Si è svolto nei giorni scorsi a Londra un importante incontro tra Bernie Ecclestone ed i rappresentanti delle varie scuderie, con l'obiettivo di siglare al più presto il nuovo Patto della Concordia. La nuova stagione è ormai alle porte e l'intento è quello di definire questioni fondamentali come quelle legate alla gestione dei diritti commerciali. I team, allo stesso tempo, premono affinchè venga trovata anche una soluzione che consenta loro di influenzare le future norme tecniche della categoria. Il primo obiettivo, comunque, è quello di evitare che si possano ripetere casi come quello dell'HRT, il team spagnolo costretto a chiudere i battenti al termine della scorsa stagione per mancanza di fondi. A tal proposito, sembra che abbia finalmente goduto di un'adeguata attenzione la questione dei team minori come la Marussia, costretta quest'anno a rivolgersi a due piloti paganti per poter proseguire la propria attività in Formula 1. Bernie Ecclestone non si è comunque dimostrato preoccupato per il futuro dei team, dichiarando che "al momento nessuna delle 11 scuderie rischia di collassare a causa della crisi economica". A proposito del team russo, il boss inglese ha sottolineato: "Siamo vicini al raggiungimento di un nuovo accordo con tutti i team, anche con la Marussia. Pensavo che avrebbero avuto delle difficoltà, ma invece continueremo anche con loro". Il direttore sportivo del team, Graeme Lowdon, ha confermato come le trattative stiano andando nella giusta direzione: "Stiamo parlando in merito alla questione dei diritti commerciali e ci aspettiamo di trovare presto un accordo". La scuderia aveva ceduto proprio all'ultima gara il decimo posto in classifica Costruttori alla Caterham, perdendo così un'equivalente di circa 30 milioni di dollari a causa dell'attuale sistema di ripartizione dei premi. "Ma ora - ha sottolineato Ecclestone - con il nuovo accordo i team avranno un mucchio di soldi". L'attuale Patto della Concordia prevede che ai team giunti nelle prime dieci posizioni vada il 47,5% dei profitti della F.1, con un ulteriore 2,5% riconosciuto alla Ferrari. Chi giunge al di fuori della top ten (vedi Marussia) ha un'indennizzo di circa 10 milioni. Questo ha consentito ai team di usufruire, nel 2011, di un montepremi di 698,5 milioni di dollari: una quota che vedrà incrementarsi di altri 150 milioni in futuro, dal momento in cui verrà riconosciuto loro il 63% dei profitti totali.

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