Merito soprattutto di Sebastian Vettel, il quale si accontenta del platonico titolo di vice-campione del mondo al termine di una stagione che per larghi tratti lo aveva visto comandare la classifica. La gara di Abu Dhabi non rappresenta però una fotografia adeguata della stagione, visto che i due team hanno navigato lungamente su livelli piuttosto vicini prima che la Casa anglo-tedesca prendesse decisamente il sopravvento nella seconda parte di campionato. Il vero punto di svolta della stagione è arrivato subito dopo la pausa estiva, con le tre vittorie consecutive messe a segno da Lewis Hamilton ed i successivi passi falsi di Vettel, che tra incidenti (Singapore) e guai di affidabilità (Malesia e Giappone), ha di fatto perso qualsiasi possibilità di giocarsi le proprie carte nel finale di campionato.

Eppure, la stagione appena conclusa non ha mancato di regalare momenti di certo emozionanti, con i due colossi del Circus che hanno recitato il ruolo di indiscussi protagonisti al cospetto di una Red Bull che (nonostante le tre vittorie conquistate) chiude con un bilancio al di sotto delle aspettative la propria stagione. Le vetture di Milton Keynes hanno pagato lo scotto di un inizio di campionato non all'altezza, prima di affrontare un lento recupero che le ha viste alternare picchi quasi inaspettati (come in Messico) a continui guai di affidabilità, come evidenziato dai ben tredici ritiri collezionati nel corso della stagione.

Chiude al quarto posto la Force India, capace di mettere in mostra per tutto l'arco del campionato una costanza di rendimento impressionante, specie se si pensa ai limitati mezzi economici della scuderia se messi a confronto con quelli dei top team. Perez e Ocon, pur eccedendo in più di una occasione (l'episodio di Spa è ancora negli occhi di tutti) si sono spinti a vicenda e se la squadra sarà capace di gestire la loro rivalità così come accaduto nell'ultima parte di campionato, allora il team non potrà che trarne beneficio. A sottolineare la bontà dell'annata Force India anche gli oltre 100 punti finali di vantaggio accumulati in classifica nei confronti della Williams, la quale ha pagato lo scotto di poter contare su un unico pilota (Massa, ovviamente) per poter sviluppare la vettura. Resta da vedere cosa potrà accadere nel 2018, con uno Stroll ancora acerbo che verrà affiancato dal rientrante Kubica, quest'ultimo però assente dalla Formula 1 da ben sette anni.

La lotta per il sesto posto finale ha rappresentato uno dei temi più interessanti del round finale di stagione. Alla fine, ad avere la meglio è stata meritatamente la Renault, apparsa nettamente più convincente nella seconda parte di stagione e sicuramente rafforzatasi grazie anche all'innesto di Carlos Sainz. Discorso inverso invece per Toro Rosso, con il team faentino autore di un finale da dimenticare, contrassegnato dalle rotture a ripetizione dei propulsori (guarda caso, proprio della casa transalpina...) e con due piloti apparsi per il momento non adeguati a sostenere il team in una fase così delicata dell'anno. Per Haas l'impatto con la Formula 1 è stato meno felice rispetto all'annata d'esordio, con un 2017 che ha visto le monoposto americane collezionare solo due settimi posti quali migliori risultati e due piloti autori di qualche errore di troppo.

A chiudere la classifica la McLaren, risollevatasi nel finale dopo un inizio di stagione da incubo, la quale può parzialmente consolarsi pensando al fatto che dal prossimo anno potrà contare sulle Power Unit Renault, sancendo così la parola fine ad un triennio a dir poco disastroso con Honda. Fanalino di coda la Sauber, ma per il team elvetico già il solo fatto di essersi sollevato dalle sabbie mobili in cui era sprofondato rappresenta già un successo: l'innesto di nuovi capitali e risorse provenienti da Maranello e ed il futuro apporto di Leclerc e (speriamo...) Giovinazzi, non potrà che giovare alle ambizioni del team in chiave 2018.

Per adesso tutti (o quasi...) rimangono a Yas Marina per i test gomme, dopodiché sarà veramente il momento di rompere le righe e pensare esclusivamente al 2018. I test di Barcellona sono già dietro l'angolo...

Da Abu Dhabi - Marco Privitera