Matteo Ferrari è stato uno dei protagonisti, insieme ad Ana Carrasco, della puntata 276 di Motorbike Circus. Una puntata che ha visto interessare due campioni del mondo che non hanno di certo bisogno di presentazioni. In procinto di partire per Assen, Matteo Ferrari ci ha raccontato della sua esperienza in MotoE, delle peculiarità della moto e del suo prossimo appuntamento ad Assen. Ai microfoni di LiveGP è apparso tranquillo, affabile e determinato a tornare in lizza per il campionato.

Matteo Ferrari, parlaci della MotoE, della tua prima esperienza e della differenza di guida con una moto così particolare

"Il primo test è stato veramente particolare. Non c'è rumore, appena esci dal box senti i cordoli, le saponette... una sensazione veramente strana ma bella. Un qualcosa di mai provato prima. Ho avuto la fortuna di fare tutte le categorie da quando ero piccolo: dalla 125cc alla Moto3, dalla SBK alla Stock1000, quindi bene o male avevo una buona esperienza ed una buona capacità di adattamento e questo mi ha aiutato. La moto elettrica è molto particolare: non ci sono le marce, ti devi abituare al freno motore, è molto pesante quindi all'inizio soprattutto mentalmente devi anticipare il cambio di direzione, devi gestire la frenata e devi sempre lottare con la forcella. Per la mia esperienza quello che, secondo me, paga di più su tutti i circuiti è il fatto di avere una guida pulita."

È fisicamente possibile per te allungare la durata delle gare con la MotoE?

"Secondo me si può fare tranquillamente. Sarà sicuramente più difficile e bisognerà rimanere molto più concentrati. Non lo vedo come ostacolo fisico ma più come impegno mentale. In MotoE non ti puoi permettere di osare, è facile arrivare lunghi e toccare gli avversari. Devi calcolare tutto al millimetro sempre, anche i sorpassi. La preparazione che abbiamo noi atleti al giorno d'oggi ci consente anche di affrontare una gara con più giri tranquillamente, nonostante il peso non indifferente della moto. Chiaro che se ci sarebbe meno peso le gomme soffrirebbero meno, ma un 15-18 giri siamo sicuramente in grado di farli."

Matteo Ferrari, quest'anno non ti abbiamo visto ancora sul podio, cosa ti manca? Assen potrebbe essere la svolta?  

"La stagione è iniziata un pochino in salita, ma non abbiamo capito subito il perché. Abbiamo provato la nuova forcella, la nuova gomma e tutti i piloti sono andati in un'unica direzione di guida più irruenta che si distacca dalla mia. Ho fatto la prima gara di Jerez con la soluzione che avevo portato ai test. La gara, nel suo complesso, non è andata male perché partendo ultimo sono arrivato sesto e ho lottato con il quinto fino alla fine. Ad ogni mi mancava quel click per stare davanti. A Le Mans siamo tornati un po' indietro e questo mi ha rallentato, ma in gara ho fatto il giro veloce e sono stato competitivo. Barcellona è stato un circuito nuovo ed ero molto veloce in alcuni settori ma in altri non ho trovato la quadra e ho preferito portare a casa punti importanti. Adesso mancano 4 gare, sono consapevole che abbiamo 27 punti dal primo, ma dobbiamo iniziare il nostro percorso di ripresa dei punti. Assen potrebbe essere il circuito giusto. Mi piace da quando correvo in moto3 ed è un circuito molto scorrevole che ben si adatta al mio stile di guida. Diciamo che Assen può essere il nostro punto di partenza." 

Tutto il resto dell’intervista sulla puntata numero 276 di Motorbike Circus.

https://www.youtube.com/watch?v=8QXMw-OlbGE

Benedetta Bincoletto