Ma non è stato di certo un successo facile, quello colto da Peterhansel: se non altro per il valore del suo principale avversario, ovvero quel Sebastien loeb che fino all'ultimo ha conteso al proprio compagno di squadra il gradino più alto del podio. Alla fine, tra i due il margine è stato di soli 5'13": un gap piuttosto risicato, ma reso ancora più incerto dalla determinazione di un Loeb che non si è mai dato per vinto, trovando però un Peterhansel capace di ribattere colpo su colpo. I giochi si sono praticamente decisi alla terz'ultima tappa, quando Peterhansel aveva in un primo momento perso circa un quarto d'ora in seguito ad un incidente con un centauro: ma dopo essersi fermato per prestare soccorso a quest'ultimo, Peterhansel si è visto restituire dalla giuria i minuti persi, risultando vincitore di tappa e presentanosi al rush finale con un cospicuo margine da gestire sul principale dei propri inseguitori.

Già perchè, almeno per quanto riguarda il successo finale, la gara ha vissuto in gran parte sul duello Peterhansel-Loeb. Tutti gli altri sono arrivati decisamente lontani: a partire da Cyril Despres il quale, tranne qualche raro acuto, non ha mai dato realmente l'impressione di poter tenere il passo dell'indiavolato duo di testa. Per quest'ultimo è comunque arrivato un buon terzo posto che se non altro sancisce l'indiscutibile superiorità della formidabile Peugeot 3008 DKR, apparsa realmente imprendibile per tutti i rivali, Mini e Toyota compresi. E dire che all'appello della classifica finale mancano due dei protagonisti che avrebbero potuto recitare un ruolo sicuramente importante in questa Dakar: Carlos Sainz e Nasser Al-Attyah. Entrambi fuori dai giochi nella prima settimana: il primo per un pauroso ribaltamento che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi, ed il secondo per un urto contro un arbusto che ha danneggiato irreparabilmente la sua Hilux. 

Un po' sottotono è apparso Nani Roma, giunto quarto con la prima delle Toyota ma lontano anni luce dal podio, il quale ha preceduto il compagno Giniel De Villiers, quest'ultimo capace di precedere per pochi minuti la prima Mini, quella di Orlando Terranova. Niente da fare invece per Mikko Hirvonen, il quale è sembrato l'unico in grado di poter impensierire gli uomini Peugeot, prima di dover alzare bandiera bianca in seguito ai problemi manifestatisi sulla sua Mini del team X-Raid. 

Infine, nota di merito per la PanDakar di Giulio Verzeletti e Antonio Cabini, riuscita stoicamente a giungere al traguardo di Buenos Aires: per il team Orobica Raid si tratta di un risultato che vale come una vittoria, a sottolineare l'impegno e la passione di un progetto sul quale in molti non avrebbero scommesso un euro, ma al contrario capace di conquistare un obiettivo storico.

DAKAR 2017 - CLASSIFICA FINALE AUTO:

1. Peterhansel-Cottret   (Peugeot)   28h49'30”
2. Loeb-Elena   (Peugeot)   +5'13"
3. Despres-Castera   (Peugeot)   +33'28"
4. Roma-Haro Bravo   (Toyota)   +1h16'43"
5. De Villiers-Von Zitzewitz   (Toyota)   +1h49'48"
6. Terranova-Schultz   (Mini)   +1h52'31"
7. Przygonsky-Colsoul   (Mini)   +4h14'47"
8. Dumas-Guehennec   (Peugeot)   +4h24'01"
9. Rautenbach-Howie   (Toyota)   +4h40'13"
10. Abu Issa-Panseri   (Mini)   +4h53'30"

Marco Privitera

 

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