F1 | GP Singapore, la sfida più dura dal punto di vista fisico
Assente da due anni a causa della pandemia, il GP di Singapore rientra nel calendario F1 2022 per l'insidiosa sfida sul circuito di Marina Bay. Domenica i piloti affronteranno una delle gare più difficili dal punto di vista fisico: l'alto tasso di umidità presente a Singapore, unitamente alle caratteristiche del tracciato, metterà infatti a dura prova la performance dei piloti. Inoltre, il rischio legato alla pioggia potrà rendere ulteriormente imprevedibile l'attività in pista.
Quando Singapore fa rima con...sudore
I piloti domenica affronteranno 61 giri...molto sudati. Al Marina Bay Street Circuit verranno percorsi 308,706 km, tutti in notturna. Un tracciato lento e tortuoso, con 23 curve, in cui sorpassare risulta difficile per le F1. Essendo un circuito cittadino, i muretti non perdonano alcuna perdita di concentrazione. La configurazione del tracciato fa sì che il pilota non riesca mai ad avere sollievo, con pochi punti in cui il battito cardiaco può rallentare il ritmo.
Non a caso, gli addetti ai lavori affermano che il GP di Singapore rappresenti il più impegnativo in calendario dal punto di vista fisico. Oltre alle limitate fasi di relax, le temperature elevate e gli altissimi livelli di umidità compromettono la termoregolazione, cioè la capacità del corpo di dissipare calore. I piloti sudano molto e così perdono sali minerali e calcio, fondamentali per la contrazione muscolare, e dunque determinanti per la prestazione fisica offerta in pista.
Come si preparano i piloti per questa gara?
Lo stress indotto da questa tipologia di gara porta ad accentuare determinati effetti. Rispetto ad appuntamenti molto caldi, a Marina Bay le condizioni climatiche portano i piloti a sudare parecchio, con perdite di peso attorno ai 3 kg.
Andrea Ferrari, preparatore atletico di Charles Leclerc, ha confermato che nelle settimane precedenti al GP in Ferrari simulino il clima caldo ed umido della città asiatica con la sauna. I piloti devono necessariamente arrivare a Singapore il prima possibile per iniziare ad abituarsi al clima e svolgere quanti più allenamenti in condizioni limite, riprendendo il lavoro iniziato nelle settimane precedenti.
Credits: carlossainz55 on Instagram[/caption]Spetta poi al pilota idratarsi per riacquisire anche i sali minerali persi, bevendo costantemente durante la corsa. Le insidie del GP di Singapore fungono anche da stimolo, almeno per Kevin Magnussen: "Singapore è la gara a cui penso quando ho bisogno di una motivazione per continuare a lavorare in palestra. Puoi sempre ricordare a te stesso che stai andando a Singapore e che sarà una gara molto dura".
Yuki Tsunoda ha provato il GP al simulatore, dunque non ha testato le insidie nascoste dalla gara di F1, tuttavia considera un vantaggio quello di aver vissuto in Giappone: "Ho guidato a Singapore sul simulatore ed è sicuramente un tracciato impegnativo, in cui si muove costantemente il volante senza un posto dove riposare durante il giro. Sarà fisicamente impegnativo a causa del clima umido e caldo, ma in Giappone abbiamo condizioni simili in alcuni periodi dell'anno, quindi ho un'idea di cosa aspettarmi. Da qualche tempo mi sto allenando in modo specifico per prepararmi e adattarmi a queste condizioni."
Alexander Albon ha preparato la gara in maniera differente. Il pilota Williams, infatti, dopo il problema di salute che gli ha impedito di essere in pista a Monza, solo negli ultimi giorni ha ufficializzato la sua partecipazione a questo GP. Dice: "Mi sento bene e ho fatto tutto il possibile per prepararmi a una delle gare più fisiche del calendario. Non sottovaluto questa grande sfida, ma non vedo l'ora di scendere in pista venerdì per tornare a guidare."
Fuso orario: la preparazione cambia?
Altro elemento evidenziato da Andrea Ferrari riguarda il cambio di fuso orario. Nonostante questo, gli orari anomali della gara consentono una programmazione della giornata per rimanere in linea con il fuso orario europeo. Si arriva in pista molto tardi e si va via a notte inoltrata: "Dal punto di vista psicofisico è molto più facile questa gara che non quella che seguirà, in Giappone, per la quale sarà necessario alterare tutta la routine per sintonizzarsi con gli orari locali".
Kevin Magnussen, a questo proposito, dichiara: "Spesso si cerca di rimanere sull'orario europeo per il fine settimana. Può essere difficile perché si deve stare svegli fino a tarda notte, ma va bene così. In realtà aiuta perché non c'è bisogno di adattarsi al fuso orario quando si arriva lì, si può solo continuare. Naturalmente dopo andremo subito in Giappone, quindi probabilmente sposteremo il fuso orario, ma non troppo".
Nonostante le difficoltà, il tracciato piace a molti e Daniel Ricciardo è uno di questi. Il pilota australiano, contento del ritorno a Singapore, visti i diversi podi ottenuti in F1 su questa pista, non sottovaluta la sfida che offre il circuito. A questo proposito, però, dichiara: "E' un fine settimana intenso e bisogna essere pronti, ma questo fa parte del divertimento."