MotoGP | GP Portogallo, Sprint: dalla pole al podio, Márquez salvatore Honda
Sabato da incorniciare per Marc Márquez, che lascia subito il segno nel primo weekend della stagione di MotoGP. Una pole e un podio nella Sprint Race: questo il bottino dello spagnolo finora, unico pilota Honda in grado di fare la differenza e di tenere a galla una moto ben lontana dall'essere competitiva.
DALLA Q1 ALLA POLE (CON RECORD DELLA PISTA)
Fuori dalla top ten dopo le prove libere, in mattinata Marc si è visto costretto al passaggio in Q1. Sul tracciato portoghese, trainato dal compagno di squadra Mir, ha fermato il cronometro in 1:37.675 al primo tentativo: record (provvisorio) e passaggio al turno successivo assicurato. Nel Q2, poi, Márquez è tornato ad essere l'alieno di sempre: all'ultimo tentativo sfrutta tutta la scia della Ducati di Enea Bastianini e ottiene la pole in 1:37.226, firmando così il nuovo record della pista.
Strategia perfetta, ma anche obbligata per l'otto volte Campione del Mondo, la cui moto non è ancora al livello della concorrenza. È lo stesso Márquez ad averlo ammesso ai microfoni di Sky Sport: "Non è il modo più bello per fare la pole, ma è l’unico che ho a disposizione al momento. È un punto di forza del mio stile di guida e devo sfruttarlo al massimo. Non siamo in una posizione 'reale', ma cercherò di fare il meglio possibile in vista della Sprint Race".
PRIMA SPRINT RACE E PRIMO PODIO
Nel pomeriggio è arrivata la tanto attesa Gara Sprint: dodici giri al cardiopalma, dove il centauro spagnolo non ha sbagliato nulla e ha saputo approfittare degli errori altrui per conquistare il primo podio (e i primi punti) della stagione.
Nuovo format, vecchio Márquez: nonostante l'evidente gap tecnico tra Honda e prime della classe il Cabroncito è tornato a livelli a cui ci aveva abituato, guidando al di sopra dei problemi della moto e portando a casa un importante risultato per la Casa, ma anche per il morale. L'aspetto positivo da sottolineare è senza dubbio la ritrovata forma fisica: "Sono molto contento perché posso guidare come voglio io. Non voglio dire che andiamo forte, però oggi in gara ho potuto spingere la moto al massimo, cosa che negli ultimi due anni non ho potuto fare", ha detto il fenomeno di Cervera.
Marc dunque è tornato. Ora manca solo Honda, anche se la squadra sta lavorando duramente per permettergli di tornare al top, anche "fino a tardi", come ha dichiarato lui stesso. Lo spagnolo ha piena fiducia nel suo team: "Mi hanno suggerito come gestire al meglio la moto attuale in base al mio stile di guida. Questo è molto difficile da dire a un pilota, ma sono molto felice e grato di questa fiducia reciproca."
Giorgia Guarnieri
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