Melbourne, l'analisi tra sorprese e delusioni
C'era chi si aspettava un'ecatombe in termini di affidabilità. Chi prevedeva una Red Bull in disarmo. Chi sperava in una Ferrari vincente. Come spesso accade, i pronostici della vigilia sono stati in gran parte smentiti dalle sentenze della pista. A maggior ragione, trattandosi del primo appuntamento non solo di una nuova stagione, ma di quella che è stata definita (non a torto) una nuova era nella storia della Formula 1, le sorprese non sono mancate. Ma attenzione: inutile fasciarsi la testa, parlare già di formula consumi o di gare che assomigliano più ad un appuntamento del Mondiale Endurance che ad uno della categoria regina. La prima prova del campionato a Melbourne si è rivelata tale per tutti, e stavolta davvero nel senso più ampio del temine. Strategie, gestione benzina e gomme, power unit, brake-by-wire: una marea di novità che solo durante la gara, quella vera, è stato possibile affrontare e tentare di capire, da parte di piloti, scuderie e (non dimentichiamolo) pubblico. Che forse avrà notato la carenza di sorpassi, piuttosto che i distacchi chilometrici tra le varie vetture sul traguardo, dimenticando che nei favolosi anni '80 era proprio la gestione dei consumi uno dei fattori capaci di esaltare le doti (nel bene o nel male) e la visione di gara dei suoi indimenticati protagonisti.
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