Red Bull: last but not least

Si era presentata ai test pre-campionato in un'insolita veste camouflage, nel tentativo di mimetizzare agli occhi dei rivali e della stampa i vari accorgimenti aerodinamici adottati per la stagione 2015, anche se ai più la nuova RB11 è sembrata somigliare un po’ troppo sinistramente alla disastrosa Ferrari F14T dell’anno scorso.

Ma a meno di due settimane dal debutto in Australia, finalmente la livrea definitiva 2015 della Red Bull ha visto la luce. Via quindi i colori camo/zebrati e dentro la classica livrea in tipico stile Red Bull, accompagnata dagli inserti violacei di Infiniti. E proprio la scelta di ridare nuovo spazio all'azienda produttrice di bevande energetiche rappresenta la novità maggiore dell'attuale livrea rispetto a quella dello scorso anno: la scritta sostituisce le varie striscie multicolori presenti ai lati del muso fino allo scorso anno, ma anche il viola guadagna sempre più spazio nell’economia della veste 2015, in barba a chi dice che questo colore porti male... Proprio quel viola che era apparso per la prima volta sulla RB9, capace poi di intascarsi entrambi i titoli mondiali a fine 2013.

L’idea di presentarsi ai test invernali con la livrea "camo" era venuta prendendo spunto da un vecchio casco indossato da Sebastian Vettel, che aveva proprio quella livrea. Chris Horner aveva spiegato che la scelta era servita a rendere difficile la vita a coloro che volessero carpire i segreti della RB11 attraverso le foto più dettagliate.

Ci si poteva aspettare una presentazione della livrea direttamente a Melbourne a casa di Daniel Ricciardo, ma la scuderia, attesa dai filming days sul tracciato di Montmelò in programma proprio questa settimana, ha giocoforza dovuto anticipare la presentazione della nuova livrea anche per evitare l'effetto sorpresa derivante da eventuali fughe di immagini sul web. Sistemata la questione colori, il team di Milton Keynes dovrà ora anche pensare a fare andare forte la RB11: un'impresa che si presenta non semplicissimi, visti i numerosi guai accusati nei test di Barcellona.

Marco Pezzoni

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