A volte ritornano. Anche se, in questo caso, ufficialmente si è trattata "solo" di una visita di cortesia. Dopo aver confermato la notizia del proprio ritiro dalla Formula 1 solo pochi mesi fa, Ross Brawn è tornato a far parlare di sé. Facendo capolino in quel di Maranello, sua casa per tanti anni ai tempi dell'era dorata del dream-team rosso. Inevitabile, dunque, riassociare il suo nome a quello del Cavallino, alle prese con i recenti subbugli dal punto di vista gestionale, culminati con la clamorosa successione da Stefano Domenicali a Marco Mattiacci. Eppure, almeno in questo caso, sembrerebbe essersi trattata semplicemente di una visita già pianificata da tempo, al punto da essere definita dallo stesso Brawn come un incontro tra vecchi amici, organizzata nell'ambito di una vacanza italiana dell'inglese con gli amici. Anche se, da qui a dire che le probabilità di vedere nuovamente in rosso l'ingegnere britannico siano pari a zero, ce ne vuole.

Non è un mistero, difatti, che Maranello abbia più volte sondato la disponibilità di Brawn di tornare a presiedere il muretto della scuderia. Ricevendo, nei mesi scorsi, un cortese ma secco "no, grazie", viste le intenzioni del fondatore della Brawn Gp di prendersi un lungo periodo sabbatico, dopo il recente divorzio dalla Mercedes. Dedicandosi soprattutto alla pesca, altra sua grande passione. Di certo, nessuno può sapere al momento quanto a lungo si protrarrà questo periodo di riposo: spettatori interessati ci sono anche in McLaren e Williams, team ai quali il nome di Brawn è stato più volte accostato. Insomma: tutti lo vogliono, ma nessuno lo prende. Quasi come fosse una star irraggiungibile, piuttosto che un top driver in grado di riportare ai vertici qualsiasi monoposto. Anche perché, in passato, i miracoli sportivi Brawn ha dimostrato di essere in grado di farli: dapprima portando al successo la Benetton, per poi inanellare un'incredibile striscia di successi con la Ferrari, fino al colpo di genio che ne ha decretato il successo nelle vesti di costruttore, acquistando per un solo euro la struttura del defunto team Honda e trasformandolo in una scuderia capace di conquistare il titolo al primo colpo. Insomma, un uomo dalle mani d'oro. Ed è per questo che sono tanti i tifosi di Maranello che ne invocano un pronto ritorno. Anche se persino nelle stanze dei bottoni del Cavallino qualcuno ci sta facendo ben più di un pensierino.

Marco Privitera

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