Illuminato dalle luci della notte e immerso nella musica della feste che lo circondano, il tracciato di Abu Dhabi è unico nel suo genere, per caratteristiche, temperature e ora del giorno in cui si corre la gara. La Brembo, leader nei sistemi frenanti in Formula 1, fornisce infatti la maggior parte delle squadre e custodisce i segreti dei piloti, dei loro stili di guida, del loro approccio alla gestione della frenata. Sempre presente in pista con una squadra di tecnici, Brembo si interfaccia con le squadre per gestire i problemi e le criticità degli impianti, attraverso una relazione stretta con ogni team. Uno dei loro esponenti è Andrea Pellegrini, ingegnere bergamasco, e membro a tempo pieno della squadra in pista, il quale ci racconta i retroscena di questo particolare Gran premio. 

Andrea, come si svolge un tipico weekend di gara per la vostra squadra di tecnici?

"Il lavoro inizia dal giovedì, con un giro della pista che i nostri tecnici effettuano per valutare lo stato del circuito e le condizioni generali del tracciato, in maniera tale da avere un'idea su come confrontarci con le squadre. Poi il lavoro entra nel vivo nella giornata seguente, quando solitamente si confrontano i dati con quelli dell'anno precedente per valutare come procedere. Il 2017 è stata ovviamente un'annata particolare perché ci sono nuove vetture e comportamenti del tutto inediti, ma in ogni caso il momento di confronto dopo le prove libere per analizzare tutti i dati raccolti nella giornata non manca mai. Il lavoro poi prosegue con un contatto costante con le squadre per tutto il resto del weekend, al fine di valutare il comportamento dei materiali e degli impianti, così come il loro consumo".

Quali sono le criticità da affrontare su un circuito di questo tipo, sia in relazione alle alte temperature, sia alle caratteristiche della gara che si corre al tramonto?

"Questo è un circuito abbastanza atipico, ricorda molto quello del Bahrain per caratteristiche e temperature, anche se qui le frenate sono di minore entità. L'impegno per i freni resta comunque critico: abbiamo 11 frenate ad ogni giro di cui 4 di grossa entità, e il pilota pesta sul pedale per oltre 18 secondi, 17 minuti in tutta la gara. E' un tracciato quindi importante per i freni, con una decelerazione media sul giro intorno ai 4g, che per l'intero Gp si traduce in una energia di 178 kwh. Il passaggio dal tramonto al buio aiuta a gestire le temperature, ma si riduce il grip della macchina sull'asfalto, dunque cambia il comportamento del pilota in frenata. Il problema grosso della pista è che risulta sempre molto sporca e poco utilizzata, ed ha bisogno di più tempo rispetto ad altre per pulirsi dalla sabbia e dalla polvere, ma è sufficiente un po' di vento per riportare sporco sulla pista. Anche in gara, infatti, uscendo dalla traiettoria ideale si perde molto tempo. Per quanto riguarda i dischi tutti i team utilizzano quelli con fori di ventilazione maggiorati proprio per migliorare il raffreddamento".

Come è cambiato dunque il vostro approccio con le nuove vetture di quest'anno? I dati che avete raccolto hanno confermato le attese che avevate dai test invernali?

"Il lavoro più importante è stato in fase di progettazione, sviluppo e studio sui materiali. Questo è stato determinante perché era atteso un aumento della potenza frenante del 15%, e le prestazioni che abbiamo visto in pista l'hanno confermato. Abbiamo potuto aumentare lo spessore dei dischi da 28 a 32 mm, e questo ha aiutato a raggiungere l'incremento delle prestazioni di vari secondi al giro che abbiamo visto quest'anno su tutti i circuiti. Comunque i dati che abbiamo raccolto già durante i test invernali sono stati molto importanti, ma abbiamo in ogni caso visto una evoluzione delle prestazioni delle vetture durante il campionato, e siamo convinti che l'anno prossimo potremo vedere un ulteriore miglioramento, con gli ingegneri che riusciranno a spremere ancora di più il potenziale delle vetture". 

Da Abu Dhabi - Stefano De Nicolo' 

IL VIDEO CON I DATI SUL TRACCIATO DAL PUNTO DI VISTA DELL'IMPIANTO FRENANTE E UN BREVE ESTRATTO DELL'INTERVISTA:

 

 

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