Monza, nuova variante per tornare ad ospitare le moto
Dopo l'ormai imminente accordo che dovrebbe consentire al Circus della Formula 1 di rimanere a Monza almeno fino al 2023, il tracciato brianzolo è pronto a valutare un importante intervento di restyling pur di tornare ad ospitare anche le due ruote. Come noto, l'appuntamento nel "Tempio della Velocità" è stato inserito nel calendario del Mondiale Superbike 2016, ma esistono ancora seri dubbi sull'effettiva fattibilità dell'operazione, soprattutto senza una modifica ai due punti maggiormente critici per i centauri: la Prima Variante ed il Curvone. Il mandato per realizzare una soluzione all'annosa questione è stata affidata all'italiano Jarno Zaffelli, esperto ingegnere già artefice di numerosi tracciati, tra cui quello di Termas de Rio Hondo in Argentina.
Secondo quanto anticipato da La Gazzetta dello Sport, la proposta ideata per le due ruote consisterebbe nel saltare a piè pari la Prima Variante, ritenuta (a ragione) un imbuto eccessivamente pericoloso per le moto, per poi creare una semi-curva a destra che fungerebbe da raccordo con il vecchio tracciato Pirelli, utilizzato dal 1939 al 1954 esclusivamente durante test automobilistici e di pneumatici. Questo eviterebbe ai centauri di dover affrontare la temibile e velocissima Curva Grande (o Biassono), visto che il ricongiungimento con il vecchio tracciato avverrebbe grazie ad una "esse" sinistra-destra, caratterizzata tra l'altro da un dislivello di 2,5 metri. Una soluzione che in un colpo solo andrebbe ad eliminare due problemi di conformazione del tracciato, rendendo sulla carta privo di ostacoli il ritorno a Monza del Mondiale Superbike e (perché no?) addirittura della MotoGP.
E la Formula 1? Se da un lato i vertici dell'Autodromo possono sorridere, visto che la conclusione della trattativa con Bernie Ecclestone per il rinnovo del contratto appare sempre più vicina (sulla base di circa 18 milioni di euro a stagione, come confermato dal presidente di ACI-Csai, Angelo Sticchi Damiani) dall'altro la modifica sembra già aver ingolosito qualcuno. Ad esempio lo stesso Sebastian Vettel, il quale avrebbe espresso il proprio parere favorevole alla novità, in virtù della sfida rappresentata dalla difficoltà di poter mantenere la traiettoria ideale in fase di inserimento curva.
In ogni caso, i problemi potrebbero sorgere in relazione al taglio degli alberi, per un numero stimato attorno alle 400 unità: facile prevedere un pronto reimpianto degli stessi in un altra posizione (così come avvenuto già in occasione delle modifiche del 1994) anche se le polemiche di certo non mancheranno. La spesa? Stimata tra i 3,7 e i 4 milioni di euro, con ultimazione dei lavori previsti nella primavera del 2017. Insomma, attendiamoci novità a breve, nell'auspicio che il "Tempio della Velocità" possa mantenere inalterato il proprio fascino pur dovendo far fronte agli (inevitabili) aggiornamenti richiesti dai moderni standard di sicurezza.
Marco Privitera
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