MotoGP | Honda: il peso dello sviluppo... non fatto!
Si è chiusa l'ultima giornata di test prestagionali MotoGP, tra quindici giorni il mondiale inizierà proprio a Portimao con una Ducati sempre più padrona ed una Honda sempre più ombra di se stessa. Nonostante lo sforzo Honda non ha ancora recuperato il gap di prestazioni nato tra il 2020 e il 2021 quando ha dovuto fare a meno di Marc Marquez. A confermare il ritardo di Honda, l'incredibile lavoro di Ducati e Bagnaia che durante la simulazione delle gara sprint ha tolto oltre sette decimi al suo record del 2021.
HONDA NELLE MANI DI MARQUEZ
Per trovare l'origine dei problemi di Honda bisogna tornare indietro di ormai oltre due anni. La stagione MotoGP 2020 è iniziata a luglio a causa della pandemia scoppiata pochi giorni prima del via del motomondiale. A Jerez Marc Marquez mostrò un'incredibile superiorità, dopo esser scattato al comando della gara era finito in ghiaia ripartendo dal fondo della classifica. In pochi giri era tornato in lotta per il podio ma come tutti ormai sappiamo a quattro giri dal termine finì nuovamente a terra. La moto gli colpisce il braccio rompendogli l'omero e facendo iniziare il calvario per il pilota di Cervera.
Marquez provò a tornare in pista solo pochi giorni dopo ma questo ha solo peggiorato la situazione. Nei giorni successivi la placca si ruppe mentre lo spagnolo provava ad aprire la portafinestra di casa. Nuova operazione, la seconda, ne arriveranno altrettante nei due anni successivi. Marc rientrerà in gara solo alla terza gara del 2021, centrando la settima posizione a Portimao. Il 20 giugno di quell'anno poi il ritorno alla vittoria in MotoGP nel GP del Sachsenring, successo bissato nel finale di stagione ad Austin e Misano. Tre vittorie in una stagione dove il titolo intanto era andato in casa Yamaha ma che aveva visto la Ducati vincere il titolo costruttori con un Francesco Bagnaia quasi infallibile nel finale di stagione.
Il 2022 è però un vero e proprio dramma, la nuova moto mostra una buona competitività solo in Qatar dove Pol Espargaro centra il podio, da li in poi le buone prestazioni però iniziano a latitare. Marc al Mugello comunica a Honda e stampa che si opererà per la quarta volta. La RC213V perde il suo miglior interprete e Honda perde nuovamente la rotta. Quando rientra Marc riesce a centrare la pole a Motegi oltre che il podio a Phillip Island ma la vittoria è sempre lontana.
SVILUPPO FERMO ASPETTANDO MARC
Ora che abbiamo rinfrescato la memoria sugli ultimi due anni e mezzo abbastanza complessi di Marc Marquez possiamo passare a quello che è successo in HRC. Marquez e Honda arrivavano alla stagione 2020 da campioni del mondo MotoGP per il quarto anno consecutivo. Il 2019 era stato un anno di assoluto dominio del campione spagnolo che chiuse con dodici vittorie, sei secondi posti ed un ritiro. Moto e pilota erano al loro meglio, un tutt'uno apparentemente imbattibile. La prima gara del 2020 stava di fatto mostrando lo stesso copione, con un Marc Marquez in grado di recuperare su tutti ed andando a riprendersi il podio.
Quando Marc si fece male, Honda bloccò lo sviluppo della RC213V convinta che l'assenza di Marc sarebbe stata solo di qualche gara. L'assenza di Marc dalla MotoGP però come detto si protrasse fino a Portimao 2021, terzo weekend della stagione. Marc ritrovò la RC213V di fatto identica alla 2020 con la quale stava facendo il bello ed il cattivo tempo prima della caduta. A confermarci tutto questo non sono nostre sensazioni ma le parole di Lucio Cecchinello più volte intervenuto a Motorbike Circus negli ultimi mesi. Marc con la RC213V 2021 ha vinto, come ricordato in precedenza, tre gare MotoGP. Niente di strano, era la moto con cui aveva dominato il 2019 e con la quale stava per dominare la stagione 2020.
LA RC213V 2022 CAMBIA TUTTO
Dopo aver subito l'assenza di Marc per due stagioni, Honda ha deciso così di cambiare completamente la propria MotoGP. La RC213V 2022 infatti è una vera e propria rivoluzione rispetto alla ormai datata 2021. Cambia la distribuzione dei pesi, scelta voluta per rendere più facile la moto ai piloti che non portavano il #93 sul cupolino. Il maggior carico sul posteriore permette ai piloti di sfruttare meglio l'accelerazione, nei test di Losail 2022 la RC213V infatti risulterà tra le più veloci, quasi alla pari della Ducati. Ciò che però ha perso la nuova moto è l'affilato anteriore che permetteva a Marc Marquez di fare quelle incredibili staccate che gli hanno consentito di vincere sei titoli MotoGP.
La RC213V 2022 dunque è la prima e vera propria moto di nuova generazione di Honda. Ducati aveva a partire dal 2021, aperto nuove porte nell'aerodinamica e nella geometria delle moto. Sulla GP21 infatti debuttarono i convogliatori d'aria nella parte bassa della carena utili a generare carico aerodinamico in curva, oltre ovviamente ai famigerati "abbassatori". Oggi arrivati al secondo anno di sviluppo di questi dispositivi possiamo vedere il frutto del lavoro degli uomini di Borgo Panigale.
QUANTO COSTA QUESTO RITARDO?
I test appena terminati a Portimao ci permettono di capire quale è il reale distacco di due anni di sviluppo. Il precedente record della pista di Portimao apparteneva a Francesco Bagnaia, fatto nelle qualifiche del GP d'Algarve 2021 in 1'38"725. Nella stagione 2022 a causa della pioggia caduta il sabato durante il turno di qualifiche, il record della pista non è stato battuto, cadde solo il record in gara migliorato di pochi centesimi da Fabio Quartararo. Dopo due anni di lavoro su "abbassatori" ed aerodinamica, ieri Bagnaia ha fermato il cronometro in un impressionante 1'37"968. Oltre sette decimi meglio della sua stessa pole del 2021.
Ducati ha dunque migliorato la propria Desmosedici GP di quasi un secondo lavorando sodo su questi aspetti che Honda in questi due anni di mancato sviluppo aveva sospeso. Il miglior tempo nel GP d'Algarve 2021 per Honda fu quello di Pol Espargaro in 1'39"058. Possiamo affermare con certezza che se Marquez fosse stato presente avrebbe sicuramente fatto meglio del compagno di squadra scendendo probabilmente sotto il muro del 39". Lo spagnolo di Cervera ieri ha firmato il suo miglior passaggio in 1'38"778. Solo tre decimi meglio del tempo di Pol di due anni fa ma soprattutto otto decimi più lento di Francesco Bagnaia. Un tempo simile alla pole fatta proprio dal torinese nel 2021 quando Ducati iniziò a lavorare su aerodinamica e "abbassatori".
COSA ASPETTARSI DA HONDA?
Difficilmente viste le premesse Marc Marquez potrà lottare per conquistare il suo nono titolo mondiale MotoGP. Honda è ancora indietro con lo sviluppo aerodinamico e sembra che le case giapponesi, oltre a copiare le idee delle italiane non riescano a fare. Questo potrà essere un grosso limite per Honda e Marc Marquez chiamato a dover nuovamente fare la differenza su una moto che visti i tempi dei test fatica ad entrare in top10 sul giro secco. Marc Marquez si è detto però ottimista e quella di ieri per lui è stata la miglior giornata di test di questo 2023.
Nonostante il tempo effettivo sia lontano dalle posizioni di vertice è convinto che se la gara si fosse svolta oggi avrebbe avuto un passo per lottare tra la quinta e la decima posizione. Mancano meno di quindici giorni al via effettivo della MotoGP, tra pochi giorni avremo i primi verdetti del 2023.
Mathias Cantarini