F1 | Gp Malesia, dalla prima all'ultima fila: la rimonta disperata di Sebastian
"Voglio vincere tutte le gare che restano". Le parole di giovedì di Sebastian Vettel suonano ora come una beffa, quasi uno scherzo amaro alla luce di quanto successo. Approfittando del campo libero, Hamilton fa 70 come le sue pole in carriera, con numeri ormai che riscrivono i record ad ogni gara. Anche se non ha rubato nulla e come al solito ha messo in pista il suo giro migliore e nel momento giusto. E mentre il rivale per la conquista del titolo partirà primo, Sebastian Vettel scatterà dall'ultima casella della griglia, dietro le Sauber, per capirci. Persino le McLaren oggi fanno meglio e si portano abbastanza agevolmente in Q3.
Il motore sostituito dopo la Fp3 di questa mattina non ha funzionato a dovere, e il turbo ha fatto i capricci e appiedato Sebasian. Senza un solo giro cronometrato la qualifica non è durata che pochi secondi, per un risultato impietoso e severo. Dopo Singapore la Ferrari sconta di nuovo una jella nera, con l'eroe Vettel mestamente ultimo e il cavaliere Hamilton primo, scenario che materializza gli incubi peggiori di tutti i tifosi. Quei pochi minuti del Q1 sono infatti sufficienti per dare un'idea di quanto sarà difficile la gara e quanto servirà, una volta di più anche la fortuna, questa sconosciuta.
Una gara in salita e una scalata che diventa difficilissima, quasi proibitiva, con il rammarico di vedere l'altra macchina, quella che dovrebbe in teoria lavorare ai fianchi, come un prezioso gregario, in prima fila proprio accanto ad Hamilton a soli 45 millesimi di distacco. Macchina veloce, bilanciata, in palla fin da ieri; rammarico doppio quindi. Non consola in alcun modo che Vettel potrà cambiare tutti gli elementi della sua power unit e scattare con motore fresco e gomme in più per una gara che sarà tutta d'attacco. Sperando a questo punto nella pioggia, fino a ieri pericoloso jolly da esorcizzare, ma ormai quantomai atteso elemento di incertezza per sparigliare le carte e trasformare il Gran Premio in una roulette. Uno scenario, questo, in cui Raikkonen è chiamato al più scontato quanto proibitivo dei compiti: mettersi davanti ad Hamilton e fermare la sua inevitabile cavalcata verso la vittoria per favorire il più possibile la rimonta di Vettel. Un compito difficile, ingrato, quantomai proibitivo vista la fame di Hamilton che già intravede il premio grosso e la possibilità di allungare ancora in classifica. Raikkonen sarà chiamato perciò a fare il suo lavoro, dimostrando di meritare quel rinnovo di contratto che anno dopo anno continua a legarlo alla Ferrari, a opinione di molti in modo inspiegabile.
di Stefano De Nicolo'