F1 | Alpine, il sesto posto è un effimero sogno americano?
Il weekend di Las Vegas ha riportato gli uomini in Oakes e Briatore sulla terra, nonostante la super qualifica di Gasly.
La grandiosa qualifica di Pierre Gasly aveva fatto sognare tanti uomini vestiti in blu, che già vedevano nel GP di Las Vegas la possibilità di portare a casa punti importanti per consolidare il sesto posto nella classifica Costruttori. La gara, poi, è stata tutta un’altra storia, esattamente all’opposto di quanto avvenuto in Brasile. E ora, per andare a riacciuffare quella posizione, e anche qualche milione di dollari in più, che nella F1 di oggi male certo non fa, occorrerà mettere in pista tanta regolarità tra Doha a Abu Dhabi.
Pierre “illusorio”, Ocon spento
Dopo il doppio podio di Interlagos e le roboanti dichiarazioni di Flavio Briatore, da parte di Alpine in tanti si aspettavano un netto salto in avanti, soprattutto per proteggere quanto di buono fatto andandosi a prendere la sesta posizione in classifica Costruttori. E le qualifiche tenutesi nel venerdì sera della Sin City avevano certamente lasciato tutti a bocca aperta, con uno stupendo Pierre Gasly in seconda fila accanto a Leclerc. La gara, poi, è stata un discorso completamente diverso, che ha portato a far segnare uno zero tondo tondo nella casella riservata ai punti portati a casa dalla scuderia anglo-francese.
Allo start, il pilota di Rouen è stato un po’ “fregato” dalla manovra a chiudere su di lui effettuata da Carlos Sainz, che ha permesso all’altra Rossa di Leclerc di infilarsi all’interno e prendersi la seconda piazza, facendo perderne però una alla Alpine. Da lì in poi, come era pronosticabile, Gasly è stato facile preda dei vari Verstappen, Norris e Piastri, prima di essere costretto al ritiro dal cedimento della propria power unit. Una vera sfortuna per lui, giunto al quarto ritiro stagionale in una F1 in cui l’affidabilità è un valore fondamentale. E non è certo andata meglio al suo team mate Esteban Ocon. Il bretone in qualifica è stato anche sfortunato, con la bandiera rossa causata da Colapinto a toglierli la possibilità di migliorare il proprio passaggio nel finale, e relegandolo in undicesima piazza, appena fuori dal Q3. In gara, poi, non ha mai avuto il ritmo per lottare con i piloti intorno a lui, e la diciassettesima piazza finale a un giro di distacco dal leader è un ben magro bottino. Anche il team principal Oliver Oakes non ha certo potuto dirsi soddisfatto di quanto mostrato dalla propria squadra.
Non è stato certo il risultato che ci aspettavamo e per cui abbiamo lavorato tanto. Dobbiamo metterci questo weekend alle spalle, anche se il passo che avevamo ieri nella simulazione di gara ci dà certamente la spinta per essere ottimisti.
Haas torna davanti, RB resta lì
La gara di Vegas ha segnato il ritorno in zona punti della Haas, assente ingiustificata nella pioggia brasiliana. I ragazzi di Komatsu hanno messo insieme un weekend solido, coronato dall’ottavo posto finale di Nico Hulkenberg. Il pilota tedesco, 35 i punti nel carniere per lui fino ad ora, mancherà tantissimo nel 2025 ad un team in crescita, e che ha trovato in lui un leader importante, un punto di riferimento non di poco conto.
Il risultato di Hulkenberg ha portato la squadra americana a quota 50 punti, uno in più di Alpine. A quattro lunghezze di distanza è ferma invece RB, che è tornata a casa dal Nevada con il nono posto di Tsunoda e un Liam Lawson non particolarmente brillante. Il team di Faenza resta in ogni caso in lotta con costanza nella zona del sesto posto, e per gli uomini Alpine non sarà facile restare davanti con costanza al duo formato dal giapponese e dal kiwi.
La situazione in classifica Costruttori resta, dunque, molto incerta, ed è evidente come a centro gruppo si debba lottare con forza per ogni singolo punto. Il doppio podio brasiliano ha rimesso in gioco Alpine, che si è andata ad inserire tra Haas e i faentini. La squadra di Oakes e Briatore, però, pare essere quella meno attrezzata di costanza e affidabilità, doti imprescindibili nella F1 attuale per tramutare quello che pare un effimero sogno in realtà. Il weekend qatariota, dove tornerà la Sprint, sarà fondamentale, e delineerà lo scenario in cui si terrà lo showdown di Abu Dhabi. Sono parecchi i punti (e i milioni) ancora in ballo in questo finale di stagione di F1 da vivere giro per giro nel rush finale.
Nicola Saglia