MotoGP | Buriram Test, Day 2: Marc Márquez, questione di time attack
Lo spagnolo è ancora il più veloce in Thailandia e sembra finalmente aver risolto il suo tallone d'Achille: il giro secco.

C'è un solo dominatore dei test MotoGP in Thailandia. Marc Márquez ha avvertito tutti i propri rivali in vista della stagione 2025, chiudendo entrambe le giornate a Buriram in prima posizione. Il grande passo in avanti dell'otto volte iridato è stato sul time attack, tallone d'Achille nel 2024.
Il problema della qualifica
Arrivato in Thailandia, una delle preoccupazioni di Marc Márquez era quella di trovare il giusto feeling nel time attack. D'altra parte, la pista parla per lui: sul giro secco, nel 2024, Marc Márquez ha faticato eccome. La posizione media di partenza è di 6.8, nulla a che vedere rispetto ai due riferimenti in MotoGP Jorge Martín (3.1) e Francesco Bagnaia (2.5), i quali sono rispettivamente partiti due ed una volta al di fuori delle prime sei posizioni. Márquez, al contrario, è partito ben dieci volte al di fuori delle due file principali, cinque delle quali addirittura fuori dalla top 10. Numeri molto più simili a quelli di Enea Bastianini (6.5 posizione di partenza media, ndr): anche il romagnolo è partito la metà delle volte al di fuori delle prime due file, ma la difficoltà del nuovo pilota KTM in qualifica è risaputa.
Time attack non sembra essere una difficoltà
In Thailandia Marc Márquez ha avuto modo di lavorare entrambi i giorni sul proprio time attack in vista della prima qualifica dell'anno che si terrà Sabato 1 Marzo proprio sul tracciato di Buriram. Se ciò che ha impressionato del #93 è la consistenza sul passo gara sia in configurazione Sprint che Gran Premio, anche il giro secco non sembra più preoccupare il catalano: “Mi sono sentito molto bene durante il time attack”. Questa è la dichiarazione di Márquez, il quale è supportato dai numeri. Il crono fatto segnare ieri in condizioni comunque buone è di 1:29.184, un tempo sicuramente abbassabile ma già competitivo: “Ho spinto, ovviamente. Ho provato la configurazione da time attack”. Invece, nella giornata odierna, Márquez è sceso addirittura a 1:28.855. Il tempo fatto segnare dallo spagnolo è di solamente 155 millesimi più lento rispetto alla pole position di Francesco Bagnaia risalente allo scorso mese di Ottobre. Questo tempo gli sarebbe comunque valso la 2ª posizione sullo schieramento di partenza a differenza del 5° posto ottenuto in 1:29.386.
Dubbi chiariti: omologata la base 2024
In Ducati oggi era tempo di decisioni: quale motore omologare? Davide Tardozzi aveva già espresso quale fosse la sensazione nella giornata di ieri, con lo staff rosso più propenso verso la versione 2024. Così è stato e a confermarlo è proprio Marc Márquez: “Dovevamo capire quale motore omologare, ma alla fine abbiamo deciso per il 2024”. Ora tutti i dubbi devono essere sciolti, con la squadra ufficiale di Borgo Panigale pronta alla sfida nel 2025: “Siamo partiti bene fin dal primo giorno in Malesia, riuscendo a provare tutto quello che ci eravamo prefissati. L'aspetto tecnico è abbastanza chiaro, anche se c'è ancora qualcosa che devo capire meglio”. Con le incertezze nel time attack risolte, Marc Márquez parte coi favori del pronostico? Tra due settimane la risposta.
Valentino Aggio
Leggi anche: MotoGP | Buriram Test, Day 2: ancora i fratelli Márquez in testa