© Scuderia Ferrari
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È stato un avvio di weekend in salita quello del GP del Qatar per la Ferrari. La squadra di Maranello ha chiuso la sessione di qualifiche Sprint al quarto posto con Carlos Sainz e al quinto con Charles Leclerc, confermando per ora le premesse della vigilia che la vedevano dietro la McLaren.

Premesse disattese?

Che la Ferrari avrebbe sofferto a Lusail si sospettava già da tempo. La SF-24 è una macchina che soffre i lunghi curvoni veloci tipici della pista qatariota, al contrario della MCL-38; unico punto a favore sarebbe potuto essere rappresentato dalla gestione delle gomme, ma tra le modifiche effettuate ai cordoli piramidali e il fatto che la gara sia stata spostata di un mese rispetto al 2023 ha ridotto l'importanza di tale fattore.

Il risultato delle prove libere sembrava aver illuso: Leclerc e Sainz avevano chiuso infatti al primo e al quarto posto, facendo pensare che le vetture di Maranello potessero lottare alla pari con McLaren. Invece, la sessione di qualifica Sprint ha riportato le Ferrari con i piedi per terra, anche se il quarto e il quinto posto di Sainz e Leclerc non sono ad un distacco così abissale, visto che entrambi sono a meno di sei decimi dal poleman Norris.

Il vero lato negativo è la posizione di George Russell, ottimo secondo con la Mercedes: la speranza era infatti che a giocarsela fossero solo Ferrari e McLaren, ma questa intrusione delle Frecce d'Argento può giocare a svantaggio delle vetture italiane, che hanno bisogno di ogni punto per recuperare terreno in campionato.

Cosa aspettarsi dalla Ferrari in Qatar?

I lati positivi detti sopra, ossia la migliore gestione delle gomme, se veramente esistono si vedranno solo in gara, e forse anche nella Sprint. In ogni caso, superare a Lusail non è facilissimo, e in Ferrari dovranno partire molto aggressivi per sbarazzarsi subito di Russell, se vorranno avere una qualche speranza di vincere la garetta di domani pomeriggio e tenere aperta la lotta costruttori.

Probabilmente non è finita: certamente, il finesettimana è partito già in salita in casa Ferrari.

Alfredo Cirelli