Il weekend di Formula 1 in corso di svolgimento in Austria presenta, oltre alla resa dei conti attesa in pista tra Hamilton e Vettel, un tema di discussione inedito e tutto interno al team. E’ di ieri infatti la notizia che Lorenzo Sassi, capo progettista della power unit Ferrari, sarebbe stato rimosso dal suo ruolo per andare ad occupare un’altra posizione all’interno del gruppo FCA. Dalle indiscrezioni raccolte sembra infatti che la decisione sia stata presa direttamente dal presidente Sergio Marchionne, per destinare il motorista toscano ad un nuovo progetto incentrato sullo sviluppo di motori ibridi per le auto stradali.

Dalla Scuderia non giunge alcuna conferma ma nemmeno nessuna smentita, alimentando così le speculazioni al riguardo. Il perché di questo avvicendamento non è chiaro, così come il tempismo della notizia, che giunge a metà stagione di un campionato quantomai tiratissimo e incerto.

Cosa significhi questo per l’immediato futuro del team ancora non è chiaro, ma i contorni sono facilmente intuibili. Non è un mistero che l’intera squadra della Ferrari abbia bisogno di stabilità ed equilibrio per lavorare al meglio, caratteristiche venute decisamente a mancare lo scorso anno, che è infatti coinciso con una povertà di risultati preoccupante. A partire dall’estate scorsa invece il cambio di guida tecnica che ha messo le redini dell’area tecnica nelle mani di Mattia Binotto e l’introduzione della struttura orizzontale tanto voluta da Maurizio Arrivabene e Sergio Marchionne, ha portato la stabilità necessaria al team per lavorare al meglio. Il nuovo pool di ingegneri tutti italiani è riuscito nello straordinario risultato di partorire, contro ogni aspettativa, una macchina vincente e veloce su ogni tracciato, rivelatasi super-competitiva alla pari con la corazzata Mercedes. Una vettura nata bene la SF70-H, capace di portare Sebastian Vettel in testa alla classifica piloti per 14 punti, che avrebbero potuto essere ben di più senza la "follia" del tedesco a Baku.

Gli scenari alla base di questa decisione aziendale, di cui non si conoscono ancora dettagli e sfumature, rimangono oscuri e non fanno bene alla stabilità dell’ambiente tutto, specialmente in un momento così importante della stagione. Rimuovere o semplicemente sostituire il capo dell’area motoristica, componente che proprio quest’anno ha rappresentato la maggiore area di miglioramento nei confronti dei rivali, significa indirettamente metterla in discussione proprio a pochi giorni dal prossimo appuntamento di Silverstone. Un weekend in cui la Ferrari dovrebbe presentare un nuova evoluzione del motore, con novità interessanti come gli iniettori a doppia ancora e i pistoni in lega di acciaio. Per la sostituzione di Sassi, invece, ancora non si fanno nomi: Maurizio Arrivabene, contrariamente a quanto comunicato dalla stessa FIA in un primo momento, non ha presenziato alla conferenza dei team principal, in cui era atteso da tutta la stampa per fornire qualche chiarimento in merito alla questione.

Da Spielberg - Stefano De Nicolò (ha collaborato Chiara Zaffarano)

 

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