Liam Lawson, futuro team mate di Max Verstappen in Red Bull
Credits: Red Bull Content Pool

Che Sergio Perez fosse fuori dalla F1 era chiaro ormai dall’estate, nonostante il contratto biennale siglato a Monte Carlo. Il dubbio era su chi sarebbe andato a sostituirlo, chi sarebbe stato il prescelto per affiancare il quattro volte Campione del Mondo Max Verstappen a partire (o per) dal 2025. Alla fine, Liam Lawson l’ha spuntata su Yuki Tsunoda, anche se il giapponese per alcuni giorni è sembrato essere in pole position per il sedile sulla seconda Red Bull. Perché, allora, alla fine la scelta di Horner è ricaduta sul neozelandese, che pure non ha ancora alle spalle un’intera stagione nel Circus?

Horner: “Liam è di un’altra stoffa”

Quando si parla del pilota che andrà ad affiancare Verstappen, la mente corre subito a coloro che fino ad ora si sono alternati in questo ruolo. E, va detto, nessuno ne è uscito bene. Togliendo Daniel Ricciardo, che nel 2018 si è trovato a vivere una situazione particolare in cui dopo il GP di Monaco è stato vittima di mille inconvenienti, Gasly e Albon hanno in pratica fatto la parte degli sparring partner, senza mai avvicinarsi alle prestazioni dell’olandese, tanto da essere scaricati molto velocemente dal team di Milton Keynes. Sergio Perez nel 2021 aveva anche avuto un’annata positiva, risultando fondamentale nella battaglia per il titolo, per poi sprofondare nelle ultime tre stagioni. In tanti pensano che chiunque vada a mettersi dietro quel volante sia destinato a soccombere (sportivamente), e pure male. Christian Horner, però, non è dello stesso avviso. 

Il pericolo che si vada a ripetere una situazione simile c’è. Penso però che Liam sia un personaggio diverso, con una personalità differente rispetto agli altri e in grado di gestire quel tipo di pressione. Nelle occasioni che ha avuto, ha mostrato di essere veloce e determinato a fare bene. Il piano inizialmente non prevedeva un'accelerazione per quest'anno, ma Checo, purtroppo, non ha avuto una grande stagione, e quindi abbiamo dovuto prendere una decisione in merito. Crediamo però che Liam si trovi sul giusto percorso per poter continuare a migliorare. Inoltre, guida l'auto in modo simile a Max. Non esita ad avere un avantreno molto aggressivo e preciso. Quindi penso che in termini di caratteristiche di guida, sarà più facile per le auto correre più vicine tra loro, anche per quanto riguarda gli assetti.

Le parole di Horner, per quanto possano risultare molto ottimistiche, danno una chiara idea del percorso fatto da Red Bull nella scelta del sostituto di Perez. Va anche detto che, quando è stato chiamato in causa, Lawson ha sempre fatto bene in F1, mostrandosi tranquillamente a livello di Tsunoda in più di un’occasione. Il kiwi è probabilmente uno di quei piloti che circolano nell’area Red Bull da più tempo, e ora avrà la sua grande occasione per mostrare tutto il proprio talento, che sembra essere veramente tanto. Il suo palmares è importante, anche se gli mancano alcuni titoli che circostanze avverse e sfortunate gli hanno tolto, uno su tutti quello del DTM 2021. Inoltre, come ha sottolineato lo stesso Horner, ha l’atteggiamento e la stoffa del campione che traspare ogni volta che si presenta davanti ai microfoni e indossa la tuta, cosa non da poco in un ambiente come quello del motorsport attuale. La sensazione è che, tutto sommato, la scelta fatta sia stata quella giusta, considerando la situazione.

Yuki poco pronto per un top team

Credits: Red Bull Content Pool

In tanti avrebbero voluto vederlo in Red Bull accanto a Max Verstappen. Yuki gode di tante simpatie all’interno del paddock di F1, sicuramente per il suo carattere schietto e aperto, e certamente anche per le innegabili doti al volante. Appare però evidente che la sua crescita, dopo quattro anni in Visa CashApp (fu Alpha Tauri), checché se ne dica, sia stata meno dirompente di quanto ci si attendeva. Soprattutto, è sembrata mancare quella costanza di rendimento necessaria, e finire spesso alle spalle di Lawson nel confronto diretto non lo ha certo aiutato. Il test a Yas Marina avrebbe potuto essere la sua grande occasione, anche se la sensazione è che la decisione fosse già stata presa e sarebbe servito un miracolo da parte sua. Inoltre, certe “intemperanze” via radio non sono certo sfuggite al management di Milton Keynes, poco disposto a concedere quel tipo di comportamento a qualcuno che non sia Verstappen. 

Oltre a Tsunoda, francamente, non sembrava esserci alcun altro candidato. La vicenda di Colapinto, in certi momenti, ha avuto un che di surreale (ne abbiamo parlato qui). Ad inizio stagione, è ovvio, la possibilità di accaparrarsi un top driver come Sainz ha certamente fatto breccia nelle menti di Horner e Marko, ma il “peso” politico di Verstappen pare abbia avuto la meglio. Portarsi in casa lo spagnolo, un vero top driver, con tutto il seguito di management e sponsor, sarebbe sicuramente stato poco salutare anche per un vero e proprio carro armato come l’olandese. 

La scelta di Lawson, dunque, pare essere stata quella più logica per una lunga serie di motivi. Ora sarà la pista a parlare, ma la sensazione è che il vento in casa Red Bull sia cambiato, e l’arrivo del neozelandese potrebbe rappresentare un grattacapo serio per il leader incontrastato di Milton Keynes.

Nicola Saglia