Superbike, Imola: en-plein del Pata Honda Team
Giornata memorabile per il Pata Honda Team al Gran Premio d’Italia sul tracciato di Imola. Jonathan Rea vince entrambe le gare in Superbike mentre Lorenzo Zanetti e Michael Van Der Mark fanno doppietta in Supersport. Sorride la parte italiana del team olandese (Carlo Fiorani di Honda Europe, Remo Gobbi di Pata e Lorenzo Zanetti) che si porta a casa un bel bottino di punti. Con la doppietta di Imola, Rea balza al primo posto del Mondiale Superbike con 139 punti contro i 135 di Tom Sykes.
Gara 1. Partenza assolutamente perfetta di Jonathan Rea che mantiene la prima posizione, tallonato dalle Aprilia di Guintoli e Melandri, dalla Ducati di Davies seguito dalle Kawasaki di Sykes e Baz che precedono a loro volta la Ducati di Giugliano. Rea impone alla gara un ritmo forsennato che nessuno riesce a sostenere e così in pochi giri riesce ad accumulare un bel vantaggio e viaggiare solitario verso la vittoria. Nessuno è esente da errori e in questa prima manche se ne vedono abbastanza: clamorosi soprattutto quelli di Guintoli e Sykes che lasciano campo libero a Davies di inserirsi in seconda posizione. Non manca purtroppo l’errore di Giugliano nel tentativo di ricongiungersi alla Kawasaki di Baz: scivolata secca di anteriore alla prima della Rivazza e Giugliano deve dire addio ad un potenziale podio, lasciando strada a Melandri che era rimasto attardato insieme proprio a Giugliano. Il finale di gara è un bel mix di emozioni: errore di Sykes che va lungo alla Variante Alta e deve lasciare la sua terza posizione, ma poi in Variante Bassa ne succedono di tutti i colori…Sykes e Baz infilano le due Aprilia di Guintoli e Melandri riprendendosi podio e quarta posizione. Al traguardo Rea precede Davies e Sykes poi Baz e le due Aprilia di Guintoli e Melandri. Gara 2. Ancora ottima la partenza di Rea che si porta dietro Guintoli e Giugliano poi Melandri, Sykes, Baz e Davies. Rea è scatenato e parte subito in fuga seminando Guintoli e Giugliano. Dopo 4 giri il primo colpo di scena: Melandri comincia a perdere terreno e posizioni per via forse di una scelta di gomme poco felice. Anche Giugliano non riesce a tenere il passo dei primi e deve cedere le posizioni a Sykes, Baz e Davies. Il gruppo di testa è ormai sgranato con Rea da solo seguito da Guintoli che ha 2”5 su Sykes, Davies e Baz, più staccato Giugliano. Dopo metà gara comincia a crollare Guintoli e in pochi giri Sykes e Davies gli si fanno sotto: prima Davies salta Sykes e poi salta anche il francese dell’Aprilia che gli resiste un paio di giri ma poi deve mollare difendendosi da Sykes. Tom accusa qualche problema con le gomme e Baz ne approfitta per sfilargli la quarta posizione dietro a Guintoli. Al traguardo è ancora Rea a passare per primo seguito ancora da Davies e poi Guintoli. Quarta e quinta posizione per le Kawasaki di Baz e Sykes e sesto Giugliano. Melandri finirà 10° e in crisi con le gomme. Supersport. Partono benissimo sia Kenan Sofuoglu che Lorenzo Zanetti, con il bresciano che si attacca subito al turco per stargli dietro e non lasciarlo scappare. Dietro ne succedono di tutti i colori: errori, cadute, dritti. Ne fanno le spese Cluzel (2 volte), Leonov, Baldolini, Tamburini, Coghlan con Van Der Mark che rimane intruppato dietro e non riesce a liberarsi dei piloti che lo precedono. A pochi giri dalla fine il colpo di scena: a Sofuoglu, che aveva quasi 2” di vantaggio su Zanetti, si rompe la frizione ed è costretto a rientrare ai box lasciando la testa della gara a Zanetti. Dietro al 26 c’è la moto gemella di Van Der Mark: tra i due c’è un margine di sicurezza di 3”; Zanetti va dritto verso la vittoria nonostante qualche gocciolina d’acqua sulla pista di Imola, dietro di lui c’è Van Der Mark seguito da Marino e Jacobsen. Dietro a questi quattro c’è un nutrito gruppo di italiani composto da Rolfo, De Rosa, Russo, Bussolotti e Nocco. Al traguardo è Zanetti a passare per primo davanti a Van Der Mark e Marino. Bella la dedica del bresciano che per l’occasione sfoggiava un casco dedicato ad Ayrton Senna con tanto di adesivo "Ayrton Senna Sempre". Marco Pezzoni
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