F1| Sprint Race in Cina? Per i piloti "scelta poco saggia"
Il Gran Premio di Giappone è alle spalle, con Max Verstappen che ha conquistato la terza vittoria stagionale e l'attenzione si sposta già al prossimo appuntamento mondiale che si disputerà in Cina.
Come ben sappiamo la F1 non corre sul circuito di Shanghai (ideato dal progettista Hermann Tilke), dal 2019, a causa della pandemia di Covid, che ha stoppato, per qualche anno, lo svolgimento di questo evento.
Si ritorna in Cina, affrontando il programma sportivo, non con la classica struttura del fine settimana di gara, ma seguendo il format della Sprint Race: quindi i team e i piloti avranno a disposizione solo una prova libera per testare a dovere gli assetti per tutte le fasi del weekend.
Inoltre, per dovizia di cronaca, sarà proprio in Cina che verrà svolta la prima Sprint Race dell'anno.
LE PREOCCUPAZIONI DEI PILOTI
Durante la conferenza stampa, targata FIA, dedicata ai primi tre classificati del Gran Premio del Giappone, è stata chiesta ai piloti la loro opinione riguardo al fatto che proprio in Cina si terrà il format Sprint.
A questa domanda i corridori hanno risposto lanciando qualche piccola stoccatina personale ai piani alti della F1.
MAX VERSTAPPEN: “NON E' BELLO CHE LA FORMULA 1 ABBIA ORGANIZZATO UNA SPRINT IN CINA”
Partiamo dalle parole del pilota numero 1 di Milton Keynes.
“Non è bello che la Formula 1 abbia organizzato una Sprint in Cina nell'anno del suo ritorno in calendario. Sarebbe stato meglio disputare un normale weekend di gara. D'altra parte, questo rende le cose un po' più vivaci, ed è forse quello che vorrebbero vedere. Ma dal punto di vista della guida e delle prestazioni di questo sport, credo che non sia la cosa più intelligente da fare. Mi è sempre piaciuto guidare lì, quindi spero che riusciremo a partire nel migliore dei modi, sperando di non dover mettere a punto troppe cose sulla vettura”
Il 3 volte campione del mondo, come al solito, non le manda a dire: per Max sarà importantissimo arrivare con la monoposto già pronta e settata a dovere in modo tale da aggredire subito la concorrenza sin dal venerdì.
SERGIO PEREZ: “SPERO CHE NON CI SIANO PROBLEMI CON I TOMBINI”
Anche Sergio Perez rincara la dose sull'argomento, ponendo l'attenzione su un altro aspetto, ovvero la possibilità che ci siano interruzioni durante lo svolgimento delle attività in pista.
"Spero solo che non ci siano problemi con la pista, tombini o altro. Per lo spettacolo, probabilmente è una cosa positiva. Ma credo che dal punto di vista della preparazione, sarà sicuramente una pista molto difficile. Non ho mai corso lì, per esempio, con la Red Bull, quindi sarà molto difficile adattarsi in una sola prova".
Le parole di Perez ovviamente ci riportano a galla alcuni problemi che abbiamo vissuto nel passato recente della F1. Sono ancora freschi, nella nostra memoria, i ricordi legati alle criticità, riscontrate a Las Vegas, l'anno scorso, e in Bahrain, all'inizio della stagione in corso, riguardo ai tombini.
A tal proposito ci aspettiamo che la pista venga controllata minuziosamente prima di iniziare il valzer dei giochi. Sarebbe assurdo fare ritorno in Cina e riscontrare, sin da subito, qualche rogna dal punto di vista strutturale della pista. Insomma parola d'ordine in questo caso: controllo qualità.
CARLOS SAINZ: “FORSE UN ISTANBUL 2.0 E' IN PROGRAMMA”
A rafforzare le opinioni dei piloti di casa Red Bull è stato anche Carlos Sainz che ha espresso così la sua linea di pensiero.
"Ne abbiamo parlato con la FIA e la Formula 1. Un'ora di prove è troppo poca per questo tipo di vetture, soprattutto con i regolamenti che ci hanno imposto, con l'usura del fondo e cose del genere. Penso che non sia una buona scelta scegliere di disputare una sprint dopo quattro o cinque anni di assenza. Abbiamo anche sentito che ci sono stati dei lavori di riasfaltatura, quindi forse un Istanbul 2.0 è in programma, anche se spero di no. Forse per voi a casa sarà eccitante, ma per gli ingegneri e i piloti, a mio parere, è un rischio che non si dovrebbe correre"
Carlos Sainz, vincitore dello scorso Gran Premio di Australia, è particolarmente preoccupato invece sugli interventi di riasfaltatura del circuito.
Il pilota spagnolo non vorrebbe ritrovare le stesse caratteristiche, che si sono avute in occasione del Gran Premio della Turchia del 2020 quando, anche a causa della pioggia, la pista verteva in condizioni veramente pietose.
Il tracciato turco 4 anni fa, appena riasfaltato, non aveva per niente grip e fu particolarmente difficile per piloti e team superare tutto il fine settimana. Di conseguenza è spontaneo pensare che il problema potrebbe ripetersi, visti gli interventi fatti di recente sulla pista cinese.
Detto questo c'è solo da attendere la prima prova libera per avere un reale e concreto responso a queste perplessità. Solo allora potremo dare ragione ai piloti o potremo avere invece nelle nostre mani una realtà ben diversa.
Correre la Sprint Race in Cina è una scelta saggia o si rivelerà l'ennesimo disastro di questa F1?
Laura Piras