I miti del motociclismo: Giancarlo Falappa
Giancarlo Falappa, conosciuto da tutti come "Il Leone di Jesi", nasce il 30 giugno 1963 a Filottrano, in provincia di Ancona. Inizia la carriera nel 1979 con il motocross in sella alla Villa e solo due anni dopo vince il Campionato Italiano cadetti. Dal 1982 al 1984 gareggia nel Mondiale Cross 250. Nel 1987 debutta nel Campionato Sport Production sulla Suzuki GSX-R 1100 vincendo la gara d'esordio a Vallelunga, mentre l'anno successivo conquista il titolo nella categoria in sella alla Bimota YB4. Rimane con la stessa casa anche dopo il passaggio in Superbike nel 1989 e la scelta si rivela un successo: Superpole e vittoria in gara 2 nell'esordio a Donington. Quell'anno chiude la stagione al sesto posto nel Mondiale e arriva anche terzo nel Campionato Italiano SBK.
Nel 1990 passa alla Ducati con Marco Lucchinelli come team manager, ma il pilota italiano rimane vittima di un incidente molto grave durante una sessione di prove in Austria: Falappa cade per evitare un altro rider e sbatte contro il guard-rail riportando 27 fratture, la rottura dell'arteria femorale e perdendo due litri di sangue. Il pilota rimane in coma per 12 giorni e deve abbandonare la stagione, che era iniziata molto bene e lo vedeva in terza posizione.
Una volta ristabilitosi, Falappa rimane in Ducati e si rende protagonista di due buone annate durante le quali guida una 888 usando prima le Michelin e nel 1992 le Dunlop. Nel 1993 torna alle gomme francesi e il suo compagno di squadra diventa Carl Fogarty; l'italiano vince molte gare e chiude il Mondiale in quinta piazza.
Visti i buoni risultati la Honda inizia a corteggiarlo, ma Falappa rifiuta per amore della Ducati e dei suoi tifosi: la scelta è coraggiosa ma rispecchia la personalità del pilota, che ancora oggi è tra i più amati dai tifosi della Rossa di Borgo Panigale.
Nel 1994 corre sulla Ducati 916 e vince gara-2 a Misano, ma il destino ha in serbo per lui una brutta sorpresa: infatti, durante le prove ad Albacete, il cambio elettronico della sua moto cede ed il pilota cade rimanendo in coma per 38 giorni. Guarisce anche grazie al Dr.Costa e al giornalista Giovanni Di Pillo, suo grande amico, ma abbandona le competizioni, rimanendo nell'ambiente come testimonial Ducati. Spesso lo si trova in pista e agli eventi della Rossa: ad esempio al WDW2016, dove migliaia di persone gli hanno mostrato il loro affetto. Falappa nel 2012 viene inserito nella Hall of Fame della SBK.
È rimasto indelebile nei ricordi degli appassionati che hanno avuto la fortuna di vederlo gareggiare grazie al suo stile folle e determinato, alla capacità di superare gli ostacoli dentro e fuori la pista e di andar forte in ogni condizione e su ogni moto.
Molti sono i sorpassi da brivido che ha regalato al pubblico e ancora di più le gare straordinarie che purtroppo non possiamo vedere, ma che ci sono state tramandate da giornalisti e tifosi: perché la filosofia di Falappa è sempre stata "vincere e far divertire il pubblico" e c'è riuscito come pochi altri piloti nella storia.
Come si può non inserire questo straordinario centauro nei "Miti del Motociclismo"?
Alice Lettieri
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