FIA F2 | Intervista a Nyck De Vries: "Qui a Monza per onorare il ricordo di Hubert"
Il paddock della Formula 2 si ritrova in pista a Monza, a pochi giorni di distanza dal terribile week-end di Spa-Francorchamps che è costato la vita ad Anthoine Hubert. Sul circuito brianzolo, a presentarsi in qualità di leader della classifica assoluta è il pilota olandese Nyck De Vries, chiamato a gestire un margine di 30 lunghezze nei confronti di Nicholas Latifi. Alla vigilia dell'appuntamento nel Tempio della Velocità, con lui abbiamo parlato in un'intervista a 360°, con particolare attenzione a quelli che potrebbero essere i futuri passi della sua carriera.
Ad accoglierci il team ART GP, presenza storica nella categoria cadetta e capace di conquistare cinque titoli piloti nel corso degli anni, di cui l'ultimo proprio lo scorso anno con George Russell. Ma prima di addentrarci negli aspetti legati alla stretta attualità di questo week-end, è impossibile non esordire con un "Come va, Nyck?" che inevitabilmente rievoca i freschi ricordi di una tragedia impossibile da cancellare.
"E' una domanda a cui è difficile rispondere - afferma con un sospiro - visto che ci troviamo qui ma abbiamo Anthoine nella nostra mente e nei nostri cuori. La vita continua e cercheremo di fare tutto questo in suo onore".
Hai un ricordo che ti lega a lui in particolar modo? Quello che posso dire è che noi tutti lo ricordiamo come un ragazzo molto socievole, ricco di talento e intelligente. Una bella persona, molto corretta: la vita a volte è molto crudele. Non sarebbe dovuto accadere...a volte è una questione di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, ma purtroppo non si può tornare indietro.
Come hai detto tu, la vita continua e adesso ci troviamo qui a Monza. Le tue performance sono state molto positive e costanti quest'anno, tranne rare eccezioni. Credi che il fatto di essere tornato in Art GP ti abbia aiutato per poter respirare un'aria più familiare e consentirti di esprimere le tue doti al meglio? Sicuramente. Anche Prema è un team molto valido, mi hanno supportato molto e anche loro hanno un potenziale in grado di lottare per il titolo. Credo da parte mia lo scorso anno di aver commesso qualche errore di troppo, specialmente nella prima parte della stagione, perdendo punti importanti che alla fine si sono rivelati decisivi nell'impedirmi di lottare fino in fondo per il campionato. Ma da quell'esperienza ho potuto imparare molto ed il fatto di essere tornato in Art GP mi ha aiutato: ci conosciamo molto bene e la loro accoglienza è stata molto calorosa. Magari dall'esterno potrebbe apparire una realtà un po' più fredda in termini di rapporti umani, ma la realtà è completamente diversa".
Hai iniziato la tua carriera in Italia nel karting: qual è il tuo rapporto con il nostro Paese? Onestamente vengo molto spesso in Italia, per me è davvero una seconda casa. Qui ho delle radici importanti, avendo trascorso buona parte dell'adolescenza ha rappresentato anche il posto dove sono cresciuto e ho fondato i miei principi. Per questo motivo sono molto legato all'Italia, ho tanti amici e dunque questo rappresenta un week-end speciale".
Alcuni anni fa, parlando con una figura molto importante nell'ambito del karting come Mirko Fiorentin, mi disse che il pilota più veloce che aveva mai visto correre era...Nyck De Vries. Col senno di poi, diciamo che ci aveva visto giusto... "Sì, diciamo che ho raccolto degli ottimi risultati in karting, correndo contro almeno la metà dei piloti che oggi sono presenti in Formula 1. Ma è passato molto tempo, adesso corro in monoposto e punto a costruirmi la medesima reputazione. Anche perchè in fin dei conti vale poco ciò che la gente pensa o dice su di te: quello che conta è che coloro i quali hanno l'opportunità di credere ed investire su di te vogliano farlo. Se il tuo boss non crede in te, c'è poco da fare".
Nelle ultime settimane si è parlato molto a proposito di un tuo possibile approdo in Formula E con Mercedes, cosa ne pensi di questi rumors? "Ovviamente ci sono sempre tante voci in giro, questo è il mondo in cui viviamo. Credo che potrebbe essere una grande opportunità, il campionato è molto cresciuto e si è affermato quale una delle realtà più professionali alternative alla Formula 1. Ci sono molti costruttori coinvolti, dunque sarebbe molto interessante: ma il tempo dirà cosa potrà accadere, per il momento rimango focalizzato su questa stagione e sull'obiettivo di conquistare il titolo".
Hai già provato comunque la Formula E: qual è stato il tuo feeling e le differenze che hai riscontrato rispetto alle altre vetture che hai guidato? "Credo che il concetto sia molto differente. A partire dalla tipologia di vetture, sino alle gomme e ai tracciati sui quali si corre. Il fatto che i telai siano uguali crea le basi per una competizione molto equilibrata, dove il livello dei piloti è comunque molto alto".
E invece Nyck cosa fa quando non è impegnato con le corse? "A dire la verità il mio tempo libero è molto ridotto. Il mio programma è davvero pieno, con tante cose pianificate: oltre ai week-end di gara lavoro molto tempo al simulatore, dunque per il resto preferisco stare a casa con famiglia e amici".
In conclusione, se dovessi esprimere un desiderio in vista del prossimo anno, quale opzione sceglieresti? "Purtroppo non tutti i piloti possono esaudire tutti i sogni che hanno all'inizio della propria carriera. Da bambini sogniamo tutti di arrivare un giorno in Formula 1, e sarei un bugiardo se dicessi il contrario. Ma credo che anche la Formula E potrebbe essere una destinazione molto importante per la mia carriera. Dunque...presto vedremo".
Da Monza - Marco Privitera