Ancora una volta, nella gara di MotoGP del GP d'Austria, Fabio Quartararo è stato l’unico pilota Yamaha a fare la differenza. Basti pensare che la seconda moto della casa nipponica al traguardo è stata quella di Andrea Dovizioso in 15° posizione. Ma non solo: Fabio è stato l’unico capace di interrompere il monopolio Ducati, con sei moto che hanno conquistato le prime dieci posizioni alla fine della gara al Red Bull Ring. Risultati che lasciano Quartararo come l’unico uomo a portare sulle spalle la responsabilità del marchio giapponese.

QUARTARARO VS. LE DUCATI

È risaputo che la natura del Red Bull Ring non giochi a favore delle Yamaha, ma Fabio Quartararo è l’eccezione che conferma la regola. Il francese scattava dalla quinta posizione e subito si è piazzato dietro il gruppo di testa: Bagnaia, Miller e Martín. Da solo, ancora una volta, nella lotta contro le Ducati. Fatti i conti con Martín, ha effettuato una manovra che di sicuro entrerà nella lista dei momenti più belli di questa stagione: sorpasso su Jack Miller nel cambio di direzione della chicane per conquistare la seconda posizione.

Fabio è passato sotto il traguardo secondo a soli 0.492 decimi da Pecco. “Sono molto contento perché dal venerdì mattina sono stato tra le Ducati. È stata una gara difficile perché per fare un sorpasso devi aspettare che qualcuno faccia un errore. E questo è quello che ha ritardato il mio arrivo alla posizione di Pecco. Sono comunque felice perché abbiamo fatto una bella gara”, ha dichiarato Fabio Quartararo ai microfoni di Sky.

PNEUMATICO: SCELTA DECISIVA

A Silverstone i problemi nella gomma posteriore di Fabio Quartararo si sono sentiti. Problemi che non gli hanno permesso di guidare comodamente la M1 finalizzando la gara in ottava posizione.

A Spielberg invece, la decisione della gomma era fondamentale per non rischiare ancora: “Ho deciso la gomma cinque minuti prima di partire. Avevo scelto di montare hard-soft ma dopo ho scelto hard-media. Non volevo giocarmela ancora una volta come a Silverstone. Magari la soft andava meglio, ma siamo andati sulla scelta più sicura”, ha sottolineato Fabio Quartararo dopo la gara.

MA DOVE SONO LE ALTRE YAMAHA?

I problemi di Franco Morbidelli con la Yamaha sembrano non finire. Il compagno di squadra di Quartararo ha appena sommato 26 punti in 13 gare. Nel GP di Austria è caduto nei primi giri segnando un altro zero sul tabellino.

Anche Darryn Binder, con la Yamaha del Team WithU, è caduto al sedicesimo giro. Il miglior risultato del sudafricano in questa stagione è stata una decima posizione nel già lontano GP di Indonesia.

L’unica altra Yamaha a punti, oltre a quella del leader del mondiale, è stata quella di Andrea Dovizioso che ha chiuso in quindicesima posizione. Le evidenti difficoltà di "Dovi" con la Yamaha hanno accelerato la sua decisione di abbandonare la MotoGP, visto che si ritirerà al termine del GP di Misano.

QUALE STRADA PRENDERE?

La Yamaha non è migliorata rispetto all’anno scorso e i risultati parlano da soli. Fabio Quartararo è leader del mondiale con una moto nettamente inferiore, mentre Franco Morbidelli, Andrea Dovizioso e Darryn Binder hanno totalizzato insieme 47 punti. Un dato allarmante in confronto ai 200 punti con cui Quartararo chiude il GP di Austria. Yamaha dovrà essere in grado di risolvere i problemi per creare una moto che sia guidabile anche da altri piloti. Altrimenti, il rischio è di avere una moto per un solo campione, come avvenuto anche nel caso di Honda e Marc Márquez.

Victoria Ortega Cabrera