Dakar 2025 | Auto, Stage 12: Al Rajhi in trionfo, a Moraes l’ultima tappa
Mentre Lucas Moraes si prende l'ultimo successo di tappa, è il saudita a poter festeggiare la prima vittoria nel raid, la quarta per Toyota
L'ultima giornata della Dakar 2025 ha consacrato Yazeed Al Rajhi: è lui il trionfatore del Rally Raid più famoso del mondo. Un successo meritato, giunto al termine di una grande battaglia con Henk Lategan, anch'egli alla guida del Toyota Hilux. Un'altra edizione da ricordare per la casa giapponese, che è tornata così per la quarta volta a vedere trionfare i propri mezzi in due settimane di gara in cui hanno lasciato solo le briciole agli avversari.
Al Rajhi trionfa: è festa a Shubaytah
La Power Stage finale, che ha concluso l’edizione 2025 della Dakar con l’inedita mass start, ha visto il controllo del leader della classifica generale, che ha potuto così chiudere in bellezza, anche se senza rilassarsi troppo. Il saudita ha chiuso la sua Dakar con il tempo di 52:52:15, con quasi tre minuti di vantaggio sul rivale, l’indomito Henk Lategan. Una bella soddisfazione per Yazeed, che per la prima volta in carriera può assaporare un successo così importante, dopo le tante occasioni mancate in passato.
Ha ben poco da rimproverarsi Henk Lategan. Il sudafricano del Gazoo Racing Team ci ha provato fino alla fine, all’arrivo al parco assistenza di Shubaytah. La giornata di ieri, però, con il ritardo accumulato, è stata decisiva, e oggi erano forse troppo pochi i chilometri (61) di speciale per pensare di poter impensierire Al Rajhi. Lategan ci ha comunque provato, spingendo a fondo e recuperando circa due minuti sul rivale, ormai però imprendibile anche se in controllo. Certo, resta un po’ di rammarico, considerando che Henk e il suo navigatore Brett Cummings sono stati leader per larga parte del raid, che con un pizzico di attenzione e fortuna in più nelle fasi decisive poteva essere conquistato.
Ekstroem completa il podio, Moraes chiude in bellezza
In una Dakar sottotono per quanto riguarda i big, con Sainz e Loeb costretti al ritiro già nelle prime giornate di gara, ecco che è toccato a Mathias Ekstroem tenere alta la bandiera di Ford e M-Sport. Lo svedese ha completato il raid in terza posizione, dimostrando di essere sempre affidabile e molto veloce. Il distacco finale patito dal leader è elevato, certamente, essendo comunque superiore ai 20 minuti. Ekstroem e il team inglese sono però nel mezzo di un processo di crescita che potrà portarli ad ottenere tanti risultati importanti in futuro. Da sottolineare, inoltre, come questo sia il primo podio assoluto alla Dakar per la casa di Detroit.
La vittoria di giornata è andata a Lucas Moraes, che ha preceduto Nasser Al-Attiyah, ai piedi del podio finale alla prima partecipazione al volante del Dacia Sandrider. Ora, è chiaro che per il qatariota non sarà certo questa un’edizione da ricordare, considerando i successi ottenuti in passato (peraltro in tre edizioni proprio con Toyota). La sensazione, però, è che siano state gettate le basi per un lavoro importante, proprio come si era visto nei raid in Marocco e Abu Dhabi del 2024. Il team c’è, la vettura anche: nel 2026 i Sandriders saranno certamente della partita per la vittoria finale.
La top five assoluta è stata completata dal secondo dei Ford Raptor, pilotato dall’americano Mitch Guthrie, a più di un’ora di distacco dal vincitore Al Rajhi. Per trovare, invece, la prima delle vetture del team Mini X-Raid, dobbiamo scendere fino all’ottavo posto finale, con il portoghese Joao Ferreira. Da sottolineare il sesto posto di Mathieu Serradori, un buon risultato per il Century Racing.
Trucks: Macik dominatore assoluto
Per quanto riguarda la Dakar dei trucks, occorre sottolineare come essa abbia avuto un dominatore incontrastato in Martin Macik. Il ceco del team MM Technology, infatti, ha controllato la gara dalle sue fasi iniziali fino alla chiusura odierna di Shubaytah. Alle sue spalle hanno poi chiuso Mitchel Van den Brink e Ales Loprais, per un podio tutto Powerstar. Da sottolineare il dominio, anche qui, dei mezzi di casa Iveco, con il primo dei Tatra pilotato da Tomas Vratny a chiudere in nona piazza.
Nicola Saglia