Gt Italiano | Monza, vittoria e titolo per Agostini-Rovera in un finale thrilling
Sul circuito di Monza è andato in scena l’ultimo appuntamento del Campionato Italiano GT Sprint: a conquistare la vittoria e il titolo piloti è stato l’equipaggio del team Antonelli Motorsport, composto da Riccardo Agostini e Alessio Rovera. Dopo un avvio di gara all'attacco e la sosta ai box obbligatoria, il team Imperiale sembrava destinato al trionfo ma, complice uno scroscio di pioggia nell’ultimo quarto d’ora, il duo Postiglione-Mul ha dovuto salutare ogni sogno di gloria. A completare il podio la BMW di Comandini-Johansson, secondi in campionato, e la Ferrari di Fuoco-Hudspeth.
Per la prima volta nel weekend brianzolo le vetture GT sono scese in pista con le gomme da asciutto, creando così una variabile in più: infatti tutti i team non conoscevano le reazioni e la durata degli pneumatici slick. Al pronti via subito le prime scaramucce, con Agostini che abilmente ha tenuto il piede giù oltre il punto di frenata della prima variante, costringendo Mul ad andare lungo sull’erba. Ma è nelle retrovie che ci sono state le fasi più concitate, con Nicola Baldan che è arrivato lungo creando scompiglio a centro gruppo: per il pilota Antonelli è poi arrivata una penalità di cinque secondi da scontare a fine gara. La prima fase è stata di studio fra le prime tre vetture, con Agostini e Mul che hanno progressivamente preso margine nei confronti della BMW guidata da Comandini, ancora in lotta per il titolo.
A rompere gli indugi è stato l’alfiere della Lamborghini Imperiale: l’olandese, complice le prime fasi di doppiaggio sulle vetture GT4, ha sfruttato la scia sul rettilineo principale infilando perentoriamente Agostini. Nulla ha potuto il portacolori del team Antonelli, se non accodarsi all’Huracan sperando di non perdere troppo terreno. Da parte sua, il pilota Lambo ha cercato di spingere mettendo alla frusta sia la vettura di Sant’Agata che gli pneumatici, in modo da avere un buon margine all’apertura del cambio piloti obbligatorio. Infatti, appena si è aperta la finestra dei box, il team Imperiale ha richiamato il suo pilota per essere sostituito da Vito Postiglione. Differente la strategia del team Antonelli, che ha preferito tenere fino all’ultimo Agostini in pista prima dell’avvicendamento con Rovera. La strategia non ha pagato e il driver Mercedes si è dovuto accodare alla Lambo con un distacco di diversi secondi.
Tutto sembrava ormai consolidato, quando l’Audi R8 di Andrea Fontana si è ammutolita per un problema elettrico, fermandosi in Parabolica. Immancabile l’ingresso della Safety Car per permettere ai commissari di spostare la vettura tedesca, con conseguente ricompattamento del gruppo. Come se non bastasse è iniziato a piovere insistentemente sul tracciato e, nell’arco di pochi istanti, si sono riaperti i giochi per il titolo. Il team Antonelli, provando qualcosa di diverso, ha richiamato ai box tutte le sue vetture, in primis quella di Rovera, mentre in casa Imperiale hanno deciso di continuare con le slick. Al restart le condizioni della pista sono diventate ancora più ostiche, con Postiglione che ha iniziato ad avere difficoltà a tenere in pista la sua Lambo, mentre Rovera spingeva per recuperare posizioni. A meno di cinque minuti dal termine il pilota Antonelli si è fatto sotto al potentino che ha provato in tutti i modi a chiudergli la porta. Ma dapprima un lungo in Prima Variante e subito dopo alla staccata della Lesmo, hanno messo in seria difficoltà il pilota Imperiale. Postiglione poi, nell’estremo tentativo di resistere agli attacchi della Mercedes, ha perso il punto di corda nella Parabolica, mandando in testacoda l’Huracan e i suoi sogni di gloria.
Per Alessio Rovera gli ultimi minuiti sono stati una marcia trionfale, a sigillo della bella stagione che si è appena conclusa. Secondo posto per la BMW di Johansson che non ha potuto fare molto, considerando la performance delle vetture che l’hanno preceduto per quasi tutta la gara. A tagliare in terza posizione il traguardo è stato l’ottimo Nicola Baldan che, per via della penalità, è sceso al quarto posto. Il terzo gradino del podio è stato ereditato dalla coppia composta da Antonio Fuoco e Sean Hudspeth, che gli è valsa la vittoria di classe GT3 Pro-Am. Il titolo GT Light è andato alla coppia Lippi-Sernagiotto, con quest’ultimo autore di uno stint iniziale strepitoso, dove ha messo in riga, con la sua vetusta Ferrari 458, le più recenti 488. Infine, in GT4 splendida vittoria tutta in rimonta per la Porsche Cayman, gestita dal team Ebimotors, di Riccardo Pera e Gianluigi Piccioli.
Michele Montesano