Se il Gran Premio del Bahrein poteva dare indicazioni nette sulla direzione che prenderà il campionato, l'ha fatto: e con una gara ricca di sorpassi e ed emozioni. Tensione palpabile e duello a distanza fino all'ultimo giro fra Vettel e Hamilton. La pista di Sakhir consacra una Ferrari in formato Mondiale, e relega il mostro Mercedes all'inseguimento, scottata dal ritorno dell'avversario. Dopo le prime due uscite stagionali abbiamo avuto la conferma che la Ferrari è veloce in ogni condizioni: dai circuiti cittadini ai permanenti, con alte o basse temperature, con pista umida o asciutta. La squadra ha la ora la consapevolezza e l'audacia necessarie per essere aggressiva e prendere dei rischi con le strategie, che anche oggi hanno caratterizzato le scelte del muretto. 

La vittoria di Vettel matura in partenza; lo scatto è ottimo, e veloce abbastanza per affiancare Lewis Hamilton poi agilmente superato alla prima frenata con una staccata magistrale ritardata fino all'ultimo metro. Inserirsi fra le due Mercedes era l'obiettivo di Sebastian per indirizzare la gara a suo favore; il copione dell'anno scorso infatti non si ripete più. Bottas, in testa, non allunga, e nemmeno Hamilton riesce a ricucire sul tedesco della Ferrari. La Rossa dunque gioca il jolly: tenta l'undercut e richiama Vettel prima di tutti per rimontare le gomme soft, e si ritrova in testa con un pizzico di fortuna dopo che la Safety car entra in pista a causa dello speronamento deliberato di Sainz a Stroll. "Fin dalla partenza sentivo che eravamo veloci, stavolta mi è andata bene con la safety car, sono stato sorpreso di uscire e ritrovarmi davanti. Ieri ero un po' deluso ma sapevo che il nostro passo era buono e che in gara avremmo potuto fare bene, ma Lewis è stato una minaccia fino alla fine. La caccia di Pasqua è andata bene, loro (Mercedes ndr) hanno nascosto le uova e noi le abbiamo trovate", il commento del ferrarista a fine gara.

Nella confusione della corsa al pit stop, Hamilton, trovando la piazzola occupata da Bottas, deliberatamente rallenta in maniera vistosa nell'approcciarsi alla corsia box e per un soffio non viene tamponato da Ricciardo. La sanzione di 5 secondi che gli viene comminata per 'insufficiente velocità in corsia box' complica incredibilmente la gara dell'inglese. Montando le gomme soft al pit stop tenta, con grande audacia, di arrivare in fondo con una sola sosta. "Oggi sono deluso, ho avuto una partenza difficile e la gara si è complicata. La penalita? E' stata colpa mia, chiedo scusa alla squadra, Valtteri è stato veramente un signore oggi, io ho dato tutto e mi dispiace aver perso dei punti preziosi per la classifica". Nella parte centrale della gara Vettel lo insegue come un missile, ma i tempi di Hamilton rimangono costanti e le gomme reggono. Ma quando appare chiaro che la gara è persa (alla luce dei 5 secondi di penalità da aggiungere al tempo finale), in Mercedes richiamano Lewis per un cambio gomme finale questa volta, a sorpresa, per montare nuovamente le soft, con perplessità da parte di Hamilton che si manifestano via radio. Gli ultimi giri sono una rincorsa disperata alla caccia di Vettel (con tanto di giro veloce per Hamilton), che però è ormai troppo distante e riesce a gestire un vantaggio di 6 secondi al traguardo. 

Sebastian conquista così la 44^ vittoria in carriera e la testa della classifica piloti ma, ma soprattutto di quella costruttori, davanti per 3 punti alla Mercedes. Cosa che nell'era ibrida mai si era verificata. Una Mercedes che nonostante la pole di ieri è andata in difficoltà in gara con Valtteri Bottas, istruito da un ordine di scuderia a lasciar strada al più veloce Hamilton lanciato all'inseguimento della Ferrari. Dai tempi di Rosberg le cose sono probabilmente cambiate, ed i rapporti di forza all'interno del team -evidentemente- mutati. Mai lo scorso anno, come più volte dichiarato dai vertici, la squadra aveva chiesto a un pilota di lasciare strada al compagno. Mossa che invece la Ferrari evitò di fare in Cina con Kimi Raikkonen, e che è costata -forse- la vittoria a Vettel. Il pilota finlandese ancora non ha trovato la quadra di questa macchina, e continua a lamentare difficoltà. Chiude al quarto posto una gara complicata da una partenza pessima e da una lunga e reiterata lotta con Felipe Massa; ma il confronto delle seconde guide con Bottas, che invece partiva in pole, lo vince senz'altro lui, arrivando sul traguardo giusto un paio di secondi dal finlandese della Mercedes.

Giornata difficile anche per la Red Bull che porta a casa un quinto posto con Ricciardo e un ritiro con Verstappen, finito a muro con i freni distrutti. Massa ottimo sesto, e di nuovo Force India a punti con entrambi i piloti, così con Hulkenberg e Grosjean. Tristemente spassosi invece gli ennesimi team radio di Alonso, tradito ancora una volta dal "peggior motore che abbia mai guidato. Venivo sorpassato in rettilineo da vetture che mi seguivano 300 metri più indietro".  

Il circuito di Sochi, tra due settimane in Russia, stretto e angusto, ci dirà forse se la Mercedes riuscirà a migliorare la gestione delle gomme, e se la Ferrari riuscirà a fare quel passo avanti che ancora cerca in qualifica. Pochi decimi che ancora mancano, ma fondamentali per facilitare, e di molto, il lavoro la domenica.

Stefano De Nicolo'  @stefanodenicolo