Alex Albon dopo lo schianto con Oliver Bearman.
Credits: F1 Official FB page

Le FP1 del Gran Premio del Messico F1 sono state caratterizzate da una lunga pausa che ha condizionato non poco il lavoro dei meccanici e dei tecnici di tutti i team. La bandiera rossa è stata causata dal contatto tra Alexander Albon e Oliver Bearman, con la Williams del tailandese finita pesantemente contro le barriere e la Ferrari dell’inglese, che per quella sessione sostituiva Charles Leclerc, ferma a bordo pista. Un incidente strano, che raramente si vede nelle prime fasi di un weekend di gara.

Bearman lento, Albon perde il controllo e gli finisce addosso

A venti minuti dall’inizio della prima sessione di prove libere, le telecamere hanno inquadrato la vettura di Alex Albon ferma contro le barriere di protezione all’altezza dello Snake, la sezione veloce del tracciato intitolato ai fratelli Rodriguez. La Williams del tailandese è sembrata subito molto danneggiata, e il pilota stesso si è subito premurato di informare il box delle proprie condizioni. Inizialmente la dinamica non è parsa chiara, ma dopo pochi secondi è apparsa anche la Ferrari di Oliver Bearman ferma a poca distanza dal luogo dell’incidente. 

Il replay ha poi mostrato chiaramente la dinamica, dissipando ogni dubbio. L’inglese stava procedendo ad un giro di rilascio, come testimoniato dalla luce posteriore lampeggiante, segno che era in atto la ricarica del sistema elettrico. Albon, invece, stava procedendo a velocità sostenuta per fare segnare un tempo utile e, trovatosi in vista della macchina rossa in traiettoria, ha perso il controllo della sua Williams, iniziando a pendolare. A questo punto, il contatto è stato inevitabile, e Alex ha finito la sua corsa contro le barriere. Bearman, invece, si è trovato costretto allo stop, dopo aver comunicato al proprio box di essere stato colpito sul posteriore. 

Albon inizia a sentire la pressione?

Credits: Williams F1 Official FB

Guardando la dinamica, appare evidente come Alex Albon abbia completamente perso il controllo della propria vettura nella parte veloce, forse distratto dalla presenza di Bearman. È chiaro, però, che l’inglese aveva poco spazio dove andare; forse ha rallentato in maniera anomala in un punto in cui solitamente si cerca di essere meno di intralcio possibile, ma più di così veramente non poteva fare. Piuttosto, la domanda è relativa allo stesso Albon, che è sembrato essere particolarmente aggressivo in un momento in cui non era assolutamente necessario. 

Il tailandese sta vivendo, è fuori di dubbio, un momento molto particolare. L’arrivo di Colapinto ha certamente portato un aumento della pressione sulle sue spalle, soprattutto per i buoni risultati ottenuti dall’argentino nelle sue prime apparizioni, a partire da Monza. Ora, è chiaro a tutti che è ancora troppo presto per trarre delle conclusioni, e occorrerà in ogni caso attendere la fine dell’anno per fare un bilancio. Ma è evidente come il passaggio di team mate, da Sargeant a Colapinto, qualche segno lo abbia lasciato. Anche perché il team sembra essere sempre più attento ai bisogni dell’argentino. 

Insomma, parlare di allarme è ancora presto, ma certamente Albon sta vivendo un momento in cui la pressione è sicuramente aumentata esponenzialmente, forse tra i più difficili della sua carriera in F1. L’episodio messicano, probabilmente, è anche figlio di questa situazione. 

Nicola Saglia