Credits: FIA F3 Official website
Credits: FIA F3 Official website

Proseguiamo la scoperta delle nomination dei LiveGP Awards 2024, il contest in cui il pubblico, attraverso questo LINK, può votare per assegnare i riconoscimenti ai piloti o alle scuderie che si sono messe più in risalto nella stagione del motorsport 2024 appena passata. Dopo aver iniziato con il “Miglior pilota internazionale”, la nostra rassegna continua con la categoria di “Miglior pilota italiano auto” e i 5 nomi che quest’anno hanno rimesso con i loro risultati i nostri colori nel mappamondo del motorsport globale.

Andrea Kimi Antonelli (F2)

Andrea Kimi Antonelli
Credits: PREMA / X.com

Seppur non abbia portato a casa alcun titolo come nelle passate stagioni, il pilota classe 2006 di Bologna ha dimostrato di avere un potenziale immenso nel suo unico anno in FIA Formula 2. Nonostante le difficoltà iniziali sue (e del team Prema) nella categoria, il futuro pilota Mercedes è riuscito comunque a ritagliarsi il suo spazio nelle posizioni che contavano con le due vittorie sotto la pioggia nella Sprint Race di Silverstone e nella Feature Race di Budapest e il confronto vinto con il più quotato Oliver Bearman (anche se lui ha saltato alcune gare per correre in F1).

Ad impressionare però è stata la sua grande crescita a bordo delle monoposto di Formula 1: il lungo percorso di test e di sessioni private sulle vecchie monoposto del team di Brackley, culminate nelle varie apparizioni in FP1 da Monza a fine stagione, hanno convinto Toto Wolff a nominare il giovane pilota italiano come successore di Lewis Hamilton in Mercedes. Un fardello pesante da portare per il suo debutto in F1 e che potrebbe giocare un effetto boomerang sulla crescita di Kimi Antonelli, ma le qualità non gli mancano e la mentalità è quella giusta per togliersi grandi soddisfazioni nella massima serie automobilistica.

Mirko Bortolotti (DTM, WEC, IMSA, GTWC EU)

Mirko Bortolotti
Credits: Lamborghini

Il fuoriclasse di Trento non avrebbe bisogno di presentazioni, ma all’età di 36 anni continua ancora a stupire sulle vetture Lamborghini. Il punto saliente della stagione di Mirko rappresenta senza dubbio la vittoria nel campionato DTM con la Huracan GT3 di SSR Performance dopo 1 vittoria e 7 podi che gli hanno permesso di piegare Kelvin Van der Linde nella volata finale per il titolo. Un’impresa che gli ha permesso di diventare il primo pilota italiano a diventare campione DTM nell’era moderna e il secondo a farlo su un’auto italiana nella storia del campionato tedesco.

La prima e ultima volta risale alla stagione 1993 con Nicola Larini su Alfa Romeo: questo dato da solo da l’idea dell’impresa che ha compiuto Bortolotti per entrare sempre di più nella leggenda del motorsport italiano e mondiale a ruote coperte. A completare il quadro di un anno storico ci sono anche l’arrivo in top 10 alla 24 Ore di Le Mans nella prima uscita sul Circuit de La Sarthe della Lamborghini SC63 schierata da Iron Lynx e la vittoria in classe GTD (sempre sulla Huracan GT3) della Petit Le Mans nel round conclusivo del campionato IMSA.

Leonardo Fornaroli (F3)

Leonardo Fornaroli
Credits: Formula 3 / X.com

Il pilota classe 2004 di Piacenza rappresenta un’altra delle nuove leve del motorsport italiano a ruote scoperte. L’anno che andrà a finire lo ricorderà a lungo con la conquista di un titolo piloti nella FIA Formula 3 senza vincere nessuna gara ma arrivato con la costanza di rendimento (7 arrivi a podio) e la capacità di non perdere nessun punto per strada. Caratteristiche che nel motorsport d’oggi sono preziose e non si vedono in tutti i giovani piloti.

Se a tutto ciò si aggiunge un istinto killer che gli ha permesso di arraffare il titolo con un sorpasso decisivo alla Parabolica, all’ultimo giro dell’ultima decisiva gara dell’anno a Monza, allora il profilo di Fornaroli diventa molto più appetibile per il futuro, motivo per cui Invicta Racing ha scommesso su di lui per la FIA Formula 2. Ma Leonardo è molto più di una semplice promessa e insieme ad Antonelli e Fornaroli può rappresentare la nuova generazione d’oro dei piloti italiani su monoposto.

Antonio Fuoco (WEC, IMSA)

Antonio Fuoco
Credits: Ferrari Media Center

Il 2024 è stato l’anno della consacrazione per il pilota classe 1996 di Cariati che ha avuto una carriera molto rispettosa ma a cui è mancato sempre l’acuto decisivo. Tale risultato è arrivato proprio in questa stagione con la vittoria alle 24 Ore di Le Mans sulla Ferrari 499P #50 di AF Corse dove l’italiano, insieme a Miguel Molina e a Nicklas Nielsen, è stato protagonista di una gara sensazionale in varie condizioni meteo per prendersi il secondo successo consecutivo del Cavallino Rampante al Circuit de la Sarthe.

La vittoria è stata la ciliegina sulla torta dell’anno e della carriera di un pilota che si è dimostrato molto competitivo soprattutto in termini di velocità pura, vedasi anche le pole position alla 12h Sebring con la 296 GT3 di Cetilar Racing (conclusa poi al secondo posto) e quella di Imola con la Hypercar di Maranello, ma anche il FIA GT World Cup di Macao dove stava conducendo la gara prima dell'incidente con Marciello. Per Fuoco però il ricordo più bello rimarrà sempre la vittoria di Le Mans, vittoria che gli è valso inoltre anche il meritato premio di poter tornare a bordo di una monoposto Ferrari di Formula 1 in occasione dei test post stagionali di Abu Dhabi

Gabriele Minì (F3)

Gabriele Minì
Credits: PREMA / X.com

Il giovane palermitano classe 2005 è stato anche lui protagonista di un anno stellare in FIA Formula 3, nonostante la sconfitta nel duello per il titolo piloti da parte del connazionale Fornaroli. Se Leonardo ha mostrato più costanza, Gabriele ha un potenziale immenso in termini di velocità pura e lo ha provato con la rimonta da 14° a secondo a Silverstone e ripetendo il binomio pole position e vittoria a Monaco per il secondo anno di fila: un risultato che non è da tutti.

Anche se l’anno non si è concluso col lieto fine per Minì, il pilota della Alpine Academy può comunque sorridere in quanto raggiungerà il suo rivale in F2 grazie alla promozione nel team Prema. Categoria che ha già “assaggiato” sostituendo Bearman nel round di Baku e in cui ha dimostrato fin da subito di poter valere con il podio nella Sprint Race azera. Dunque non ci sono alcuni dubbi che Minì sarà uno da guardare per la stagione 2025.

Andrea Mattavelli