IndyCar | Long Beach, vittoria e polemiche per Pagenaud
Sognare non costa nulla e sicuramente, anche se è presto per parlarne, Simon Pagenaud starà sognando il suo primo titolo a stelle e strisce. Dopo due secondi posti è arrivata la vittoria in uno dei Gran Premi più glamour e caratteristici del calendario della Verizon Indycar Series. Ma il suo successo è macchiato da un episodio che sta scatenando moltissime polemiche oltreoceano: siamo nel corso del 55° giro e l'alfiere del team Penske effettua la sua seconda sosta ritardando il suo stint rispetto alla concorrenza, un classico undercut. Che peraltro riesce benissimo visto che il francese numero 22 rientra in pista davanti a tutti, ma tagliando la linea gialla in uscita dalla pit lane. Manovra vietata come da briefing pre gara tra piloti e Direzione Gara, ma che si risolve con un'ammonizione al vincitore, scatenando le ire degli avversari, soprattutto di Dixon arrivato secondo.
Per il resto la gara si presenta fin da subito molto tirata ma lineare con Castroneves, partito benissimo dalla pole, che non ha nessuna difficoltà nel tenere dietro gli avversari, mentre Pagenaud fin dalle battute iniziali mostra di voler fare sul serio, scavalcando con una manovra perentoria Dixon, con Power (autore di un incidente nelle qualifiche) che sopravanza Montoya. Non comincia bene la gara di Luca Filippi che nelle fasi concitate del via danneggia l'ala anteriore della propria monoposto scivolando indietro in classifica e perdendo, quindi, qualsiasi velleità di poter lottare con i primi dopo l'ottima qualifica.
La gara, come detto, non offre spunti di particolare rilevanza se non in occasione delle soste e infatti nel corso della prima tornata di pit stop sia Scott Dixon che Will Power guadagnano una posizione sui rispettivi avversari, vale a dire Pagenaud e Kanaan. Al giro 51 è il neozelandese campione in carica a rompere gli indugi, anticipando la sua sosta nel tentativo di soprendere Castroneves, che si ferma un giro dopo imitato da Power e Kanaan al giro 53. Ma a beffare tutti sono Montoya e soprattutto Pagenaud che, fermandosi al giro 55, rientra (con la già citata manovra discussa) davanti a Dixon di poche decine di metri.
Da quel momento in poi, salvo un paio di tentativi di Dixon, per Pagenaud è una passerella fino alla bandiera a scacchi, dove precede il pilota del team Ganassi e Castroneves, con Juan Pablo Montoya 4° e il ritrovato Takuma Sato a chiudere la top five dopo una gara attenta.
Pagenaud, alla quinta vittoria in carriera, allunga decisamente in classifica generale portandosi a 134 punti, con Scott Dixon a quota 120 e Montoya a 106: la caccia al suo primato ripartirà già dal prossimo weekend con il Gran Premio dell'Alabama sul circuito del Barber Motorsport Park, dove l'anno passato a trionfare fu Josef Newgarden dopo una gara ricca di colpi di scena.
Vincenzo Buonpane
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