
Daniel Ricciardo: voto 5. Sul bagnato la Toro Rosso sembra andare bene, e lui davanti al pubblico di casa è chiaramente motivato. Peccato che in partenza ricaschi nel brutto vizio di perdere diverse posizioni, ritrovandosi costretto a risalire praticamente dal fondo, prima che la sua vettura lo abbandoni al giro 40.
Charles Pic: voto 5. Dovrebbe impegnarsi a guardare di più negli specchietti, visto che rischia il patatrac con Alonso nelle ultime battute. Per il resto la sua è una gara senza infamia e senza lode, alle prese con la vettura probabilmente più lenta del lotto.
Max Chilton: voto 4. Il voto è condizionato dal fatto che per tre giorni non riesce ad avvicinarsi ai tempi del compagno Bianchi. Eppure nei test lui aveva provato la vettura per ben otto giorni, mentre il francese solo in una giornata e mezza. La domanda a questo punto sorge spontanea: è Bianchi un fenomeno o è Chilton ad essere lento? Attendesi conferme dalla Malesia.
Giedo Van Der Garde: voto 4. Anche lui paga lo scotto dell'inesperienza, nonostante debutti in Formula 1 alla non più giovanissima età di ventisette anni. Durante il week-end, passa più tempo a fare scampagnate nei prati che in pista: la tenuta della Caterham è tutt'altro che ottimale ma lui dovrebbe impegnarsi di più per cercare di tenerla in strada. Alla fine è ultimo.
Pastor Maldonado: voto 3. E' vero che la macchina risulta decisamente lenta, ma lui sbaglia due volte: prima criticando in maniera poco elegante le prestazioni della vettura, poi (fatto ancora più grave) finendo la propria corsa nella ghiaia, dopo aver compiuto un errore da pivello. Parlare di meno e guidare meglio: questo il suo obiettivo per la Malesia.
Nico Hulkenberg: s.v. Impossibile poter giudicare la prestazione del tedesco, bloccato da un guasto sulla sua Sauber ancor prima che la gara inizi. Un avvio di stagione da dimenticare, ma il talento non gli manca e sicuramente riuscirà a togliersi delle belle soddisfazione durante il campionato.
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