Bianchi in condizioni "critiche ma stabili"
Nella tarda serata giapponese è finalmente giunto un comunicato ufficiale, diramato da parte del team Marussia, nel quale sono stati resi noti maggiori dettagli a proposito delle condizioni dello sfortunato Jules Bianchi, rimasto coinvolto domenica in un terribile incidente durante la gara di Suzuka. Secondo quanto riportato nella nota, diffusa congiuntamente con i familiari del pilota e i medici del General Hospital di Yokkaichi (dove il francese si trova ricoverato nel reparto di terapia intensiva), Bianchi ha riportato "una lesione assonale diffusa e le sue condizioni sono critiche ma stabili". La sua famiglia ha tenuto a ringraziare tutti coloro che da ogni parte del mondo hanno manifestato il proprio supporto, e pur rimarcando la difficoltà del momento ha sottolineato come "i medici stiano svolgendo un ottimo lavoro, offrendo la migliore assistenza possibile sin dal momento immediatamente successivo all'incidente".
Presenti in ospedale, oltre naturalmente ai familiari del pilota giunti da Nizza, anche il manager Nicolas Todt ed il noto professor Gerard Saillant, presidente della commissione medica FIA che era stato anche presente all'ospedale di Grenoble dopo l'incidente sugli sci di Michael Schumacher dello scorso 29 dicembre. Inoltre, dall'Italia è arrivato anche il professor Alessandro Frati dell'università La Sapienza di Roma, volato in Giappone dietro richiesta della Scuderia Ferrari. Nel bollettino non è stato fatto accenno all'eventuale seconda operazione che Bianchi avrebbe subito nella serata di domenica, ed è stato reso noto che ulteriori comunicati verranno diffusi solamente "quando verrà ritenuto opportuno".
Naturalmente, è al momento impossibile (soprattutto con i pochi elementi a disposizione) azzardare delle ipotesi in merito alle possibilità di recupero del pilota francese: il danno assionale diffuso si verifica solitamente come conseguenza di una forte decelerazione che provoca l'urto del cervello contro la scatola cranica, e la sua gravità può variare in base all'intensità del trauma subito. Fondamentali, come spesso avviene in questi casi, sono le ore immediatamente successive all'impatto, anche se i tempi potrebbero rivelarsi decisamente lunghi. Di sicuro, la giovane età del pilota ed il suo ottimo stato di forma possono essere elementi in grado di aiutare il suo decorso post-operatorio. Non occorre farsi troppe illusioni ma, al tempo stesso, nemmeno perdere la speranza: l'incidente è stato molto grave e, come mostrato dalle immagini riprese da uno spettatore, l'impatto contro il mezzo di soccorso a dir poco agghiacciante. Non resta che sperare. Forza Jules.
Marco Privitera
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