Moto2 | Ciao Luis... il Paradiso dei campioni ha una nuova stella
Tutto è avvenuto alla curva 12, in un punto in cui non c'è ghiaia nella via di fuga e quindi la moto non ha avuto modo di rallentare la sua corsa. Una caduta apparentemente come tante, che si è rivelata mortale a causa dell'impatto contro la moto che (a quanto sembra) lo avrebbe colpito sul collo: il punto più fragile per tutti i motociclisti, quello che li rende così umani, a discapito di ciò che può sembrare vedendoli girare in pista gara dopo gara.
Salom è stato prontamente soccorso, prima in pista, poi in ambulanza, al centro medico e infine in ospedale, ma fin dai primi momenti si è capito che il suo non era un banale incidente bensì qualcosa di più drammatico. Fino alla tragica notizia che ha confermato il suo decesso alle 16:55. Correva fin da bambino Luis, grazie a quella passione che oggi fa quasi male ricordare: era arrivato in 125 nel 2009 prendendosi poi grandi soddisfazioni, come nel 2012, quando aveva chiuso secondo nel campionato Moto3 dopo una stagione bella e combattuta fino all'ultimo.
Nel 2014 era passato in Moto2 sulla Kalex del team Pons HP40, al fianco di Maverick Vinales, salendo due volte sul podio nel suo anno da rookie, quest'anno era entrato nel team SAG ed aveva iniziato bene la stagione, con un secondo posto in Qatar, a conferma del suo promettente talento.
Ci lascia con 118 gare disputate, 9 vittorie e 25 podi, ma soprattutto ci lascia troppo presto.
In queste situazioni non ci sono cose giuste da dire, parole che possano in qualche modo lenire il dolore della famiglia, degli amici, dei piloti che in queste ore stanno lasciando messaggi di cordoglio accompagnati da una grande tristezza; non è facile capacitarsi della morte di un ragazzo che inseguiva il suo sogno con impegno e passione, possiamo solo sperare che adesso sia con Marco, Shoya, Daijiro e tutti gli altri giovani piloti che come lui sono stati sfortunati e che non dimenticheremo mai.
Noi, qui, dobbiamo intanto solo ricordarci che coloro i quali sfrecciano sulle piste di tutto il mondo non sono supereroi, ma esseri umani.
Alice Lettieri