IndyCar | Preview Phoenix Gp: Bourdais a caccia del bis ma i top team cercano il riscatto
Saranno questi, infatti, gli avvicendamenti a cui assisteremo nel corso della stagione 2018, con i piloti sopra menzionati che si alterneranno rispettivamente sulle vetture numero 19 e e numero 32. Per il brasiliano, nipote del due volte vincitore a Indy Emerson, e per il campione Indy Light 2017 sarà il debutto assoluto nella Verizon IndyCar Series: ai due si aggiungeranno Matheus "Matt" Leist e Robert Wickens alla loro prima stagionale su un circuito ovale. Per il canadese dello Schmidt Peterson un'altra occassione per ben figurare come a St. Petersburh, dove solo un'incomprensione con Alexander Rossi gli ha negato la prima e storica vittoria nella serie.
Quella di sabato sarà la gara numero 64 presso il PIR (Phoenix International Raceway), da quando la pista è stata inaugurata nel 1964, e la prima delle sei su ovale in programma nel calendario 2018: dopo la tappa in Arizona, infatti, avremo l'edizione 102 della 500 miglia di Indianapolis (27 maggio), Texas Motor Speedway (9 giugno), Iowa Corn 300 (8 luglio), ABC Supply 500 (19 agosto) e la Bommarito Automotive Group 500 (25 agosto).
Scorrendo le statistiche tra i vincitori all time troviamo Al Unser in testa con 6 successi, mentre dei piloti in attività gli ultimi a trionfare in Arizona sono stati Tony Kanaan (2003 e 2004), Scott Dixon (2016) e Simon Pagenaud (2017). Ben dodici hanno trionfato partendo dalla pole: Mario Andretti (1966), Lloyd Ruby (1967), Bobby Unser (1968, 1972), Al Unser (1969 e 1985), Gordon Johncock (1973), Johnny Rutherford (1977 ), Rick Mears (1982, 1989 e 1990), Teo Fabi (1983), Tom Sneva (1984), Arie Luyendyk (1996), Helio Castroneves (2002) e Tony Kanaan (2003), mentre solo nove hanno realizzato l'accoppiata Phoenix - vittoria del campionato: A.J. Foyt (1964, prima gara, 1975, seconda gara), Mario Andretti (1966, seconda gara), Bobby Unser (1968, prima gara), Al Unser (1970, prima gara, 1985), Rick Mears (1982, prima gara) , Bobby Rahal (1992), Buddy Lazier (2000), Sam Hornish Jr. (2001) e Tony Kanaan (2004). Sarà una gara speciale sia per Tony Kanaan che per Scott Dixon: per il brasiliano sarà la gara consecutiva numero 284 (striscia iniziata nel giugno 2001 a Portland) e la numero 345 nella classifica di tutti i tempi che lo vedrà sopravanzare al terzo posto Helio Castroneves mentre per il pilota di Chip Ganassi sarà la partenza consecutiva numero 225.
Dal punto di vista prettamente sportivo si ripartirà dalla rocambolesca vittoria di Sebastian Bourdais in quel di St. Petersburg, con il francese bravo ed abile a sfruttare la strategia ma favorito, inevitabilmente, dal crash che ha coinvolto il protagonista assoluto del weekend, Robert Wickens. Gara che sarà importante anche per i top team, venuti meno nella gara inaugurale, con l'incognita del comportamento degli aerokit universali su un circuito ovale, anche se dobbiamo sottolineare che nelle scorse settimane la maggioranza delle squadre ha svolto dei test al Barber Motorsport Park proprio per arrivare nelle migliori condizioni all'appuntamento di Phoenix.
Il programma del weekend prevede le prime libere alle 14.00 ora locale, seguite dalle qualifiche (17:00) e dalla sessione finale in serata alle 20 mentre la gara scatterà il giorno successivo alle ore 18.35 locali (le 03.35 della notte tra sabato e domenica in Italia) con diretta tv sul canale Sky Sport 2.
Vincenzo Buonpane