Su questo è stato categorico l'ex team principal proprio della Rossa: "Il veto era stato dato al team di Maranello ai tempi di Enzo Ferrari, quando la Ferrari era l'unico team a costruirsi in proprio telaio e motore, mentre tutti gli altri team avevano propulsori Ford. In quel momento era stato deciso di offrire alla Ferrari l'opportunità di veto per protezione di quello che stavano facendo. Personalmente penso che i tempi siano cambiati. Non sono favorevole al fatto che questo potere rimanga alla Ferrari". Potere che tra l'altro la Ferrari ha esercitato l'ultima volta nel 2015 quando si oppose all'introduzione del tetto massimo di costi per motori e ricambi. Ma la "battaglia" di Todt contro questo diritto parte decisamente da più lontano come lo stesso francese spiega ai cronisti presenti: "Ero l'unico contro a dare la possibilità di veto alla Ferrari (accordi bilaterali 2013-2021). Ricordo che c'era un incontro a Parigi, a Place de la Concorde, nella sede FIA. C'era il detentore dei diritti commerciali della F.1 e tutti i team. Chiesi quale fosse posizione di tutti riguardo il diritto di veto della Ferrari. Tutti dissero che per loro andava bene, quindi sarebbe stato inappropriato per me dire che ero contrario al diritto di veto della Ferrari".

Contro quest'ultimo ma favorevole al fatto che la Ferrari riceva più introiti rispetto ai propri rivali: "E' normale che Leonardo Di Caprio prenda più soldi di un attore che recita nelle serie TV? Sì, è normale, quinti, ancora una volta, questa è la vita. Più sei bravo e hai attrattiva, più soldi dovresti prendere. In questo tipo di attività ritengo sia normale che la Ferrari guadagni di più. In passato guadagnavano di più con risultati non eclatanti. Ora ottengono più soldi facendo risultati migliori. Questo ha senso".

Il capitolo Ferrari si chiude con la possibilità, nemmeno tanto velata, che il Cavallino possa abbandonare la Formula 1 nel 2021: "Potrebbero andarsene e, onestamente, sarebbe una loro scelta. Sono liberi di farlo, sicuramente spero che non se ne vadano, ma può sempre succedere. Ho visto andarsene grandi Case, le ho viste tornare indietro. Ma è una loro scelta".

Ma Todt non l'ha toccata piano nemmeno contro i piloti e Toto Wolff che, in occasione dei recenti test di Barcellona, sono stati piuttosto critici con il dispositivo di sicurezza Halo: "Hanno la memoria corta, perché è stata una richiesta dei piloti. Il 16 dicembre 2015, ho ricevuto una lettera firmata dai direttori della GPDA, Jenson Button, Sebastian Vettel ed Alex Wurz, che ci spingevano a scegliere una protezione per la testa dei piloti. E io gli dissi che li avremmo ascoltati. Abbiamo immediatamente chiesto ai nostri tecnici che questa diventasse una priorità. Il 27 luglio 2016 i piloti sapevano che c'era un incontro a riguardo e ci hanno ribadito di rispettare quello che ci avevano chiesto a livello di sicurezza. Quindi ci siamo impegnati per tenerne conto. Devo dire che sono sorpreso. Sapete quanto amo la Formula 1, ma odio questa parte. Ci sono persone che non mantengono la parola data e per me stiamo parlando di una delle più grandi risorse della vita: la lealtà, mantenere la parola data e avere rispetto di ciò che si è deciso. Noi abbiamo rispettato la parola data ed alcuni lo hanno dimenticato. Ma questo è quello che è successo". E sul team principal della Mercedes che in occasione della presentazione della W09 aveva dichiarato che se avesse avuto un motosega lo avrebbe utilizzato contro l'Halo, Todt è stato ugualmente lapidario: "Non reagirò a ciò che è stato detto. E' semplicemente un gioco infantile. Dirò soltanto che io amo la F.1 e penso che tutti dovrebbero farlo. Credo che sia molto inappropriato, chiunque tu sua, criticare pubblicamente qualcosa che è stato appena introdotto. Per me, la critica costruttiva è sempre buona perché ti permette di fare un passo avanti. Ma le critiche pubbliche non sono buone per la F.1, non ne vedo il valore. Per me, l'Halo non è un problema. Sono stupito nel sentire che alcune persone dicono che le corse automobilistiche devono essere pericolose e che può anche capitare un incidente mortale. Ma se possiamo evitarlo, perché non dovremmo proteggere una vita?. L'Halo è un dispositivo di sicurezza. L'uomo ha l'attitudine ad essere riluttante al cambiamento, ma una volta che abbiamo capito che è positivo, dopo parecchi test favorevole, dovevamo implementarlo. Potete immaginare come ci sentiremmo se dovesse succedere qualcosa di brutto e noi non avessimo introdotto l'Halo pur avendolo a disposizione?", conclude il Presidente della Federazione.

Todt si è anche soffermato sulle nuove regole per i motori che dovrebbero entrare in vigore nel 2021: "Stiamo appena iniziando la stagione di Formula 1 del 2018 e ora stiamo lavorando anche ai regolamenti del 2021. Chiaramente penso che sarebbe ingiusto distruggere tutto ciò che è stato fatto in tema di motori per ricominciare da un pezzo di carta completamente bianco.
Quindi per me è essenziale ottimizzare ciò che è stato sviluppato; sappiamo che la tecnologia sta progredendo molto, quindi l’idea è di lavorare su quali sono le regole attuali e renderle migliori. Sono ottimista sul fatto che saremo in grado di trovare una soluzione, chiaramente non vogliamo perdere nessuno degli attuali fornitori. Quindi sarebbe ingiusto dire, ‘ok, proviamo a farne entrare di nuovi’ senza rispettare coloro che già ci sono hanno avuto fiducia in noi e che si spera di rimanere, ma dall’altra parte sarei molto felice di avere  nuovi arrivi. Perciò dobbiamo avere regole chiare del gioco e annunciarle al più presto perché alcuni potenziali nuovi costruttori sono interessati a entrare ma vogliono sapere quali sono le regole del gioco. Penso che sia una richiesta giusta e dobbiamo rispondere il prima possibile. Per essere pronti entro il 2021, le Case devono sapere cosa fare entro la fine dell’anno, il che lascerebbe il 2019 e il 2020 per realizzare il motore, che è un tempo giusto".

Ma della partita sarà anche la Ferrari o le paventate minacce di abbandono troveranno conferma nella realtà? Lo sapremo solamente vivendo come recitava una nota canzone di parecchi anni fa.

Vincenzo Buonpane