La nuova Rossa indossa l'abito...bianco per dare la caccia al titolo 2016. Aspetto cromatico a parte, osservando la nuova SF16-H sono numerose le novità che balzano all'occhio già al primo sguardo. D'altronde, la necessità di dover colmare il gap tecnico con la Mercedes ha imposto agli uomini del Cavallino di dover "osare" qualcosa in più rispetto al passato, attraverso soluzioni tecniche in certi casi estreme e che talvolta rappresentano un coraggioso, per certi versi, ritorno al passato.

Ed è proprio seguendo questa filosofia che la vettura partorita dallo staff tecnico diretto da James Allison ha scelto di adottare la sospensione push-rod all'anteriore, secondo una tendenza che con ogni probabilità verrà adottata quest'anno anche dal resto dello schieramento. Sempre rimanendo nella zona anteriore, è stata abbandonata la versione lunga del muso presente sulla SF15-T, optando per una soluzione decisamente più corta, con l'ormai "classica" protuberanza centrale: il tutto con l'obiettivo di convogliare un maggiore flusso d'aria all'interno dei due piloni per incrementare l'efficienza a livello aerodinamico. Il muso, inoltre, presenta anche un nuovo vanity panel che potrebbe nascondere un sistema di S-Duct, conferendo allo stesso un aspetto ancora più a spiovente; per quanto riguarda l'ala anteriore, essa sicuramente rappresenta una soluzione provvisoria, trattandosi della stessa adottata sulla vecchia monoposto a partire dalla gara di Austin.

Altra zona soggetta a grande attenzione, come confermato dalle parole del chief designer Simone Resta, è quella delle fiancate: l'impressione generale è quella di una grande cura dedicata ai dettagli, alla miniaturizzazione delle componenti ed alla disposizione dei radiatori. Il risultato è quello di pance più corte e decisamente rastremate, soprattutto nella zona posteriore, dove stupisce la zona Coca-Cola che, per le dimensioni ridotte, ricorda molto quella della McLaren 2015. Le fiancate presentano delle bocche d'ingresso con andamento simile rispetto al passato ma evidentemente più alte, grazie anche a una diversa disposizione dei radiatori, mentre i deviatori di flusso denotano una forma a ponte e sono costituiti da un elemento singolo che si collega alla parte superiore della fiancata.

 

Interessanti le novità apparse nella zona dell'airscope e del cofano motore: la presa d'aria assume ora una forma più tondeggiante rispetto al passato, mentre subito dietro spuntano due "alette" in prossimità della telecamera di bordo, utili al fine di convogliare l'aria verso il posteriore e garantire un maggiore carico nella zona, con la pinna sul cofano motore che appare meno pronunciata rispetto al passato.

Detto dell'eccellente lavoro svolto nella parte finale delle fiancate, al posteriore (in attesa di nuove immagini) si può intuire la presenza del triplice scarico, con i due condotti della valvola wastegate posti ai lati e più in basso rispetto a quello principale: il tutto naturalmente per adeguarsi al nuovo regolamento volto ad incrementare il sound delle Power Unit. Sempre nella zona posteriore, dall'aspetto decisamente pulito, l'ala non ha subito apparenti modifche rispetto all'ultima versione montata sulla SF15-T, compreso il monopilone di sostegno sul quale poggia il monkey seat.

 

Per concludere, qualche dato: sono state (secondo quanto comunicato dalla stessa Ferrari) ben 1500 le ore complessivamente trascorse in galleria del vento per sviluppare la nuova monoposto, con oltre 250.000 ore di lavoro nel Reparto Produzione e 700 persone impiegate per la realizzazione del progetto. Adesso tocca alla pista emanare le proprie sentenze: da Maranello a Barcellona il passo è molto breve.

Marco Privitera