MotoGP | GP Spagna, Bagnaia: “Ho seguito Márquez, lui forte nel T3”
Pecco Bagnaia definisce “molto positivo” il venerdì di libere a Jerez chiuso con il nuovo record della pista. Umore identico anche per i due diretti inseguitori, Viñales e Márquez.
Altro venerdì, altro record infranto per questa MotoGP sempre più veloce ed estrema. Oggi a battere il riferimento di Bagnaia del 2022 – che era di 1.36.170 – sono riusciti in tre. Lo stesso Bagnaia, l’Aprilia di Maverick Viñales e la Ducati 2023 di Marc Márquez.
Bagnaia felice del suo venerdì
Il Campione del Mondo ha chiuso il venerdì di libere al comando della classifica con un 1.36.025, frutto di un time attack finale eseguito alla perfezione. Bagnaia, che nonostante tutto non nasconde di voler tenere i piedi per terra in vista del resto del weekend, si è però definito molto contento del lavoro svolto oggi che lo pone al livello dei rivali più temibili sia sul passo sia sul giro secco.
“Abbiamo pianificato un po’ questo venerdì come un test, viste le difficoltà degli ultimi fine settimana, e ha funzionato perché siamo riusciti a provare più cose del solito e sono contento, siamo riusciti a trovare un feeling che mi mancava da tempo in frenata e in ingresso ed è stato un bel passo in avanti. Lo abbiamo provato a metà della P2 questo step grosso e ha funzionato molto bene, siamo contenti sia sul passo sia sul time attack. Anche quello mi mancava da un po’, è un venerdì positivo. In tanti vanno forte in questa pista, siamo tutti molto vicini, ci sono Maverick e Marc, anche Morbidelli è andato molto forte. Bezzecchi è andato forte, anche Jorge è andato molto bene. Molti erano con la soft, altri con la media. È difficile fare un paragone, siamo in tanti”.
Oggi in pista si è anche ribaltata la situazione con Marc Márquez, con l’italiano che ha seguito lo spagnolo per coglierne i segreti nel T3 dove lo spagnolo va molto forte.
“Ho visto che c’era bisogno di fare il tempo e ho visto che anche lui era nella mia stessa direzione, c’era una bandiera gialla e ho dovuto spingere. Non è l’ideale, per come guido io, stare dietro a qualcuno, ma devo dire che lui riesce ad essere molto veloce in curva 7 e secondo me è un qualcosa che, grazie all’esperienza con Honda, è riuscito a portare in Ducati. Stamattina vedevo che era molto forte nel T3, ho visto cosa sta facendo e ha funzionato”.
Viñales al livello di Austin
Secondo, a un decimo di distacco da Bagnaia, ha chiuso Maverick Viñales, con il recente vincitore ad Austin che ha definito questa “una gran giornata” dato il tempo sotto il record della pista e nonostante il secondo posto finale dietro a Pecco. Per lo spagnolo, Aprilia è riuscita a mantenere lo stesso livello di prestazioni tenuto al COTA e nel box di Noale c’è già la consapevolezza di dove serve migliorare.
“È stata una gran giornata, siamo riusciti a tenere lo stesso livello di Austin. Qui a Jerez tutti iniziano ad un ottimo livello perché tutti provano qui, se noi siamo al top è un’ottima notizia. Siamo solo al venerdì ma sappiamo cosa fare da oggi a domani e da domani a domenica e lo faremo. So chiaramente cosa devo migliorare: per me in particolare sono le frenate [i punti dove migliorare, ndr] come alla 1, alla 2 e alla 6. Questo è il punto principale per fare uno step. Non penso che siamo perfetti per quanto riguarda il freno motore, quindi, non riesco a estrarre il massimo dalla moto. Dove siamo messi meglio? È difficile da dire, il nostro obiettivo dev’essere quello di non perdere troppo terreno dove siamo più deboli e cercare di guadagnare tanto dove siamo messi meglio. È la nostra mentalità. È vero che siamo messi bene nel T4, ma allo stesso tempo perdiamo 3 decimi nel T3. Sento comunque che abbiamo parecchio potenziale”.
Márquez: “L’adattamento è chiuso, obiettivo podio”
Terzo, a 43 millesimi da Viñales, c’è Marc Márquez, che ritiene “positivo” il decimo di ritardo subito da Bagnaia e identifica il suo problema nel vento pomeridiano che ne ha condizionato il tempo finale.
“Questa mattina ero più veloce delle altre Ducati, mentre nel pomeriggio con il vento ho fatto più fatica nelle curve veloci dell’ultimo settore e stavo iniziando ad avere problemi anche in curva 5, tutte curve a destra dove il vento stava salendo. Stavo facendo più fatica del solito. Devo capire dove ho perso quei due decimi, alla fine sono un decimo più lento di lui [Bagnaia, ndr] ed è positivo”.
Secondo Márquez, dopo le prime 3 gare è finita la sua fase di adattamento alla Desmosedici nonostante sia, per lui, “impossibile” cambiare lo stile di guida usato nel periodo con Honda, e ora per sua ammissione può concentrarsi sui dettagli e sul suo obiettivo principale in questa fase che è quella di tornare sul podio alla domenica.
“La cosa positiva è che possiamo dire che la fase di adattamento si è conclusa, adesso dobbiamo lavorare sui piccoli dettagli. Ormai mi sono adattato alla moto, nelle FP1 ho fatto vedere che ho subito preso il ritmo non appena sono sceso in pista. È vero che ad ogni gara ci sono piccoli problemi da sistemare, non abbiamo ancora messo tutto insieme in un weekend con l’obiettivo di portarci a casa il primo podio, questo è l’obiettivo delle prossime due gare, dopodiché serve esserci in modo costante e poi possiamo trovare il modo di vincere”.
Come affermato da Bagnaia, l’italiano non ha nascosto di aver seguito lo spagnolo per carpirne i segreti nel terzo settore e Márquez l’ha presa con filosofia facendo riferimento allo scorso anno quando era lui a seguire Pecco.
“Sono le corse, ma è positivo per me, quando usano la tua scia significa che sei veloce. Lo scorso anno ero io ad usarla, adesso è il contrario. Magari è riuscito a comprendere il T3, se io dovessi seguirlo nella Sprint potrei capire meglio il T4. È naturale nelle corse, a volte tu segui gli altri, a volte è il contrario”.
Da Jerez, Mattia Fundarò