F1 | Protesta Renault: la Racing Point se la...cava con multa e penalità
A poche ore dall'inizio della prima sessione di prove libere del Gran Premio che celebra i 70 anni della F1, è arrivato il verdetto riguardante le tre proteste che la Renault aveva inoltrato alla FIA nei confronti della Racing Point. Alla scuderia di Lawrence Stroll sono stati comminati 400000 euro di multa e tolti 15 punti dalla classifica Costruttori in riferimento al Gp di Stiria, con solo una reprimenda per i successivi Gran Premi in Ungheria e Gran Bretagna.
RICORSO RACING POINT?
La sentenza che, come detto, punisce solamente l'irregolarità commesse dalla Racing Point nel Gran Premio di Stira, sarà impugnata dal team con la Corte d'Appello Internazionale chiamata a decidere. A tal proposito si rammenta che la scuderia di proprietà di Lawrence Stroll ha 24 ore di tempo per presentare un eventuale ricorso.
I PUNTI DELLA SENTENZA
Nelle 14 pagine del documento inoltrato dalla FIA sono messe bene in evidenza le regolarità contestate alla Racing Point che è stata punita con una sanzione di 200000 euro di multa e con 7,5 punti a vettura, con la classifica di Sergio Perez e Lance Stroll che è stata salvaguardata.
Questi i punti salienti da evidenziare nello statement degli stewards chiamati a giudicare:
- Il design dei cosidetti Rear Brake Ducts è di proprietà della Mercedes
- C'è stato uno scambio di modelli CAD tra i due team su varie parti della vettura 2019 Mercedes
- La Racing Point potrà continuare ad utilizzare i Rear Brake Ducts (condotti dei freni posteriori) in quanto conformi al Regolamento Tecnico.
- L'infrazione rilevata riguarda l'aspetto sportivo del Regolamento F1 e non quello tecnico, per tale motivo non c'è stata squalifica delle vetture.
- Nonostante fosse stato deciso che le Brake Duct sarebbero state inserite nella Listed Part dal1 gennaio 2020 (ma la decisione risale al giugno 2019), quest'ultime sono state ridisegnate dai tecnici della Racing Point, consapevoli di agire in una zona grigia del Regolamento
LA SODDISFAZIONE E IL DISAPPUNTO DI SZAFNAUER
"La mia opinione è che la buona notizia della sentenza è che la macchina è completamente legale dal punto di vista tecnico, quindi possiamo continuare a far funzionare i condotti dei freni. Si tratta solo di una questione di procedimento che è nel regolamento sportivo. Abbiamo letto il regolamento sportivo e non c’è niente di specifico che dica che non possiamo fare quello che abbiamo fatto.Altre squadre hanno fatto esattamente lo stesso. Probabilmente meno di noi o anche più di quanto abbiamo fatto noi, in un certo senso. Quindi, è un po’ sconcertante", il commento di Omar Szafnauer, team principal della Racing Point, che commentando la sentenza ha puntato il dito su altre scuderie che avrebbero agito in maniera paritetica al suo team.
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Vincenzo Buonpane